Le tensioni accunulate all'interno della maggioranza al comune di Siracusa hanno prodotto la deflagrazione della Giunta con lo scioglimento operato dal Sindaco Visentin quale conseguenza, forse, di un sussulto d'orgoglio.
Ma il dibattito ricominciato fra i componenti la maggioranza dopo la decisione del Sindaco ha nuovamente ridotto la politica siracusana alla piliticuccia che conosciamo da molto tempo ed ai giochetti tutti interni nella ricerca di poltrone e seggiole varie.
Non una parola spesa per individuare le criticità della città e della sua grave crisi economica e sociale.
Solamente fiumi di parole sui rituali riposizionamenti dei nuovi assessori e sui giuochi interni ai gruppi di potere che stanno annichilendo la città.
Difatti tutti mettono le mani avanti per non perdere assessori chiedendone anche di più ed anche i nomi che circolano per sostituire i geni attuali ricalcano la logica spartitoria rispetto alla qualità ed alla capacità personale.
Nessuna fioca luce che possa far pensare ad un minimo di cambiamento.
In questa logica e con queste premesse i partiti di opposizione non possono e non vogliono farsi abbindolare dalle promesse di allargamento della maggioranza o dai posti di governo o sottogoverno.
In particolare l'UDC, come sicuramente rimarcheranno gli organismi politici del partito, non è affatto interessato ad alcun accordo se non a quello che possa mettere la parola fine a questa esperienza di maggioranza di centro destra nella città di Siracusa che ha procurato e continua a procurare danni irrimediabili.
E' la fine di un progetto politico e di una classe dirigente arrogante ed incapace.
Ma il dibattito ricominciato fra i componenti la maggioranza dopo la decisione del Sindaco ha nuovamente ridotto la politica siracusana alla piliticuccia che conosciamo da molto tempo ed ai giochetti tutti interni nella ricerca di poltrone e seggiole varie.
Non una parola spesa per individuare le criticità della città e della sua grave crisi economica e sociale.
Solamente fiumi di parole sui rituali riposizionamenti dei nuovi assessori e sui giuochi interni ai gruppi di potere che stanno annichilendo la città.
Difatti tutti mettono le mani avanti per non perdere assessori chiedendone anche di più ed anche i nomi che circolano per sostituire i geni attuali ricalcano la logica spartitoria rispetto alla qualità ed alla capacità personale.
Nessuna fioca luce che possa far pensare ad un minimo di cambiamento.
In questa logica e con queste premesse i partiti di opposizione non possono e non vogliono farsi abbindolare dalle promesse di allargamento della maggioranza o dai posti di governo o sottogoverno.
In particolare l'UDC, come sicuramente rimarcheranno gli organismi politici del partito, non è affatto interessato ad alcun accordo se non a quello che possa mettere la parola fine a questa esperienza di maggioranza di centro destra nella città di Siracusa che ha procurato e continua a procurare danni irrimediabili.
E' la fine di un progetto politico e di una classe dirigente arrogante ed incapace.
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