martedì 22 novembre 2011

TUTTI VOGLIONO IL TERZO POLO, MA NON SERVONO GENERALI

Abbiamo assistito in questi giorni ad una diatriba politica sulla stampa locale ed in particolare sul giornale " La Sicilia ".
I protagonisti sono stati gli onorevoli Granata, Gianni e Bufardeci. Gli ultimi due, in prima battuta, avevano manifestato la loro volontà di aderire, con i rispettivi partiti, al terzo polo anche in provincia di Siracusa e, per la verità, davano l'impressione di avere già preso possesso del nuovo ruolo in quanto dimostravano di non rinunciare al loro protagonismo politico.
La cosa per la verità mi aveva creato molte perplessità in quanto si era in presenza di due deputati che ancora aspiravano ad entrare nell'alleanza del terzo polo assieme ai loro partiti e già parlavano da protagonisti come se gli altri fossero solo delle belle statuine al loro servizio.
Quando poi si parlava anche di intesa con Granata la cosa dava più fastidio perchè nessuno ha mai dato a Granata la delega a parlare in nome e per conto dei partiti del terzo polo.
Ma con certi personaggi politici bisogna sempre aspettare il giorno dopo che è arrivato scombussolando tutte le verità del giono prima e si sono sfiorati anche gli insulti.
La solita commedia di chi agli interessi obiettivi della collettività antepone quelli singoli e di gruppo aggravati dai rancori personali.
La solita storia delle tre scimmiette politiche che, a differenzza delle originali, sanno tutto e si propongono per l'immarcescibilità e la perpetuazione della loro presenza politica sempre e comunque.
Personalmente sono convinto che per i parlamentari siracusani di lungo corso sarebbe l'ora di un meritato riposo.
Non vi è dubbio che il terzo polo sta acquisendo sempre più consensi nel contesto politico nazionale ed incomincia a fare gola anche ad altri gruppi politici che si rendono conto di non potere raggiungere da soli il 4% a livello nazionale ed il 5% a livello regionale per avere la propria rappresentanza nei rispettivi contesti.
Anche molti parlamentari regionali e nazionali si sentono i piedi politicamente infreddoliti e cercano di costruirsi un riparo per continuare nel loro mestiere di deputati, ma non è più consentito che i partiti continuino ad essere delle stazioni ferroviarie dove si arriva per prendere il treno che soddisfi solo il raggiungimento di mete personali.
Allora un consiglio timido, ma chiaro che si può dare a tutti coloro che vorrebbero fare politica con il terzo polo o se già la fanno vorrebbero primeggiare è che stiano calmi perchè la disponibilità a discutere nell'interesse esclusivo del territorio e dei cittadini non ha nessuna subalternità nè dà passaggi verso posizioni di comando.
Non è di generali che si ha bisogno, ma di un chiaro progetto politico al servizio della comunità e di una classe dirigente e rappresentativa credibile, seria, competente ed onesta che la società esprime e che è già molto presente nel terzo polo che vuole costruire la nuova politica con uomini nuovi e credibili.

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