domenica 27 novembre 2011

OCCUPAZIONE A SIRACUSA, INIZIANO TEMPI BUI PER LA ZONA INDUSTRIALE


Le prossime settimane potrebebro essere difficilissime per l'occupazione nel siracusano.
Spirano tempi bui nella zona industriale ove sta entrando in forte crisi la parte di ISAB recentemente acquistata dai russi.
Sembra che si stiano accumulando perdite tali che porterà i nuovi proprietari a rivedere l'intero ciclo produttivo con serie possibilità di chiusura di alcuni reparti e quindi di messa in cassa integrazione di numerosi operai e con gravi conseguenze occupazionali anche per l'indotto.
Una triste e buoia prospettiva per l'economia siracusana e per l'occupazione già fortemente compromessa dalla crisi economica e dagli scarsi investimenti produttivi che stanno mettendo in ginocchio il tessuto economico provinciale generando nuova e più grave povertà sia giovanile che per intere famiglie.
Difronte a tutto questo sembra non esserci prospettiva degna di dare un minimo segnale di speranza e l'assenza delle forze politiche ed imprenditoriali diventa sempre più grave.
L'assurdità della vicenda economica ed occupazionale che investe il nostro territorio è rappresentata dall'assuefazione che regna ovunque all' ineluttabilità dell'arrivo del peggio senza che nessuno pensi a reagire.
La gravità della situazione della crisi globale non può essere un alibi per stare fermi.
La classe dirigente di questa provincia ha il dovere di trovare e mettere in campo le giuste soluzioni e le necessarie sinergie altrimenti se ne vada a casa.
Che fine hanno fatto i milioni di euro stanziati per il disinquinamento ambientale e per gli interventi di bonifica del territorio che, oltre a dare occupazione immediata, possono costruire adesso il futuro processo di sviluppo?.
Ed il rigassificatore con i soldi già disponibili che fine ha fatto?
Oggi non è più il momento delle elucubrazioni politiche o della disputa sulla fattibilità o meno, ma della scelta coraggiosa se farsi o no.
Se non si deve fare si cerchino nuove prospettive.
Ma se deve farsi e non vi sono più eccezioni di natura tecnica e politica perchè non viene firmato il relativo decreto da parte del presidente della Regione?
Non possiamo scherzare o fare giochini politici sulla pelle della gente che soffre sul piano economico e sulla prospettiva di vita.
E' la classe politica siracusana che deve smetterla di scimmiottare i guochi relativi ai confronti politici sul quadro nazionale ed internazionale e pensare seriamente alla gravità della situazione nel proprio territorio che rischia di diventare esplosiva e annientare le certezze fumose di molti psudo politici.

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