mercoledì 23 novembre 2011

UNA CLASSE POLITICA CHE VA SOSTITUITA


Non vi è dubbio che molti comportamenti della politica, nelle prossime settimane, saranno influenzati dalle probabili elezioni sia che esse siano nazionali o regionali.

Si creerà così un clima di incertezza che non sarà positivo per tentare soluzioni ai vari gravi problemi che la politica dovrebbe affrontare nell’interesse dei cittadini.

Siamo perciò convinti che il personale politico, a tutti i livelli, sicuramente penserà alla propria collocazione per il prossimo futuro che sarà ancora meno roseo se si cambierà la legge elettorale.

Personalmente sono convinto che alla fine non cambierà niente in merito a detta legge perché nessuno vorrà fare karakiri e soprattutto l’attuale maggioranza di centro destra non ha nessun motivo per cambiare la legge elettorale che, in questa situazione di difficoltà che attraversa, potrebbe rappresentare l’unica ancora di salvezza per tentare di riconfermarsi maggioranza.

Soffriranno soprattutto i nostri comuni che già di per se si trovano in una situazione di grave difficoltà nel gestire la cosa pubblica e nel trovare equilibri politici capaci di potere attuare i nterventiutili per il territorio.

Ciò è dovuto alla mancanza di risorse finanziarie che sta diventando sempre più cronica, allo spreco reiterato delle risorse nella gestione della cosa pubblica che non trova nessun argine da parte dei gruppi dirigenti ed alla instabilità dei gruppi consiliari che non trovano momenti di coesione per affrontare obiettivi univoci. Se a questo aggiungiamo una complessiva mediocrità della rappresentanza elettiva ai vari livelli se ne deduce che i margini di prospettiva positiva per le popolazioni del territorio si restringono sempre più. Eppure mai la nostra provincia ha avuto nella sua storia politica una rappresentanza così numerosa nelle istituzioni che avrebbe potuto dare un forte contributo allo sviluppo locale indipendentemente dalla congiuntura economica. I fatti purtroppo ci dicono che poco è stato fatto in tutti i settori per cui Siracusa e la sua provincia, pur avendo una disponibilità teorica di fondi per interventi sul territorio ad iniziare da quello della zona industriale, soffre fortemente la recessione economica, la disoccupazione e l’emergere galoppante di nuovi poveri. La politica non può più essere latitante per cui ho si danno una smossa o se ne ritornino alle loro case e lascino ad altri la gestione della cosa pubblica. Quest’invito è soprattutto rivolto agli amministratori ed ai politici di lunga carriera che restano abbarbicati alle loro poltrone che hanno fruttato molto per il soddisfacimento degli obiettivi personali, ma che hanno ignorato le problematiche della collettività. Ma se dopo alcuni anni di gestione della cosa pubblica molti esponenti politici esteri ritornano al loro lavoro originario pur avendo svolto compiti istituzionalmente importanti perché non dovrebbero farlo, dopo molti anni di presenza ovunque,molti nostri politici ed amministratori inconcludenti?. Hanno forse vinto un concorso?

E se così fosse la pensione arriva per tutti e molti di loro l’hanno lautamente acquisita.

I politici che hanno ancora qualcosa da dire e da proporre nell’interesse del proprio territorio possono farlo anche se non si siedono su remunerati scranni istituzionali ove è auspicabile l’arrivo di nuova linfa e di nuove intelligenze.


( QUESTO MIO ARTICOLO E' PUBBLICATO SUL GIORNALE DI SIRACUSA " TIMEOUT " DEL 16 NOVEMBRA 2011, MA E' STATO INVIATO AL GIORNALE IL 23 OTTOBRE 2011 )

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