Nei giorni scorsi l’on. Fabio Granata ha rilanciato la candidatura degli onorevoli Titti Bufardeci e Bruno Marziano per ricoprire ruoli di primo piano negli enti locali siracusani e in particolare al comune capoluogo ed alla provincia regionale.
Naturalmente a ruoli invertiti rispetto alla loro ultima esperienza amministrativa.
Secondo Granata bisognerebbe recuperare due politici che hanno saputo bene amministrare nel precedente ruolo di Sindaco il primo e presidente della provincia il secondo.
Naturalmente ogni affermazione è opinabile anche se bisogna ammettere che Titti Bufardeci, da sindaco della città di Siracusa, ha saputo impostare e portare a soluzione alcuni problemi importanti per cui ha poi deciso di percorrere altre strade politicamente più importanti.
Anche Marziano ha saputo caratterizzare la sua esperienza amministrativa alla provincia regionale.
Ma ogni esperienza, soprattutto amministrativa, va inquadrata nel contesto storico in cui si svolge e le casualità che determinano anche la riuscita o meno di una esperienza.
Ma Granata, che non si è votato certamente a fare il filantropo politico, cosa vuole fare egli stesso oltre che il promotore politico?
E gli altri deputati che hanno caratterizzato e caratterizzano la politica siracusana negli ultimi venti anni, cosa vorranno fare.
Forse vorranno partecipare a questo moderno giuoco politico delle coppie che, gattopardianamente, permetterà a tutti di continuare a svolgere ruoli privilegiati nella nostra provincia anche se in posizioni diverse nell’ambito di una pax politica che accontenti tutti?
Non mi pare proprio che i cittadini, così ansiosi di vedere avviati a soluzione problemi atavici che l’attuale classe dirigente non ha saputo affrontare e risolvere, abbiano tutta questa gran voglia di accettare il perpetuarsi ,sulla scena politico – amministrativa, sempre degli stessi personaggi.
Anche perché molti di loro lo sono già da troppo tempo e tendono a costituire , più che una democrazia, una monarchia che tramandi a figli, nipoti e parenti vari i privilegi di cui loro hanno ampiamente goduto.
Anche qui non penso che i cittadini che non hanno tendenze servili siano disponibili ad accettare simili proposte che, secondo Granata, dovrebbero addirittura caratterizzarsi nel fare coppia visto che propone tandem di politici che prescindono, non solo dalle qualità personali ed individuali, ma anche dall’appartenenza politica.
Mi sembra proprio che molti nostri politici siano a corto di idee prospettiche e si limitano a volere gestire il futuro con minestre riscaldate del passato mentre la realtà necessita di una nuova classe dirigente che sia all’altezza di affrontare i problemi e non di nuove rivisitazioni o cooptazioni di personaggi che possano essere parenti o utili servitori personali.
Secondo me ciascuno, singolarmente, si presenti al giudizio degli elettori per essere riconfermato se ha ben operato o mandato a casa se non ha saputo svolgere il ruolo affidatogli.
Gli elettori sapranno scegliere bene anche perché, con questo tempi di crisi, sapranno meglio valutare oltre all’impegno istituzionale, anche l’uso che ciascun eletto ha fatto del potere affidatogli e capire se l’ostentato potere o ricchezza personale non siano frutto di usi illeciti del potere stesso.
Pippo Bufardeci
( Questo articolo è pubblicato sul settimanale di Siracusa TIMEOUT da oggi in edicola)
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