mercoledì 23 aprile 2008


Per Comune e Provincia nessun candidato " infedele "


Terminate le elezioni per il Parlamento nazionale e regionale adesso iniziano le fasi della tessitura della tela che dovrà determinare le alleanze e le liste per le elezioni comunali e provinciali.
Non vi è dubbio che i recenti risultati elettorali hanno evidenziato, nella nostra provincia, una netta affermazione dei partiti dello schieramento di centro destra che porta a pensare che anche al comune di Siracusa ed all’Amministrazione provinciale si potrebbe ripetere.
Ciò anche se ogni campagna elettorale fa storia a sè, ma il dato da cui si partirà non potrà non essere quello della recente consultazione.
Lo stesso risultato elettorale ha evidenziato che, nel popolo delle libertà, si è costituito un gruppo parlamentare siracusano che cercherà di consolidare il risultato ottenuto indicando e gestendo sia il vertice del comune che quello della Provincia.
Quindi non dobbiamo aspettarci una forte posizione di autonomia politica e gestionale dal nuovo sindaco o dal nuovo Presidente dal momento che sarà scelto sopratutto sulla base della fedeltà che delle effettive capacità.
A questa scelta non potranno opporsi nè l’UDC nè l’MPA perchè, pur avendo avuto un buon risultato elettorale, non sono nelle condizioni di dettare le regole del gioco se non nel caso in cui riuscissero a rompere la solidarietà fra i nuovi padroni del PDL che ci sembra, allo stato delle cose e delle ferree regole interne, non percorribile.Si potrebbe solo fare una battaglia sull’immagine e sulle capacità di qualche candidato forte e capace di fare presa sugli elettori.
Francamente non ne vediamo all’orizzonte anche perchè la politica degli anni del ferreo bipolarismo ha chiuso tutti gli spazi ai possibili emergenti fuori dalla logica del gruppo dirigente per cui dietro i detentori delle prime posizioni non vi sono uomini capaci di imporsi elettoralmente.
Questo è il risultato della terra bruciata che si è fatta in tutti i partiti con la eliminazione della vera concorrenza fra gli uomini e le donne della politica attraverso la chiusura di ogni possibilità di partecipazione e di evidenziazione della proposta e della capacità dei singoli.
La candidatura che avrebbe potuto avere l’impronta di un proprio apporto personale di capacità politica e di aggregazione di consensi anche fuori dalla cerchia ristretta dei vari generali sarebbe potuta essere quella di Enzo Vinciullo, ma la recente elezione a deputato regionale l’ha allontanata.
Nè, come pare di capire che qualcuno sia tentato di fare, possa avverarsi il tentativo di una riproposizione di candidatura dopo i recenti risultati sopratutto se intesa come rottura o distinguo rispetto alle gerarchie codificate dai risultati elettorali.
Dobbiamo rassegnarci quindi ad una candidatura che, nella migliore qualificazione ,potremmo definire di servizio.
Ad UDC ed MPA non resterà altro da chiedere, in caso di alleanza, la sola presentabilità elettorale del candidato e l’impegno di tutti a farsi carico dei problemi comunali che sono difficilissimi sopratutto sul piano finanziario e dell’occupazione.
Qualsiasi altro discorso sarebbe velleitario perchè nessuno dei due partiti è in condizione di dettare l’agenda elettorale comunale e provinciale da una posizione di contrasto.
Alla luce di tutto questo ci è sembrata velleitaria e strategicamente di vecchia fattura la posizione del segretario provinciale dell’UDC che ha annunciato di andare da solo alla Provincia ed al comune di Siracusa.Fra l’altro senza avere interpellato gli organismi statutari del partito.
Ma questi sono discorsi che i centristi dovrebbero approfondire se vorranno consolidare ed ampliare il consenso elettorale ottenuto che non risponde più a vecchie logiche di potere ed a uomini buoni per tutte le stagioni.
Tutti i partiti, sopratutto chi aspira a gestire i due maggiori enti elettivi provinciali dovrebbero concentrarsi nella proposizione di un serio programma di cose da fare per la città di Siracusa e la Provincia regionale perchè la gravità dei problemi sul tappeto è tale che necessità di forte impegno comune e di nessun scarica barile.
PIPPO BUFARDECI


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