Se è vero che al peggio non c'è fine, il comune di Pachino purtroppo rappresenta il laboratorio naturale ove acclarare il detto.
Come se non bastassero le difficoltà di natura politica ed istituzionale ci si mette anche la grave situazione debitoria che fa seriamente rischiare al comune di Pachino il dissesto finanziario.
Siamo sull'orlo del precipizio e la politica continua a ballarci sopra se è vero che nell'incontro promosso dal commissario comunale Margherita Rizza, come riportato dalla stampa, " ... con facce meste sembravano quasi non avere alcuna responsabilità ..."
Forse la loro responsabilità maggiore sta nella incapacità di essere protagonisti della gestione dei fatti amministrativi e quindi succubi di una gestione burocratica spesso invadente e non all'altezza dei compiti che dovrebbe assolvere.
Ciò perchè se si è arrivati a questo disastro, purtroppo non risolvibile per via ordinaria, una certa pesante responsabilità non può non averla anche una parte o tutta la struttura che, a differenza degli amministratori che passano troppo velocemente, gestisce in pianta stabile e continuativa le problematiche comunali.
Esiste quindi una responsabilità politica, ma non si può ignorare quella altrettanto grave della burocrazia comunale.
Come si fa, in base a quanto riportato dalla stampa, a non sapere se la Serit deve dare o deve avere dal comune di Pachino la bellezza di nove milioni di euro?.
Di chi è la responsabilità della gestione diretta di questo settore dal punto di vista burocratico e quindi della continuità del rapporto di interessi fra l'ente comune ed i terzi?
Il fallimento complessivo del comune di Pachino, sia dal punto di vista politico, istituzionale che burocratico sta proprio in una cronica incapacità " culturale " di gestione dei fatti comunitari.
In questa fase mi auguro che almeno il Commissario sia capace di operare alcune scelte strutturali che possano creare, anche in modo traumatico, le premesse per innescare un processo virtuoso di ripresa sociale del comune di Pachino.
Come se non bastassero le difficoltà di natura politica ed istituzionale ci si mette anche la grave situazione debitoria che fa seriamente rischiare al comune di Pachino il dissesto finanziario.
Siamo sull'orlo del precipizio e la politica continua a ballarci sopra se è vero che nell'incontro promosso dal commissario comunale Margherita Rizza, come riportato dalla stampa, " ... con facce meste sembravano quasi non avere alcuna responsabilità ..."
Forse la loro responsabilità maggiore sta nella incapacità di essere protagonisti della gestione dei fatti amministrativi e quindi succubi di una gestione burocratica spesso invadente e non all'altezza dei compiti che dovrebbe assolvere.
Ciò perchè se si è arrivati a questo disastro, purtroppo non risolvibile per via ordinaria, una certa pesante responsabilità non può non averla anche una parte o tutta la struttura che, a differenza degli amministratori che passano troppo velocemente, gestisce in pianta stabile e continuativa le problematiche comunali.
Esiste quindi una responsabilità politica, ma non si può ignorare quella altrettanto grave della burocrazia comunale.
Come si fa, in base a quanto riportato dalla stampa, a non sapere se la Serit deve dare o deve avere dal comune di Pachino la bellezza di nove milioni di euro?.
Di chi è la responsabilità della gestione diretta di questo settore dal punto di vista burocratico e quindi della continuità del rapporto di interessi fra l'ente comune ed i terzi?
Il fallimento complessivo del comune di Pachino, sia dal punto di vista politico, istituzionale che burocratico sta proprio in una cronica incapacità " culturale " di gestione dei fatti comunitari.
In questa fase mi auguro che almeno il Commissario sia capace di operare alcune scelte strutturali che possano creare, anche in modo traumatico, le premesse per innescare un processo virtuoso di ripresa sociale del comune di Pachino.
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