mercoledì 22 luglio 2009

L'UDC SI SPACCA ANCORA. TURI MAGRO FONDA L' UDS: UNA NUOVA BANCARELLA ?.

Quando la politica perde il senso di appartenenza e le motivazioni culturali per le quali si giustifica l'impegno al servizio della cosa pubblica e subentra il tempo del personalismo e del pragmatismo, allora si compongono e si ricompongono gruppi di persone e si fondano Movimenti e Gruppi che durano lo spazio di un mattino.
O meglio durano, come le società commerciali, il tempo necessario a raggiungere gli scopi prefissati dalla società ed il raggiungimento dei propri obiettivi.
Purtroppo la politica sta vivendo questo momento.
La costituzione del gruppo dell'UDS ( Unione Democratici Siciliani ) battezzato dall'ex segretario defenestrato del partito di Casini, ubbidisce a quest'ultima logica.
Sia ben chiaro che il discorso delle motivazioni non fa scandalo per l'iniziativa di Magro e dei suoi amici.
Essa è un tassello, che non sarà nemmeno l'ultimo, che ubbidisce alla logica della politica pragmatica e dei posizionamenti personali.
E' la conseguenza della gestione privatistica, personale ed a volte "califfana" dei gruppi politici ad opera del potente di turno che si convince di essere il solo indispensabile nella realtà politica in cui opera ed emargina coloro che non la pensano allo stesso modo.
Ciò è possibile perchè non esiste un Congresso in cui sia possibile il confronto delle tesi, anche contrapposte, che si concretizza nelle votazioni degli aderenti a quel determinato Movimento che decidono la linea politica ed il gruppo dirigente eletto ed abilitato a condurla.
Nel caso specifico dell'UDC provinciale anche Turi Magro ha agito da signorotto del potere senza considerare gli organismi elettivi e senza coinvolgere gli altri dirigenti nella gestione politica del partito quando ne è stato, almeno formalmente, la maggiore espressione.
Adesso invoca la validità della sua elezione congressuale domenticando che il Congresso è stato solo una farsa democratica perchè tutto deciso prima da alcuni personaggi.
Strada facendo ha anche dimenticato di non essere il vero proprietario del mezzo che conduceva, ma un semplice autista che è stato licenziato senza preavviso e senza buonuscita.
Adesso è anche legittimo che si ribelli e fonda un suo Movimento, basato sempre su quanti siamo e non su cosa proponiamo, così come altri hanno fatto prima di lui approdando verso altri lidi.
Spero solo che, come successo per i primi, non diano anche a lui ed ai suoi amici l'etichetta di " insignificanti, traditori o irriconoscenti".
Noi auguriamo a tutti, sia nei centri commerciali, nei supermercati, nelle botteghe di periferia o nelle bancarelle, di vendere la propria merce politica anche se vorremmo vedere qualche etichetta che ne indichi le origini, le qualità, i benefici ed anche la scadenza.

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