giovedì 16 luglio 2009

PACHINO UN PAESE POLITICAMENTE LITIGIOSO ED INCOLTO

Certamente non c'è da stupirsi se, alla prima prova concreta della nuova amministrazione comunale di Pachino, si presentano i primi problemi.
Non si stupisce sopratutto chi conosce alcuni problemi che si sono verificati prima della prima.
Purtroppo così è diventata la vita politica di Pachino che, negli ultimi dieci anni, è stata un'allegra brigata ove tutti potevano occuparsi di tutto senza conoscere niente e nessuno si è accorto del danno provocato al paese da questo stravagante ed incosciente modo di intendere l'amministrazione della cosa pubblica.
In quale categoria collocheresti chi, eletto per la prima volta da appena dieci giorni e con un numero di voti quasi irrisorio, pretende di diventare presidente del Consiglio comunale senza averci mai messo piede.
E' come se il barelliere di un ospedale volesse subito fare il primario.
Naturalmente tutti possono aspirare a tutto, ma è necessario almeno un minimo di studio e di preparazione altrimenti le conseguenze sarebbero evidenti.
Molti poi disconoscono completamente cosa significhi rispettare gli accordi, approfondire i problemi, mantenere la parola data o più semplicemente pensare agli interessi della collettività piuttosto che a quelli propri o dei propri amici.
Purtroppo se i problemi fossero solo circosritti alla maggioranza avremmo sicuramente risolto il problema perchè basterebbe sostituirla.
Però riguarda molti di coloro che fanno politica; riguarda moltissimi di coloro che non la fanno; riguarda l'assenza di una vera classe dirigente collettiva al servizio del comune di Pachino.
Ecco perchè a costo di risultare antipatici non possiamo più far finta di niente o non occuparci dei problemi del nostro comune.
Vi sono molti giovani, per fortuna, animati di buona volontà che però necessitano, se vogliono cambiare le cose, di un approccio culturale diverso e di un aiuto alla conoscenza dei problemi e delle tematiche che potrebbero essere oggetto del loro impegno politico.
Quindi, mentre speriamo che un minimo di sale in zucca ritorni ai politici della maggioranza e dell'opposizione, dobbiamo sperimentare, con il concorso dei più volenterosi, nuovi metodi che riportino la politica al centro dell'impegno a favore della cosa pubblica secondo una visione di servizio e non per servirsene.

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