Anche la politica, speriamo quella vera, riprende il suo corso dopo la pausa estiva che l’ha vista impegnata più sui gossip cari a quanti si sdraiano sotto l’ombrellone che a chi ha il dovere di pensare alle sorti della collettività che rappresenta.
E di problemi ve ne sono molti sia a livello nazionale che regionale e locale.
A livello nazionale ci aspettiamo una reazione politica in termini di proposte concrete per superare la crisi che ancora si fa sentire nel nostro paese ed un’indicazione chiara di superamento delle lotte fra bande giornalistiche che hanno incrinato la solidità della leadership berlusconiana e messo in forte difficoltà la maggioranza di governo.
Anche quella regionale non è una maggioranza dalle basi politicamente solide e non ha ancora dimostrato di essere capace di indicare un progetto di sviluppo dell’isola che abbandoni i vecchi bla bla per passare agli atti concreti.
Qualcosa è stato appena accennato con alcuni scatti d’impeto del Presidente della Regione, sopratutto nel settore sanitario, ma siamo ancora lontani dall’azione concreta e realizzativa che i siciliani vogliamo vedere.
Fa ben sperare la nuova impostazione della spesa relativa ai fondi fas che è stata costretta a privilegiare le opere da realizzare piuttosto che la solita elargizione clientelare della spesa corrente.
Ma anche qui aspettiamo fatti più concreti e palpabili.
Infine la politica di casa nostra che ha chiuso i battenti pre feriali con la soluzione da farsa che si è data alla crisi alla Provincia regionale ove gattopardescamente non è cambiato niente dopo tanto casino mediatico e dopo la soluzione alla paventata crisi al comune di Siracusa che si è risolta solo con il cambio di un assessore.
Eppure vi è grande necessità di un’azione politica dei due maggiori enti locali provinciali che si caratterizzi, per proposte, fattibilità, realizzazioni e respiro strategico.
Ma il nodo subdolo che non permetterà alcuna iniziativa seria nel breve periodo è rappresentato dall’assegnazione del sottogoverno sempre affrontato e mai risolto perchè vi sono troppi commensali e si vuole avere tutto e subito con la partecipazione di tutti alla spartizione della torta.
Questo metodo portò alla paralisi della gestione degli enti locali nella così detta prima Repubblica e sta ripetendo lo stesso copione adesso vista anche la presenza di molti personaggi della paralisi precedente.
Dobbiamo solo continuare a sperare che con la pioggia d’autunno non arrivi anche la bufera politica.
( PUBBLICATO SUL N° 28/2009 DEL SETTIMANALE " I FATTI" )
E di problemi ve ne sono molti sia a livello nazionale che regionale e locale.
A livello nazionale ci aspettiamo una reazione politica in termini di proposte concrete per superare la crisi che ancora si fa sentire nel nostro paese ed un’indicazione chiara di superamento delle lotte fra bande giornalistiche che hanno incrinato la solidità della leadership berlusconiana e messo in forte difficoltà la maggioranza di governo.
Anche quella regionale non è una maggioranza dalle basi politicamente solide e non ha ancora dimostrato di essere capace di indicare un progetto di sviluppo dell’isola che abbandoni i vecchi bla bla per passare agli atti concreti.
Qualcosa è stato appena accennato con alcuni scatti d’impeto del Presidente della Regione, sopratutto nel settore sanitario, ma siamo ancora lontani dall’azione concreta e realizzativa che i siciliani vogliamo vedere.
Fa ben sperare la nuova impostazione della spesa relativa ai fondi fas che è stata costretta a privilegiare le opere da realizzare piuttosto che la solita elargizione clientelare della spesa corrente.
Ma anche qui aspettiamo fatti più concreti e palpabili.
Infine la politica di casa nostra che ha chiuso i battenti pre feriali con la soluzione da farsa che si è data alla crisi alla Provincia regionale ove gattopardescamente non è cambiato niente dopo tanto casino mediatico e dopo la soluzione alla paventata crisi al comune di Siracusa che si è risolta solo con il cambio di un assessore.
Eppure vi è grande necessità di un’azione politica dei due maggiori enti locali provinciali che si caratterizzi, per proposte, fattibilità, realizzazioni e respiro strategico.
Ma il nodo subdolo che non permetterà alcuna iniziativa seria nel breve periodo è rappresentato dall’assegnazione del sottogoverno sempre affrontato e mai risolto perchè vi sono troppi commensali e si vuole avere tutto e subito con la partecipazione di tutti alla spartizione della torta.
Questo metodo portò alla paralisi della gestione degli enti locali nella così detta prima Repubblica e sta ripetendo lo stesso copione adesso vista anche la presenza di molti personaggi della paralisi precedente.
Dobbiamo solo continuare a sperare che con la pioggia d’autunno non arrivi anche la bufera politica.
( PUBBLICATO SUL N° 28/2009 DEL SETTIMANALE " I FATTI" )
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