martedì 2 novembre 2010

A PACHINO TITTI BUFARDECI FRA ADESIONI E POLITICI DISTRATTI


Secondo la stampa di stamattina anche a Pachino, il nuovo partito formato dagli amici di Miccichè a Palermo e di Titti Bufardeci a Siracusa,ha fatto i suoi proseliti in modo ragguardevole, ma anche evidenziato tanti personaggi che si defilano proprio quando dovevano dimostrare la loro ostentata appartenenza al politico siracusano.
La prima vera, convinta ed elettoralmente massiccia adesione al nuovo soggetto politico, o meglio alla persona di Titti Bufardeci, arriva da chi meno te l'aspetti e cioè dai politici che avevano dato vita alla DCa in modo autonomo e distinto da tutti coloro che avevano trovato riparo e protezione sotto l'ala del popolo delle libertà e di Titti Bufardeci.
Non ha preso posizione il gruppo che fa riferiemnto al vecchio movimento Rinascita che aveva stretto patti di ferro sia di natura politica che di amicizia personale con Bufardeci, ma non lo fa nemmeno il sindaco di Pachino che era stato fra i primi ad aderire al precedente gruppo del PDL - Sicilia.
Io penso che nessuno è obbligato a fare scelte senza convinzione e senza ponderazione, ma le zone d'ombra non sono utili per proseguire un discorso politico serio ed un rapporto amministrativo nell'interesse del paese di Pachino.
Il Sindaco, senza un proprio gruppo, rischia di trovarsi nelle condizioni di non potere più svolgere un ruolo politico, ma essere soggetto ad uno sfiancante logoramento per rincorrere le posizioni dei vari gruppi.
Se il gruppo ex DCa, passato da due a tre e forse quattro consiglieri, rimane autonomamente compatto con Bufardeci, Rinascita non sceglie nessuno ed i consiglieri vicini all'assessore Mandalà, pur scegliendo il PDL ufficile, sono autonomi ed indipendenti rispetto al Sindaco, a quest'ultimo non resterebbero consiglieri direttamente riconducibili.
E' certamente una situazione che il Sindaco deve vagliare con molta attenzione perchè passerebbe da un controllo quasi totale del gruppo consiliare ad una sua quasi estraneità.
Noi, pur condividendolo, non siamo fra quelli che, con i dati alla mano dei voti delle varie liste elettorali, sostengono che è questa la posizione già uscita dalle urne, ma non possimo non prendere atto che qualcosa potrebbe cambiare se non si mette in moto l'intelligenza politica dell'equilibrio e della colleggialità delle responsabilità nella gestione difficile di un comune quale quello di Pachino.

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