Questa proposta permette di:
- Conciliare le modalità delle
primarie codificandole con le elezioni pubbliche.
-
Inserire le preferenze e la possibilità di scelta degli elettori
- Rimanere nel sistema maggioritario
- Assicurare la elezione anche a
realtà locali che superano, nel collegio, il 50 +1% dei voti come avviene per i
sindaci
1) SISTEMA ELETTORALE PER COLLEGI MAGGIORITARI E LISTA PROPORZIONALE
Il 75% dei seggi viene assegnato con
il sistema maggioritario ed il 25% con il proporzionale con lista concorrente.
Le preferenze vengono espresse sia
nei collegi che nel proporzionale.
Le liste che non raggiungono, su
scala nazionale, il 5% dei voti validi non partecipano al riparto dei seggi.
COLLEGI PER LA ELEZIONE
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI:
Il territorio nazionale viene diviso
in tanti collegi quanti sono i deputati da eleggere con il sistema
maggioritario
NEL
PRIMO TURNO DI VOTAZIONE GLI ELETTORI VOTANO, CON LA PREFERENZA SINGOLA, SU UNA LISTA PLURIMA DI CANDIDATI E NEL
NUMERO STABILITO IN RAPPORTO AI CITTADINI RESIDENTI NEL COLLEGIO STESSO.
Il primo turno serve come PRIMARIE
fra i candidati che concorrono al secondo turno per la elezione
nel Collegio.
Il candidato che ottiene il maggior numero di preferenze sarà quello che,
da solo, parteciperà al secondo turno di votazione nel Collegio per essere
eletto deputato.
Se nel primo turno un Partito o una Coalizione raggiunge il 50% + 1 dei
voti validi viene già eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di
preferenze all’interno della lista plurima vincente. ( Questo sistema permette
a forti realtà politiche locali, o forti personalità, di avere una loro
rappresentanza )
Negli altri collegi che non hanno raggiunto il 50 % +1 si procede a nuova
elezione avente come candidato unico per lista o coalizione quello più votato
nel precedente turno.
Il seggio viene assegnato alla lista che ottiene il maggior numero di
voti.
L’elettore ha così la possibilità di scegliere, oltre al gruppo politico, anche il candidato
attraverso la preferenza, ma rimanendo
sempre nell’ambito di un sistema maggioritario.
PROPORZIONALE:
Nel primo turno di votazione il 25% dei seggi viene attribuito a liste,
con candidature multiple e con voto di preferenza, presentate in apposite
circoscrizioni elettorali.
Le liste del proporzionale che, su base nazionale, hanno superato il 5%
dei voti validi, partecipano all’assegnazione dei seggi che avviene,
all’interno della circoscrizione, con il metodo D’Hondt.
NORME GENERALI:
E’ previsto uno sbarramento del
5% a livello nazionale sia per accedere
al secondo turno elettorale nei collegi, sia per l’assegnazione dei seggi nel
proporzionale.
La lista elettorale che non raggiunge il 5% su scala nazionale, ma ha
ottenuto al primo turno l’elezione in un collegio per avere superato il 50% +1
dei voti, mantiene il candidato eletto.
SENATO:
Le liste che superano il 5% dei voti
validi su base nazionale per la elezione del Senato della Repubblica concorrono
all’assegnazione dei seggi su base regionale.
Vengono assegnati tutti i seggi dei
collegi ove viene superata la % del 50% +1 dei voti validi.
Se in un collegio un candidato, anche
di lista non ammessa al riparto, supera il 50% + 1 dei voti validi, mantiene il
seggio senatoriale.
I rimanenti seggi vengono assegnati,
alle liste concorrenti, con il metodo
D’Hondt.
Risultano eletti, all’interno della
lista dei candidati fra loro collegati, coloro che hanno le maggiori
percentuali di cifra individuale e fino alla copertura dei seggi spettanti alla
lista stessa.
Pippo Bufardeci
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