IL MATTARELLUM ADESSO PIACE MA
ATTENTI ALLE FURBATE
Con la recente sentenza della Corte Costituzionale che, ha
cassato alcune parti dell’attuale legge elettorale, detta Porcellum, è iniziato
il teatrino delle proposte e delle controproposte.
Non tutti coloro che si cimentano in questo nuovo gioco di
indicare le prossime regole della lotta politica capiscono di cosa parlano.
Abbiamo così letto che, una volta cassata la legge in vigore,
sarebbe subentrata quella precedente e cioè il Mattarellum come se ci
trovassimo in presenza di eletti e non eletti.
Allo stesso modo abbiamo ascoltato interviste ed interventi
confusionari e poco conducenti ad una vera e seria legge elettorale perché ciascuno
vede il pezzo che più si potrebbe sposare con i propri interesse personali e di
parte politica.
Per cercare di fare un po’ di chiarezza basta partire dalle
cose più elementari.
La prima è che una
legge elettorale deve rispondere agli interessi della stragrande maggioranza
dei cittadini che, nelle regole che essa esprime, devono ritrovarsi per
difendere le istituzioni indipendentemente se si svolge il compito di
maggioranza o di opposizione.
Quindi essa non si può attuare a colpi di maggioranza o con le
furbate di qualche politichetto che si sente primo della classe, ma va ricercata
un’ampia convergenza anche su un progetto di società che si intende costruire
con lo strumento elettorale.
Seconda cosa è che non subentra automaticamente nessuna legge
elettorale a quella attuale, ma si deve procedere alla approvazione
parlamentare di una nuova legge anche se si dovesse scegliere di ritornare ad
applicare, in toto, una precedentemente utilizzata.
In questa fase il vero problema di fondo, che molti tentano
di offuscare, è quello che riguarda la scelta dei rappresentanti parlamentari
direttamente da parte degli elettori oppure da parte dei capi bastone e delle
strutture partitiche.
Non vi è dubbio che chi adesso propone di ritornare al
Mattarellum, secondo la versione originaria, non fa altro che impedire la
scelta diretta da parte dei cittadini evitando le preferenze.
Difatti, sia i candidati nei vari collegi che quelli indicati
per la lista proporzionale del 25% degli eletti, sono tutti scelti dagli
apparati e non dai cittadini.
E non si venga a parlare di primarie che, come si svolgono
adesso, sono solo un momento propagandistico di qualche partito e non una
sicurezza per gli elettori.
Basterebbe solo ricordarsi le polemiche sui brogli elettorali
e sulle tessere che determinano la poco affidabile platea elettorale.
Allora la soluzione più rispondente ad un sistema democratico
che possa fare ritornare ai cittadini il gusto dell’importanza della politica
deve essere quella che, attraverso le preferenze, li possa fare risentire protagonisti.
Allo stesso modo bisogna riagganciare gli eletti al
territorio ed alle esigenze dei cittadini e non renderli vassalli o servi
sciocchi di chi detiene il potere di ricandidarli.
Il Mattarellum è una buona base di partenza se lo si rinnova
inquadrandolo nella logica della maggiore partecipazione dei cittadini nella
scelta degli eletti senza le furbate di chi vorrebbe cambiare per continuare a
fare il padre padrone degli eletti.
Pippo Bufardeci
15/12/2013
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