L'estate turbolenta della politica pachinese sembra non presagire niente di buono per il prossimo autunno.
La ricerca di un posto al fresco ha fatto proliferare i gruppetti all'interno del consiglio comunale con conseguente spezzettamento del quadro politico e l'avvio di un periodo di probabile ingovernabilità che potrebbe riproporre vecchi giochi già sperimentati e nefasti per il paese come quelli delle precedenti amministrazioni.
La frantumazione politica che si basa sulla ricerca di un posto di assessore o di sottogoverno o del soddisfacimento di qualche problema personale, non porta da nessuna parte e fa emergere una classe dirigente incapace di essere tale.
Sempre pronta alla diatribe personali e agli ordini di deputati o forze esterne a Pachino che giocano altri interessi che nulla hanno a che vedere con quelli dei pachinesi.
Se, come ha dichirato Peppe Ciavola nel presentare il suo neonato gruppo, questa azione è stata concordata con il Sindaco così come altre già avvenute, allora possiamo dire di essere alla frutta.
Noi, che abbiamo più volte criticato il primo cittadino per la sua scarsa dosponibilità al dialogo ed al coinvolgimento di tutte le forze disponibili a dare una mano per questo paese senza atteggiamenti da novello monarca, non possiamo credere che ciò sia vero.
Sarebbe un suicidio politico.
Il detto romano " dividere per comandare" non ci sembra utile per nessuno.
E' bene che se ne prenda nota e si evitino, da parte di tutti, azioni che possano avere solo l'obiettivo di un ritorno a casa da parte di tutti.
La ricerca di un posto al fresco ha fatto proliferare i gruppetti all'interno del consiglio comunale con conseguente spezzettamento del quadro politico e l'avvio di un periodo di probabile ingovernabilità che potrebbe riproporre vecchi giochi già sperimentati e nefasti per il paese come quelli delle precedenti amministrazioni.
La frantumazione politica che si basa sulla ricerca di un posto di assessore o di sottogoverno o del soddisfacimento di qualche problema personale, non porta da nessuna parte e fa emergere una classe dirigente incapace di essere tale.
Sempre pronta alla diatribe personali e agli ordini di deputati o forze esterne a Pachino che giocano altri interessi che nulla hanno a che vedere con quelli dei pachinesi.
Se, come ha dichirato Peppe Ciavola nel presentare il suo neonato gruppo, questa azione è stata concordata con il Sindaco così come altre già avvenute, allora possiamo dire di essere alla frutta.
Noi, che abbiamo più volte criticato il primo cittadino per la sua scarsa dosponibilità al dialogo ed al coinvolgimento di tutte le forze disponibili a dare una mano per questo paese senza atteggiamenti da novello monarca, non possiamo credere che ciò sia vero.
Sarebbe un suicidio politico.
Il detto romano " dividere per comandare" non ci sembra utile per nessuno.
E' bene che se ne prenda nota e si evitino, da parte di tutti, azioni che possano avere solo l'obiettivo di un ritorno a casa da parte di tutti.
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