mercoledì 6 luglio 2011

TESTO DEL DOCUMENTO APPROVATO DAL COORDINAMENTO PROVINCIALE DEI PARTITI DEL TERZO POLO

Lunedì 4 luglio, presso la sede provinciale dell'UDC, si è svolto un incontro fra i rappresentanti dei partiti politici del Terzo Polo della provincia di Siracusa al termine del quale è stato approvato e diffuso il seguente documento:

Presso la sede provinciale dell’UDC di Siracusa si è svolto un incontro fra i rappresentanti dei partiti del terzo polo per un esame della situazione politica complessiva e dello stato delle amministrazioni locali nel loro rapporto con il territorio e nelle risposte da dare ai cittadini della provincia.

Sul piano politico i rappresentanti dell’UDC, Edi Bandiera, Pippo Sorbello e Pippo Bufardeci, del FLI Paolo Amenta, dell’API on. Mario Bonomo e dell’MPA On. Pippo Gennuso hanno ribadito le motivazioni sostanziali che hanno visto, sia a livello nazionale che regionale, la nascita del terzo polo quale alternativa sia ai partiti del centro destra che della sinistra.

Questo asfittico e becero bipolarismo ha prodotto solo gravi danni al sistema politico italiano ed allo sviluppo complessivo del nostro Paese.

Ha impedito la partecipazione dei cittadini alla scelta dei propri rappresentanti politici nelle istituzioni privilegiando il sistema delle nomine rispetto a quello degli eletti facendo venire meno il rapporto fra eletti ed interessi dei territori di cui dovrebbero essere espressione.

Tutto questo ha impedito una concreta azione di interventi e di rivendicazione delle legittime attese dei cittadini perché l’azione di molti eletti è stata finalizzata a salvaguardare il rapporto con chi ha provveduto alla nomina piuttosto che a rappresentare istanze ed attese delle proprie comunità.

Abbiamo quindi assistito ad un depauperamento del tessuto sociale, economico ed occupazionale di tutto il territorio nazionale ed in particolare modo del nostro Mezzogiorno e della Sicilia con una politica nazionale fortemente condizionata dall’azione della Lega nord che, privilegiando ed imponendo in modo primario, gli interessi specifici delle regioni del nord, ha prodotto meno sviluppo e maggiore povertà alla già pesante situazione di sottosviluppo delle regioni meridionali.

Ciò senza un’azione politica di contrasto e di difesa, da parte della PDL e dei partiti della sinistra, dei legittimi interessi delle popolazioni meridionali.

Da questa constatazione politica ed istituzionale nasce l’aggregazione e la prospettiva politica del terzo polo che non condivide l’attuale bipolarismo e lavora per il suo superamento nella logica di una ritrovata partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica e di un riequilibrio dello sviluppo complessivo che non può più penalizzare il Mezzogiorno.

Così come già avvenuto a livello nazionale e regionale, i rappresentanti dei partiti del terzo polo della provincia di Siracusa, hanno ribadito la decisione di costituire un coordinamento politico ed istituzionale sia a livello provinciale che in tutte le realtà locali.

In particolare, in tempi brevissimi, saranno costituiti i coordinamenti degli eletti alla provincia regionale e nel comune capoluogo perché è in questi due Enti dove maggiormente si evidenzia il fallimento dell’azione politica ed amministrativa delle maggioranze di centro destra che esprimono il presidente della provincia ed il Sindaco della città di Siracusa.

Il Terzo polo ritiene fortemente negativa l’assenza della Provincia Regionale , della sua Giunta e del suo Presidente rispetto alla grave situazione economica ed occupazionale che sta fortemente caratterizzando il nostro territorio, le imprese, i cittadini e soprattutto tanti giovani cui non viene assicurata nessuna prospettiva di miglioramento della propria condizione sociale o professionale.

In particolare non si può non stigmatizzare il comportamento negativo del Presidente della provincia in merito alla vicenda dell’Ato idrico che lo ha visto abdicare dalle proprie responsabilità istituzionali inventandosi l’inesistente strumento giuridico dell’auto sospensione in un momento in cui sarebbe stata necessaria una forte assunzione di responsabilità nel contrastare le inadempienze e le gravi ripercussioni sui cittadini della gestione della SaI8 e dell’intero sistema idrico provinciale.

I partiti ed i rappresentanti istituzionali del Terzo polo ritengono non più rinviabile la nomina di un commissario regionale all’Ato idrico, fuori dalle logiche partitiche e di forte e riconosciuta professionalità, che possa rimettere ordine in un settore di vitale importanza per l’intero territorio.

Anche il comune di Siracusa naviga nello sfascio più totale sia per l’inconcludente azione amministrativa del Sindaco e della sua Giunta che per lo sfaldamento della maggioranza di centro destra in consiglio comunale, sia per la gravità di fatti quali le modifiche al piano regolatore, il degrado ambientale, la mancanza di una seria azione di intervento sulla gestione dei rifiuti solidi urbani che continuano ad essere gestiti sempre in emergenza e con proroghe alla ditta appaltatrice che sembrano giuridicamente poco chiare, nonché di altre numerose problematiche.

In questo quadro di sfascio, sia a livello provinciale che comunale, la richiesta dei partiti del Terzo polo non può non essere che quella delle dimissioni del Presidente della provincia e del Sindaco della città di Siracusa affinché, prendendo atto della loro incapacità istituzionale e della inadeguatezza ed inesistenza delle loro maggioranze politiche, si possa dare ai cittadini il potere di scegliersi una nuova amministrazione ed una nuova proposta politica capace di rispondere con competenza ed operosità ai gravi problemi di questi due importanti enti della nostra provincia.

Infine i partiti del coordinamento provinciale del Terzo polo hanno deciso di promuovere, in tempi brevi, degli incontri in tutti i comuni della provincia per costituire, nel più breve tempo possibile, i coordinamenti a livello locale sia sul piano politico che istituzionale per evidenziare l’azione forte, concreta e coesa del terzo polo che deve vedere tutti i propri rappresentanti, nessuno escluso, impegnati in un’azione politica ed istituzionale comune.

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