mercoledì 1 febbraio 2012

Gli intrighi di palazzo per rifare la coalizione


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Ore convulse: Lunedì la seduta del Consiglio è saltata due volte perché le forze di governo erano riunite a parte Retroscena: Si vorrebbe «fare fuori» il presidente del civico consesso per mettere al suo posto la Tossani o Blundo. Ma sulla sfiducia a Rabito la maggioranza è spaccata. Nastasi: Impensabile proporre di cacciare Rabito che è solo uno dei problemi e non il problema. Il caso: Veletta non può ricoprire il ruolo di vicesegretario perché adesso ha un incarico come esperto esterno.

PACHINO – La maggioranza non si presenta in Consiglio comunale per discutere dei mancati pagamenti ai dipendenti e della regolarizzazione dei contrattisti, e il personale della casa municipale occupa simbolicamente l’Aula consiliare per alcune ore. È quanto accaduto lunedì sera. Una seduta, quella convocata dal presidente Andrea Rabito, che si è presentata subito come una cartina di tornasole per verificare la tenuta della compagine politica, ma anche per fare il punto sulla situazione economica delle casse municipali. Che la maggioranza, tuttavia, non intendeva partecipare alle assise municipali, si era capito subito dall’assenza, durante la prima chiamata, di tutti i consiglieri che sostengono Bonaiuto. La coalizione di governo era infatti impegnata, contemporaneamente, in un vertice all’interno del quale si sarebbe trovato l’accordo per sfiduciare il presidente del civico consesso, liberando così un importante ruolo da assegnare a chi è disponibile ad allargare la compagine di governo.

Ma la maggioranza non si è presentata in Aula neppure per la seconda chiama. Assente anche il segretario generale Lucia Minniti che invece si era mostrata puntuale per il primo appello. La Minniti si è fatta sostituire per l’occasione dal vicesegretario Maurizio Veletta. Tale episodio, tuttavia, non è stato gradito dai consiglieri in Aula che hanno contestato la presenza di Veletta in quanto, essendo questi in aspettativa e presente al Comune non come dipendente ma come dirigente-esperto esterno, non avrebbe potuto ricoprire la carica di vicesegretario. Il dubbio che, dunque, la validità del Consiglio comunale potesse essere inficiata, ha spinto i consiglieri di opposizione a dichiararsi assenti, per cui la seduta è andata deserta. È stato a questo punto che i dipendenti, presenti in forze tra le file del pubblico, hanno deciso di occupare l’Aula trasformando la seduta in una tavola rotonda per manifestare il loro stato di disagio. Un malessere, quello del personale, che deriverebbe non soltanto dalla mancata percezione degli stipendi, ma da difficoltà relazionali con il primo cittadino. Sul piano strettamente politico, la maggioranza, dunque, intende ampliarsi sfiduciando il presidente del Consiglio.

Ciò spalancherebbe le porte del gradino più alto dell’Aula consiliare alla Tossani (fino a ieri in odore di assessorato) o a Salvatore Blundo (Rinascita). Non tutti però nella maggioranza sembrano d’accordo sulla sfiducia a Rabito. Per Corrado Nastasi «il problema non è il presidente del civico consesso. Io sono entrato in amministrazione – ha dichiarato Nastasi – per dare un segnale di buona amministrazione alla città. Ciò non è stato fatto, o è stato fatto solo in parte, motivo per cui non si può partire dalla sfiducia a Rabito che è solo uno dei problemi e non il problema». Nastasi dunque, non sarebbe disposto a sfiduciare l’attuale presidente. E il mancato accodarsi alla compagine di maggioranza potrebbe mettere a rischio il suo rappresentante in Giunta, Guarnaschelli.

Autore: Salvatore Marziano.

NOTA: Le lotte personali continuano a farla da padrone nel martoriato paese di Pachino che alla perenne cattiva amministrazione somma una sempre più viscerale faida personale che, allo spettacolo pietoso, aggiunge la mancata speranza di un minimo futuro positivo per questo paese.

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