Penso che la gravità della crisi politico-amministrativa presente da qualche decennio nel comune di Pachino meriti un serio approfondimento e la ricerca di soluzioni ponderate e non velleitarie.
Sono convinto che si possono gettare le basi di una ripresa del senso di responsabilità di ciascuno e della condivisione dell'interesse comune solo se si riuscirà a fare un tentativo serio per uscire dal particolare e dal mero interesse di bottega personale, di gruppo o di formazione politica.
Le premesse che portano all'approccio per le nuove elezioni amministrative le reputo negative. Inconsapevoli della gravità dei problemi dei cittadini, i primi passi si presentano forieri di ulteriore lotta fra bande politiche inebriate dal desiderio di rivalsa che toglie qualsiasi respiro strategico all'azione politica ed amministrativa.
Basta seguire le varie proposte sulle candidature a Sindaco, le ipotesi di alleanze, i giuochi per accaparrarsi posti di visibilità personale e l'assenza di un pur minimo straccio di programma.
In questa logica già deprimente appare incomprensibile, sul piano della ricerca del bene comune, la proposta tendente ad accaparrarsi la primogenitura della candidatura a Sindaco per un esponente della propria parte politica nel nome di una superiorità autoriconosciutasi e della presunzione di essere titolati a svolgere un ruolo a prescindere dai personaggi e dall'obiettività della situazione.
Mi riferisco alla presa di posizione di un importante esponente dell'MPA che ha imperiosamente chiesto l'esclusività del proprio partito a fornire il nome del futuro sindaco.
Naturalmente nulla vieta che il candidato possa essere un esponente dell'MPA, ma non è accettabile l'imposizione sopratutto in una situazione complessiva che vede l'assenza di geni della politica e delle istituzioni in tutti i partiti conpreso l'MPA.
Personalmente sono convinto che bisognerebbe cercare soluzioni condivise da tutti ed esprimere un gruppo dirigente che sia il più condiviso e rappresentativo possibile anche con un accordo bipartisan.
Quanto deciso recentemente a Carlentini dovrebbe essere da esempio visto che hanno presentato un'alleanza destra - sinistra assieme per risolvere i gravi problemi di quel comune.
Ma purtroppo penso che Pachino, terra di furbi, di geni e di vassalli al forestiero ciò non sarà purtroppo realizzabile per cui sarà ancora lunga l'agonia politica ed istituzioanle di questo paese.
Sono convinto che si possono gettare le basi di una ripresa del senso di responsabilità di ciascuno e della condivisione dell'interesse comune solo se si riuscirà a fare un tentativo serio per uscire dal particolare e dal mero interesse di bottega personale, di gruppo o di formazione politica.
Le premesse che portano all'approccio per le nuove elezioni amministrative le reputo negative. Inconsapevoli della gravità dei problemi dei cittadini, i primi passi si presentano forieri di ulteriore lotta fra bande politiche inebriate dal desiderio di rivalsa che toglie qualsiasi respiro strategico all'azione politica ed amministrativa.
Basta seguire le varie proposte sulle candidature a Sindaco, le ipotesi di alleanze, i giuochi per accaparrarsi posti di visibilità personale e l'assenza di un pur minimo straccio di programma.
In questa logica già deprimente appare incomprensibile, sul piano della ricerca del bene comune, la proposta tendente ad accaparrarsi la primogenitura della candidatura a Sindaco per un esponente della propria parte politica nel nome di una superiorità autoriconosciutasi e della presunzione di essere titolati a svolgere un ruolo a prescindere dai personaggi e dall'obiettività della situazione.
Mi riferisco alla presa di posizione di un importante esponente dell'MPA che ha imperiosamente chiesto l'esclusività del proprio partito a fornire il nome del futuro sindaco.
Naturalmente nulla vieta che il candidato possa essere un esponente dell'MPA, ma non è accettabile l'imposizione sopratutto in una situazione complessiva che vede l'assenza di geni della politica e delle istituzioni in tutti i partiti conpreso l'MPA.
Personalmente sono convinto che bisognerebbe cercare soluzioni condivise da tutti ed esprimere un gruppo dirigente che sia il più condiviso e rappresentativo possibile anche con un accordo bipartisan.
Quanto deciso recentemente a Carlentini dovrebbe essere da esempio visto che hanno presentato un'alleanza destra - sinistra assieme per risolvere i gravi problemi di quel comune.
Ma purtroppo penso che Pachino, terra di furbi, di geni e di vassalli al forestiero ciò non sarà purtroppo realizzabile per cui sarà ancora lunga l'agonia politica ed istituzioanle di questo paese.
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