giovedì 9 ottobre 2008

PACHINO: IL DIFFICILE COMPITO DI AMMINISTRARE UN PAESE IN DECLINO

Ho trascorso la giornata a Pachino cercando di occuparmi solo dei motivi familiari per cui vi ero andato, ma mi hanno scoperto ed ho dovuto occuparmi di politica.
In questo momento Pachino è tutto un fermento perchè si è già in clima elettorale per la elezione del nuovo Sindaco e del nuovo consiglio comunale dopo la mozione di sfiducia, presentata ed accettata, nei confronti del Sindaco Giuseppe Campisi.
Anche se esiste un ricorso dello stesso Sindaco sfiduciato presentato al TAR, non penso che la macchina elettorale messa in moto si fermerà tanto facilmente.
Sia alcune forze politiche che dirigenti di partiti a Pachino che semplici cittadini hanno fatto a gara nel farmi notare che una mia candidatura a Sindaco di Pachino potrebbe essere vincente ed appoggiata politicamente.
Poichè queste voci si rincorrono da parecchio tempo anche negli ambienti politici siracusani e pur ritenendo una mia eventuale candidatura capace di correre per la vittoria finale, devo formalmente ribadire la mia indisponibilità a scendere in campo.
Sono fermamente convinto che la grave crisi istituzionale, con forti ripercussioni sociali, in cui è precipitato in questi anni il comune di Pachino necessita dello sforzo e della collaborazione di tutti.
Sopratutto di coloro che hanno dimostrato di avere le condizioni personali e politiche per l'avorare seriamente nell'interesse esclusivo della città.
Così come chi ancora riscuote fiducia da parte dei cittadini elettori dovrebbe essere onorato della proposta di concorrere per rappresentarli .
Però ritengo che non esistono gli spazi per lavorare seriamente in quanto la realtà politica pachinese lavora solo per mettere tutti nel tritacarne della politica locale che travolge tutti, capaci e meno capaci, ma sopratutto distrugge il comune di Pachino.
Ci vorrebbe un cambiamento profondo della pseudo classe dirigente locale ed un cambiamento dell'attuale normativa che rende i sindaci ostaggio delle beghe interne del Consiglio Comunale e di qualche avventuriero della politica provinciale.
Mi auguro che assieme a tanti pretendenti Sindaci incompetenti, e quindi poco raccomandabili nella gestione della cosa pubblica, vi possa essere, in loco, un punto di riferimento più serio degli altri attorno a cui costruire una possibile inversione di tendenza rispetto alla decadenza di questi ultimi decenni.
In questo caso, se richiesto, non farò mancare il mio apporto costruttivo nell'interesse esclusivo dei cittadini di Pachino.

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