Continuano ad essere sempre agitate le acque attorno alla navicella del Governo regionale che, nonostante la benedizione di Silvio Berlusconi, registra ancora dissensi e resistenze tali da impedirgli una vera azione incisiva sulle gravi tematiche regionali.
Purtroppo la battaglia che si sta combattendo non è solo politica, ma investe interessi personali e rancori mai sopiti che hanno caratterizzato l'azione politica dei decenni passati e che si ripropongono nonostante il nuovo e più difficile quadro economico e sociale che investe la Sicilia.
Lombardo è stato costretto ad intraprendere la strada di alcune riforme, quale quella sanitaria, che hanno toccato interessi, anche economici, consolidati in gruppi e persone.
Se a questo aggiungiamo altri due fattori nefasti la guerra è ben servita.
Il primo fattore è rappresentato dalla mai sopita ruggine fra lo stesso presidente della Regione ed il gruppo catanese della PDL rappresentato dall'on. Castiglione e dal suogero di quest'ultimo sen. Firrarello per una lotta di potere tutta catanese che dura nel tempo e che si è trasferita a livello palermitano sopratutto dopo la inopportuna nomina di Castiglione a coordinatore regionale dei berlusconiani.
L'altro fattore è rappresentato dall'aspetto caratteriale di Lombardo che riempie la sua azione politica di una certa arroganza e determinazione nel raggiungere i risultati prefissati.
Tutto questo nel bel mezzo di uno scontro senza precedenti all'interno della PDL fra l'on. Gianfranco Miccichè ed il suo ex delfino Angelino Alfano spalleggiato dal presidente del Senato Schifani.
Il tutto condito da una miriade di gruppi e gruppetti che rendono difficile e governabile il quadro politico sopratutto dopo che l'alleato UDC è stato estromesso dal Governo regionale.
Adesso ognuno si sente indispensabile ed alza il prezzo della sua collaborazione ogni giorno di più.
Sullo sfondo vi è il progetto mai sopito, ma forse oggi inopportuno, di creare un partito del Sud che vedrebbe uniti ed alleati sia Lombardo che Miccichè.
Secondo me hanno tutti bisogno di darsi una calmata e pensare un po' di più agli interessi della Sicilia perchè altrimenti rischiano di essere tutti sostituiti dal centrosinistra che, pur non brillando per idee ed uomini capaci di governare, potrebbe convogliare su di se la rabbia degli elettori.
Purtroppo la battaglia che si sta combattendo non è solo politica, ma investe interessi personali e rancori mai sopiti che hanno caratterizzato l'azione politica dei decenni passati e che si ripropongono nonostante il nuovo e più difficile quadro economico e sociale che investe la Sicilia.
Lombardo è stato costretto ad intraprendere la strada di alcune riforme, quale quella sanitaria, che hanno toccato interessi, anche economici, consolidati in gruppi e persone.
Se a questo aggiungiamo altri due fattori nefasti la guerra è ben servita.
Il primo fattore è rappresentato dalla mai sopita ruggine fra lo stesso presidente della Regione ed il gruppo catanese della PDL rappresentato dall'on. Castiglione e dal suogero di quest'ultimo sen. Firrarello per una lotta di potere tutta catanese che dura nel tempo e che si è trasferita a livello palermitano sopratutto dopo la inopportuna nomina di Castiglione a coordinatore regionale dei berlusconiani.
L'altro fattore è rappresentato dall'aspetto caratteriale di Lombardo che riempie la sua azione politica di una certa arroganza e determinazione nel raggiungere i risultati prefissati.
Tutto questo nel bel mezzo di uno scontro senza precedenti all'interno della PDL fra l'on. Gianfranco Miccichè ed il suo ex delfino Angelino Alfano spalleggiato dal presidente del Senato Schifani.
Il tutto condito da una miriade di gruppi e gruppetti che rendono difficile e governabile il quadro politico sopratutto dopo che l'alleato UDC è stato estromesso dal Governo regionale.
Adesso ognuno si sente indispensabile ed alza il prezzo della sua collaborazione ogni giorno di più.
Sullo sfondo vi è il progetto mai sopito, ma forse oggi inopportuno, di creare un partito del Sud che vedrebbe uniti ed alleati sia Lombardo che Miccichè.
Secondo me hanno tutti bisogno di darsi una calmata e pensare un po' di più agli interessi della Sicilia perchè altrimenti rischiano di essere tutti sostituiti dal centrosinistra che, pur non brillando per idee ed uomini capaci di governare, potrebbe convogliare su di se la rabbia degli elettori.