Con atto formale inviato alla Federazione Nazionale di pallamano, L' HC Ortigia di Siracusa ha rinunciato a disputare il prossimo campionato nazionale di Pallamano ed ha chiesto la reiscrizione in serie C.
Si è trattata di una decisione dolorosa che i soci hanno assunto all'unanimità, ma necessaria poichè, alla data odierna, non vi è ancora un budget sufficiente per assicurare la copertura finanziaria degli oneri del campionato di serie B.
Ciò nonostante la marcia trionfale che ha visto l'Ortigia pallamano stravincere tutte le partite di campionato e la sfida promozione per approdare in serie B e la significativa partecipazione di pubblico ed atleti a questa prima avventura sportiva.
Vi è la certezza della collaborazione economica degli amici di Sir Tenda, ma gli altri sponsor, pur dimostrandosi disponibili ed interessati, non hanno ancora chiuso alcun accordo ufficiale.
Da qui la sofferta decisione di rinunciare a disputare la serie B.
Per la verità abbiamo chiesto una proroga per l'iscrizione fino al prossimo mese di settembre, ma difficilmente la Federazione acconsentirà.
Ciò nonostante alcune indubbie discrasie nell'impostazione che la stessa Federazione mette in atto.
Riteniamo, difatti, che la Federazione non può chiedere alle squadre di iscriversi tre mesi prima dell'inizio del campionato, con oneri economici non indifferenti, quando è notorio che ancora non si è nella condizione di avere certezza economica perchè gli sponsor o la pubblicità aspettano i giorni a ridosso del campionato per decidere cosa fare.
Una società dilettantistica, come la nostra, che a stento riesce a chiudere i conti in pareggio non può affrontare gli oneri di iscrizione che comprendono anche un'anticipo di cinquemila euro che, nel caso di non iscrizione non ci verranno più restituiti e comunque resteranno accantonati a garanzia di multe od oneri vari.
Sopratutto in questo periodo di crisi ove è difficile reperire le risorse finanziarie necessarie.
Senza considerare che le squadre che si iscrivono al campionato di serie B sono obbligate a partecipare al campionato under 18 che è oneroso quanto il campionato maggiore.
Sono convinto che certe regole hanno una loro motivazione in tempi di vacche grasse, ma che andrebbero riviste ed adattate ai tempi difficili che attraversiamo.
Altrimenti lo sport, sopratutto quello dilettantistico, rischia di scomparire.
A conferma di ciò è da registrare la non iscrizione, nei vari campionati, di numerose altre società compresa la blasonata Trieste Pallamano che ha rinunciato ad iscriversi al campionato di elite rimanendo in A1.
Senza poi considerare che siamo anche costretti a pagare l'utilizzo degli impianti pubblici che incidono fortemente nella gestione di una società che non lucra sulle attività sportive.
Aspettiamo quindi tempi migliori o novità positive.
Si è trattata di una decisione dolorosa che i soci hanno assunto all'unanimità, ma necessaria poichè, alla data odierna, non vi è ancora un budget sufficiente per assicurare la copertura finanziaria degli oneri del campionato di serie B.
Ciò nonostante la marcia trionfale che ha visto l'Ortigia pallamano stravincere tutte le partite di campionato e la sfida promozione per approdare in serie B e la significativa partecipazione di pubblico ed atleti a questa prima avventura sportiva.
Vi è la certezza della collaborazione economica degli amici di Sir Tenda, ma gli altri sponsor, pur dimostrandosi disponibili ed interessati, non hanno ancora chiuso alcun accordo ufficiale.
Da qui la sofferta decisione di rinunciare a disputare la serie B.
Per la verità abbiamo chiesto una proroga per l'iscrizione fino al prossimo mese di settembre, ma difficilmente la Federazione acconsentirà.
Ciò nonostante alcune indubbie discrasie nell'impostazione che la stessa Federazione mette in atto.
Riteniamo, difatti, che la Federazione non può chiedere alle squadre di iscriversi tre mesi prima dell'inizio del campionato, con oneri economici non indifferenti, quando è notorio che ancora non si è nella condizione di avere certezza economica perchè gli sponsor o la pubblicità aspettano i giorni a ridosso del campionato per decidere cosa fare.
Una società dilettantistica, come la nostra, che a stento riesce a chiudere i conti in pareggio non può affrontare gli oneri di iscrizione che comprendono anche un'anticipo di cinquemila euro che, nel caso di non iscrizione non ci verranno più restituiti e comunque resteranno accantonati a garanzia di multe od oneri vari.
Sopratutto in questo periodo di crisi ove è difficile reperire le risorse finanziarie necessarie.
Senza considerare che le squadre che si iscrivono al campionato di serie B sono obbligate a partecipare al campionato under 18 che è oneroso quanto il campionato maggiore.
Sono convinto che certe regole hanno una loro motivazione in tempi di vacche grasse, ma che andrebbero riviste ed adattate ai tempi difficili che attraversiamo.
Altrimenti lo sport, sopratutto quello dilettantistico, rischia di scomparire.
A conferma di ciò è da registrare la non iscrizione, nei vari campionati, di numerose altre società compresa la blasonata Trieste Pallamano che ha rinunciato ad iscriversi al campionato di elite rimanendo in A1.
Senza poi considerare che siamo anche costretti a pagare l'utilizzo degli impianti pubblici che incidono fortemente nella gestione di una società che non lucra sulle attività sportive.
Aspettiamo quindi tempi migliori o novità positive.
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