Mentre sono ancora in corso, ma alle ultime battute, i controlli dei verbali dei seggi per la proclamazione ufficiale dei voti di lista e delle preferenze e sono già iniziati gli adempimenti per i ballottaggi, riteniamo utile fare una breve considerazione sull'effetto dello sbarramento del 5 % introdotto per le elezioni comunali.
Possiamo parlare di un caso specifico che è stato maggiormente seguito, ma riteniamo che il discorso sia attuabile in tutti i comuni dove si è votato per le elezioni amministrative.
Sono state presentate decine di liste, sopratutto civiche, per concorrere all'assegnazione dei seggi di consigliere comunale, ma molte di queste non hanno superato lo sbarramento introdotto dalla legge.
Nel comune di Pachino, su diciotto liste presentate,quelle escluse sono state ben sette.
Due su otto dello schieramento Bonaiuto, una su cinque di quello di Rotta, due su tre di quello di Prezioni e due, la totalità, di quello di La Corte.
Significa che queste liste, che hanno inflazionato la proposta elettorale delle candidature, non avranno consiglieri comunali e contribuiranno a restringere l'inflazione e dispersione dei consiglieri comunali.
Sicuramente le elezioni che si sono svolte nell'Isola in questa tornata elettorale, saranno da esempio rispetto alla nuova normativa regionale che prevede lo sbarramento al 5% e diminuiranno il numero di coloro che vorranno distinguersi presentando molte liste sopratutto civiche.
Possiamo quindi dire che questo deterrente tecnico ha dato i primi frutti.
Certamente da solo non basta perchè non assicura in pieno la stabilità delle amministrazioni comunali che si vanno ad eleggere perchè, a mio avviso, necessitano di ulteriori e più radicali interventi.
Pensiamo, ad esempio, all'aumento del numero dei consiglieri comunali ed al dimezzamento dei loro compensi, all'aumento del numero delle firme necessarie per presentare una lista civica, alla reintroduzione del referendum popolare per la sfiducia al sindaco e ad altro ancora.Possiamo parlare di un caso specifico che è stato maggiormente seguito, ma riteniamo che il discorso sia attuabile in tutti i comuni dove si è votato per le elezioni amministrative.
Sono state presentate decine di liste, sopratutto civiche, per concorrere all'assegnazione dei seggi di consigliere comunale, ma molte di queste non hanno superato lo sbarramento introdotto dalla legge.
Nel comune di Pachino, su diciotto liste presentate,quelle escluse sono state ben sette.
Due su otto dello schieramento Bonaiuto, una su cinque di quello di Rotta, due su tre di quello di Prezioni e due, la totalità, di quello di La Corte.
Significa che queste liste, che hanno inflazionato la proposta elettorale delle candidature, non avranno consiglieri comunali e contribuiranno a restringere l'inflazione e dispersione dei consiglieri comunali.
Sicuramente le elezioni che si sono svolte nell'Isola in questa tornata elettorale, saranno da esempio rispetto alla nuova normativa regionale che prevede lo sbarramento al 5% e diminuiranno il numero di coloro che vorranno distinguersi presentando molte liste sopratutto civiche.
Possiamo quindi dire che questo deterrente tecnico ha dato i primi frutti.
Certamente da solo non basta perchè non assicura in pieno la stabilità delle amministrazioni comunali che si vanno ad eleggere perchè, a mio avviso, necessitano di ulteriori e più radicali interventi.
Queste proposte saranno oggetto di approfondimento singolo nei prossimi scritti e spero si possa aprire un dibattito serio e scevro da vincoli di appartenenza politica.
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