L’impressione che si ha all’esterno è quella di una politica che si è avvolta su se stessa e non riesce ad essere propositiva nell’interesse della nostra provincia.
E’ come se i nostri politici stessere in attesa che possa accadere qualcosa che, come nei film di prestigio,risolva tutti i problemi indipendentemente dall’impegno e dalle capacità dei singoli.
Spero naturalmente che non sia così anche se non si può non constatare come obiettivamente sia tutto fermo e non si intravedono lumi all’orizzonte.
Nei mesi scorsi la politica siracusana si era fermata perchè si attendeva l’accordo per la spartizione del sottogoverno sopratutto al comune di Siracusa ed alla Provincia regionale.
Abbiamo visto tutti come è andata.
Il sottogoverno, quel poco per il quale si raggiunge un minimo di accordo fra i molti commensali, anche se non tutti abilitati a sedersi a tavola, viene assegnato senza un minimo di indirizzo politico e di progettualità e spesso anche a soggetti che forse hanno più a cuore il gettone che l’azione.
Il comune di Siracusa continua a mantenere alcuni assessori che andrebbero cambiati per ridisegnare un quadro di presenze in Giunta che possa assicurare un minimo di efficienza, ma non se ne fa nulla.
La Provincia regionale continua a languire dal momento della elezione del nuovo presidente e della giunta ed anzi è diventato un terreno fertile di scontro fra anime diverse della stessa maggioranza.
La riflessione cui si è portati è quella che evidenzia o un impazzimento complessivo dei vari gruppi presenti nella gestione di quest’Ente oppure veramente manca una guida capace, preparata e carismatica che possa gestire tutti i problemi che sono collegati alla funzione non secondaria che dovrebbe svolgere la Provincia regionale nell’interesse del territorio e dei suoi abitanti.
In questo quadro di grande confusione nella gestione degli enti locali, si inserisce anche l’indecisione e la mancanza di azione politica dei maggiori esponenti locali sia di centro destra che di centro sinistra.
In quest’ultimo schieramento sembra che l’uscita dell’on. Bonomo dai Ds per costituire il gruppo rutelliano e l’azione per cercare adepti per la sua causa abbia quasi imbambolato il gruppo dirigente diessino perchè non vi è alcuna iniziativa degna di classificarsi come politica che sia incidente in un contesto che potrebbe essere favorevole vista l’ assenza dello schieramento opposto.
Certamente, sia pure meritevoli, non lo sono le interrogazioni di qualche consigliere comuanle o dei deputati De Benedictis o Marziano che lasciano il tempo che trovano.
Lo schieramento di centro destra sta giocando una partita tattica che rischia di portarlo ad una forma di imbalsamazione nella nostra provincia se non si decide a fare chiarezza in merito ai rapporti fra i maggiori esponenti locali e fra questi ed il cosiddetto partito del Sud che, viste le varie dichiarazioni del suo promotore regionale, assomiglia sempre più al titolo di un film di qualche anno fa: Certo, Certissimo....Anzi probabile.
Poichè ormai la politica, in assenza di una vera classe dirigente partitica, ruota esclusivamente attorno ai deputati nazionali e regionali che oltre al peso della rappresentanza istituzionale devono anche sopportare quello di un partito che sta diventando sempre più abbastanza conflittuale e variegato, sarebbe opportuno che si facesse un po’ di chiarezza e si individuassero soluzioni capaci di rimettere in moto la progettualità di questa provincia evitando inutili logoramenti sia personali che politici.
Altrimenti gli sforzi che ogni singolo deputato fa per rendersi utile per questa provincia rischiano di vanificarsi per mancanza di coordinamento e per l’impossibilità di trasmettere al partito, ai cittadini ed agli elettori gli eventuali risultati ottenuti perchè la perdita di credibilità delle istituzioni locali e dell’azione dei partiti porta all’indifferenza ed alla nausea della politica.
Pippo Bufardeci
( Questo articolo è pubblicato sul numero in edicola del settimanale I FATTI )
NB. Il titolo è quello originale da me dato e non corrisponde a quello del giornale perchè elaborato dalla Direzione,
E’ come se i nostri politici stessere in attesa che possa accadere qualcosa che, come nei film di prestigio,risolva tutti i problemi indipendentemente dall’impegno e dalle capacità dei singoli.
Spero naturalmente che non sia così anche se non si può non constatare come obiettivamente sia tutto fermo e non si intravedono lumi all’orizzonte.
Nei mesi scorsi la politica siracusana si era fermata perchè si attendeva l’accordo per la spartizione del sottogoverno sopratutto al comune di Siracusa ed alla Provincia regionale.
Abbiamo visto tutti come è andata.
Il sottogoverno, quel poco per il quale si raggiunge un minimo di accordo fra i molti commensali, anche se non tutti abilitati a sedersi a tavola, viene assegnato senza un minimo di indirizzo politico e di progettualità e spesso anche a soggetti che forse hanno più a cuore il gettone che l’azione.
Il comune di Siracusa continua a mantenere alcuni assessori che andrebbero cambiati per ridisegnare un quadro di presenze in Giunta che possa assicurare un minimo di efficienza, ma non se ne fa nulla.
La Provincia regionale continua a languire dal momento della elezione del nuovo presidente e della giunta ed anzi è diventato un terreno fertile di scontro fra anime diverse della stessa maggioranza.
La riflessione cui si è portati è quella che evidenzia o un impazzimento complessivo dei vari gruppi presenti nella gestione di quest’Ente oppure veramente manca una guida capace, preparata e carismatica che possa gestire tutti i problemi che sono collegati alla funzione non secondaria che dovrebbe svolgere la Provincia regionale nell’interesse del territorio e dei suoi abitanti.
In questo quadro di grande confusione nella gestione degli enti locali, si inserisce anche l’indecisione e la mancanza di azione politica dei maggiori esponenti locali sia di centro destra che di centro sinistra.
In quest’ultimo schieramento sembra che l’uscita dell’on. Bonomo dai Ds per costituire il gruppo rutelliano e l’azione per cercare adepti per la sua causa abbia quasi imbambolato il gruppo dirigente diessino perchè non vi è alcuna iniziativa degna di classificarsi come politica che sia incidente in un contesto che potrebbe essere favorevole vista l’ assenza dello schieramento opposto.
Certamente, sia pure meritevoli, non lo sono le interrogazioni di qualche consigliere comuanle o dei deputati De Benedictis o Marziano che lasciano il tempo che trovano.
Lo schieramento di centro destra sta giocando una partita tattica che rischia di portarlo ad una forma di imbalsamazione nella nostra provincia se non si decide a fare chiarezza in merito ai rapporti fra i maggiori esponenti locali e fra questi ed il cosiddetto partito del Sud che, viste le varie dichiarazioni del suo promotore regionale, assomiglia sempre più al titolo di un film di qualche anno fa: Certo, Certissimo....Anzi probabile.
Poichè ormai la politica, in assenza di una vera classe dirigente partitica, ruota esclusivamente attorno ai deputati nazionali e regionali che oltre al peso della rappresentanza istituzionale devono anche sopportare quello di un partito che sta diventando sempre più abbastanza conflittuale e variegato, sarebbe opportuno che si facesse un po’ di chiarezza e si individuassero soluzioni capaci di rimettere in moto la progettualità di questa provincia evitando inutili logoramenti sia personali che politici.
Altrimenti gli sforzi che ogni singolo deputato fa per rendersi utile per questa provincia rischiano di vanificarsi per mancanza di coordinamento e per l’impossibilità di trasmettere al partito, ai cittadini ed agli elettori gli eventuali risultati ottenuti perchè la perdita di credibilità delle istituzioni locali e dell’azione dei partiti porta all’indifferenza ed alla nausea della politica.
Pippo Bufardeci
( Questo articolo è pubblicato sul numero in edicola del settimanale I FATTI )
NB. Il titolo è quello originale da me dato e non corrisponde a quello del giornale perchè elaborato dalla Direzione,
Nessun commento:
Posta un commento