lunedì 12 luglio 2010

IL CASTELLO MANIACE NON E' UN TEATRO DI PERIFERIA


E' polemica politica in merito all'utIlizzo della struttura del Castello Maniace di Siracusa per una passerella politica da parte di alcuni ministri del popolo delle libertà capitanati dalla siracusana Stefania Prestigiacomo.
I più duri nella polemica sono stati gli amici, separati in casa, dello stesso partito berlusconiano e cioè l'on. Vinciullo e l'on. Granata.
I due parlamentari del centro destra contestano l'uso improprio della struttura monumentale in quanto si è trattato di un incontro di un gruppo politico all'interno di un partito e non di una iniziativa istituzionale con la presenza di ministri della Repubblica.
Quindi si è aperta una falla che dovrebbe permettere, a tutti i gruppi politici, di utilizzare il sito archeologico come si trattasse di un normale teatro di periferia.
Non posssiamo non essere d'accordo con i due parlamentari perchè, pur essendo convinti che i beni culturali devono essere anche fruibili, pensiamo che si sia oltrepassata ogni misura di decenza alla stessa stregua dell'utilizzo avvenuto precedentemente come ristorante.
Un bene culturale non va solo rispettato ed usufruito in funzione dello spazio che offre, ma soprattutto per ciò che rappresenta e per l'immagine che si vuole dare alla sua valorizzazione.
Ci stupisce il fatto che la scarsa tutela arrivi proprio da chi è istituzionalmente preposto alla sua difesa.
Non condivido quanto sostenuto da chi dice che adesso tutti proporranno di svolgere riunioni politiche all'interno della stuttura del Maniace ed a tutti deve essere quindi data l'autorizzazione ad usufruirne come è stato fatto nei confronti dei ministri di Berlusconi.
Ciò perchè metterebbe tutti, anche coloro che si indignano adesso, alla stessa stregua di coloro che hanno provocato l'indignazione.
Sarebbe invece più utile che nessuno lo chiedesse per rimarcare che, in questa città, vi è anche chi rispetta la sua storia e le vestigia che la rappresentano.

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