sabato 5 marzo 2011

E' LA POLITICA CHE DEVE CAMBIARE PASSO



Il Governatore della Banca D’Italia, Mario Draghi, ha parlato di “ gioventù sprecata” a proposito della disoccupazione giovanile che impedisce a milioni di giovani di cimentarsi nel mondo del lavoro.

Io aggiungerei anche l’aggettivo” umiliata” perché non riesce a vedere una prospettiva né una strategia politica capace di dare risposte serie al futuro di un’intera generazione che rischia la rovina della propria vita lavorativa e non solo.

La soluzione alla drammaticità del momento sociale che stiamo vivendo passa attraverso una seria politica occupazionale con la messa in campo di tutti gli strumenti utili e necessari.

Non passa dalle polemiche da sguattere sul quotidiano cortile della politica né dalla dissolutezza morale di chi la interpreta anche se, tutti e due questi aspetti, offuscano ed umiliano il vero obiettivo dell’impegno politico ed istituzionale che deve essere mirato esclusivamente al bene comune.

E’ la non consapevolezza di questo impegno, quale fonte primaria del mandato politico,

che non permette ogni sforzo necessario a vantaggio della soluzione del drammatico problema dell’occupazione nel nostro Paese e di quella giovanile in modo particolare.

Anche nella nostra provincia questo tema sta diventando drammatico ed anche nella nostra provincia non vi è nessuna azione politica né istituzionale che si muova lungo la direzione della ricerca di una giusta e seria soluzione.

La classe politica è tutta presa dalla guerra in atto fra partiti e partitini,che sorgono come i funghi dopo la rugiada, per potere avere il tempo di pensare a queste cose dimostrando una seria inadeguatezza ad elaborare qualsiasi progettualità.

La rappresentanza istituzionale, che vede nelle varie giunte comunali e provinciali esponenti frutto dei labili equilibri politici piuttosto che amministratori capaci e competenti, sguazza in una mediocrità che forse, storicamente, non è stata mai così in basso.

Così anche importanti interventi, che potrebbero dare un serio contributo per diminuire il tasso di disoccupazione nella nostra provincia, languono nel più assoluto abbandono e nel pieno dimenticatoio anche se, da anni, vantano impegni finanziari notevoli che restano non spesi per l’inefficienza politica, istituzionale e burocratica.

Ci riferiamo al piano di disinquinamento ambientale che da solo potrebbe dare lavoro a migliaia di persone oltre a creare le condizioni di migliore vivibilità e maggiore possibilità di nuovi investimenti più consoni ad uno sviluppo più sostenibile.

Ci riferiamo al rigassificatore dal cui dibattito sterile e contrapposto dobbiamo uscire guardando prima alla sua utilità e poi alla sua collocazione più idonea oppure decidendo con celerità che questo investimento non è utile.

Il sapere che, per una decisione o per un permesso, sono necessari anni di assoluta inconcludenza, impedisce investimenti anche da parte di aziende che si sposerebbero benissimo con uno sviluppo più consono al nostro territorio.

Oltre ad altre scelte che la politica e le istituzioni devono fare per cercare, anche a livello infrastrutturale, le condizioni affinché i capitali per investire si spostino nelle nostre zone a vantaggio dell’occupazione e dei giovani.

Ma la nostra classe dirigente, sia di maggioranza che di opposizione, si logora sul chiacchiericcio giornaliero e non riesce a capire le motivazioni dell’impegno politico che sono la scommessa quotidiana nella ricerca di soluzioni alle problematiche che investono la collettività per il soddisfacimento delle proprie esigenze quotidiane, ma anche e soprattutto di prospettiva.

Pippo Bufardeci

( QUESTO ARTICOLO E' PUBBLICATO NEL NUMERO IN EDICOLA QUESTA SETTIMANA DEL SETTIMANALE " I FATTI " )


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