lunedì 3 maggio 2010

COMUNE DI PACHINO: MAGGIORANZA STRAVOLTA O ALLARGATA?


Si è velocemente risolta la crisi al comune di Pachino dopo le dimissioni presentate dall'assessore Mandalà che aveva visto, nell'atteggiamento" ribelle" del consigliere Midolo, una specie di sfiducia nei suoi confronti.
Midolo è, difatti, uno dei due consiglieri comunali che, all'interno della PDL Sicilia, sostenevano l'assessore Mandalà.
Per il Sindaco, le dimissioni di Mandalà, sono apparse sicuramente come un regalo inatteso dal momento in cui non sapeva come far fronte all'impegno assunto con l'on. Bonomo, di fare entrare in Giunta un rutelliano.
Il posto di Mandalà è stato, difatti, preso dal rutelliano Giliberto anche se sono state cambiate le rubriche assessoriali con l'altro assessore del PDL Sicilia ed ex Rinascita, Sabastiano Mallia.
Non vogliamo entrare nel merito di tutto ciò che ci può essere di personale anche se, sul piano politico, vi sono alcune cose da dire.
La prima cosa che la Giunta comunale si priva di una persona seria e dotata di buona volontà come Mandalà ha dimostrato di essere. Che il Sindaco ha fatto bene ad invertire le deleghe assessoriali perchè riteniamo Sebastiano Mallia più adatto a ricoprire le rubriche alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione.
Che quanto accade spesso a Pachino è inusuale rispetto alla normalità della politica e può essere, come nel passato, foriera di instabilità e di ingovernabilità se non si riuscirà a governare tutte le continue fibrillazioni politiche.
Difatti, con quest'ultimo gruppo, quasi tutti coloro che avevano votato contro la elezione di Bonaiuto a Sindaco si ritrovano allo stesso tavolo con lui.
Ciò se si considera che anche il rappresentante dell'UDC, come riportato dalla stampa, deve considerarsi difatto appartenente alla maggioranza dal momento che si è parlato di un assessorato per questo partito.
L'opposizione risulta così limitata a soli tre consiglieri comunali.
Ne consegue che, questo stravolgimento della maggioranza originaria e tutte le folgorazioni sulla via di Damasco, rischiano di ripercorrere la scia degli anni passati ove la scomposizione e ricomposizione di gruppi e gruppuscoli era semplicemente legata al soddisfacimento personale di questo o quel piccolo personaggio politico con gli interessi collettivi abbandonati a se stessi.
Speriamo che non sia così perchè questo martoriato paese non può permettersi di continuare a regredire.

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