mercoledì 27 ottobre 2010
UNA RAGAZZA DI PACHINO SI AFFERMA A MILANO
Si tratta di Stella Orlandino, della Nuova Accademia belle arti di Milano, che con il suo gruppo ha vinto un concorso indetto dalla città di Milano per la realizzazione di installazioni luminose a tema libero per il periodo natalizio.
Congratulazioni anche a nome dell'Associazione Pachinesi nel Mondo.
lunedì 25 ottobre 2010
L'ORTIGIA PALLAMANO VINCE CONTRO L'AETNA PER 29 A 21
Pallamano, 4a giornata serie A2 Ortigia, reti e grande prestazione |
domenica 24 ottobre 2010
Sabato notte terremoto a pachino del 2,7 di magnitudo
Si tratta di eventi poco significativi che non hanno creato allarme La terra ha tremato stanotte a Pachino |
sabato 23 ottobre 2010
POLITICA PULITA?LA RIFLESSIONE DEL PROCURATORE ROSSI: LA DISONESTA' NON E' L'ECCEZIONE
Nei giorni scorsi mi ha colpito una frase dell’’intervista televisiva del procuratore di Siracusa Ugo Rossi con la quale dava for¬za e credibilità ad una riflessione che spes¬so viene fatta in merito alla onestà che re¬gna nella pubblica amministrazione.
Egli diceva che, mentre prima la disonestà era un'eccezione e l'onestà la regola, a¬desso sembra che le cose si siano invertite. Questa situazione che sembra sia genera¬lizzata, non può certamente fare dormire sogni tranquilli ai cittadini amministrati dal momento che la loro capacità di spesa è ogni giorno sempre più ridotta e la loro capacita di accumulare ricchezza personale per il proprio futuro è ridotta a zero.
In una situazione di grave crisi economica e di difficile rispondenza della pubblica amministrazione anche ai servizi più ele¬mentari richiesti dai cittadini, sapere che il tasso di disonestà, da parte di chi deve am¬ministrare le poche finanze pubbliche, sia aumentato non depone certamente a van¬taggio delle istituzioni.
Ciò perché la forza per una seria ripresa economica e sociale passa attraverso il grado di rispetto che si ha per le istituzioni e per la loro capacità di essere punto di riferimento serio ed inattaccabile moral¬mente.
Non si tratta di fare retorica, ma di risco¬prire il significato profondo e vero del fare politica e dell 'impegnarsi per il raggiungi mento del bene comune.
La politica, secondo anche importanti do¬cumenti della dottrina sociale cristiana, deve essere considerata come una forma alta di carità cristiana cosi come l'amministrare il bene pubblico deve esse¬ re visto nell'ottica di un servizio che si de¬ve fare alla collettività.
I Quello che invece risulta imperante è il l continuo tentativo operato per l'arricchimento personale e le inchieste della magistratura ci dimostrano come sia più usato il termine servirsi delle istituzioni piuttosto che servirle.
Certamente questo non esclude che vi sia¬ no politici ed amministratori seri ed onesti l che fanno giornalmente con impegno ed onestà il loro difficile lavoro di ricerca delle soluzioni ai numerosi problemi dei citta¬dini in un contesto di grande e grave diffi¬coltà.
Però le parole del Procuratore non ci pos¬sono lasciare tranquilli né tanto meno ci devono spingere a tenere la testa sotto la sabbia e non vedere e denunciare ciò che è corruzione e disonestà.
Dobbiamo perciò dire con chiarezza che, accanto a tanti amministratori onesti, ve ne sono moltissimi disonesti il cui unico scopo è quello di sfruttare al massimo l'opportunità che la contingenza politica gli ha dato amministrando soldi pubblici e
potendo fare scelte importanti in merito alle strategie di sviluppo del territorio. Forse l'aumentata disonestà nella pubblica amministrazione che, come dimostrato dal¬le inchieste anche recenti, non riguarda solo la classe politica, ma anche quella dirigenziale e burocratica, è dovuta ad un insieme di regole che non prevedono san¬zioni per i trasgressori e che non impongo¬no verifiche né politiche né amministrative. Trattasi certamente di un discorso com¬plesso e non facile da sviluppare in un arti¬colo di limitato spazio giornalistico, ma possiamo accennare ad alcuni fra i più importanti.
Primo il mancato rapporto fra elettori ed eletti che non permette ai cittadini di giudi¬care l'eletto e promuoverlo o bocciarlo, ma consente all'eletto di rioccupare quel posto con una semplice riproposizione del¬la sua nomina da parte del capo politico cui fa riferimento.
Vi è poi addirittura, vedi assessori comu¬nali, provinciali o tecnici, chi esercita un potere politico ed economico importante senza nemmeno essere eletto, ma preso nel mondo esterno cui dovrà ritornare dopo l'esperienza amministrativa.
Spesso queste posizioni nascondono un re¬troterra solamente affaristico che nulla ha a che vedere con la politica e la gestione amministrativa.
Vi è poi la mancanza di controlli di validi¬tà e correttezza giuridica per gli atti for¬mulati dalla pubblica amministrazione da parte di organismi terzi che potrebbero garantire la correttezza giuridica dell'atto stesso.
La dirigenza della pubblica amministrazio¬ne, se da un lato può essere legata alla parte politica che la sceglie dandogli la possibilità di guadagni non indifferenti, dall'altro assume spesso atteggiamenti di arroganza perché inamovibile e non legata alla cessazione della funzione burocratica al cessare di quella politica che l 'ha e¬spressa. Anche la scarsa funzione che vie¬ne data agli organismi elettivi nel controllo dell'attività della pubblica amministrazio¬ne assieme al depauperamento politico e culturale, determina condizioni di
scarsa incidenza e di assuefazione alle scelte del potere gestionale.
Allora sarebbe opportuno che tutta questa nuova galassia di partiti e partitini che na¬scono all'ombra di un capo e non sulla sci¬a di un filone culturale e politicamente rappresentativo delle istanze della società, si facessero carico almeno di proposte capaci di garantire credibilità al sistema con reole che ne possano impedire la disone¬sta e la gestione privatistica della cosa pubblica.
Non possiamo sempre aspettare, spesso anche lamentandoci, che sia la magistratu¬ra a sopperire, nel bene e nel male, all'incapacità della classe politica a svol¬gere con dignità il proprio ruolo.
( Questo articolo è pubblicato sul settimanale " I FATTI " attualmente in edicola )
sabato 16 ottobre 2010
Domani 3a giornata di serie A2 maschile Ortigia di scena a Favara |
giovedì 14 ottobre 2010
Pallamano. Il commento del tecnico Ortigia, Bufardeci furioso:“Regalata la vittoria all’Alcamo” |
mercoledì 13 ottobre 2010
GLI INCONTRI DI " TERRA MITICA " A PACHINO
IL PROSSIMO INCONTRO SI SVOLGERA' SEMPRE IN VIA UNITA' A PACHINO IL GIORNO 21 ALLE ORE 21 CON CORRADO DI PIETRO E PIPPO BUFARDECI AVENTE COME TEMA: PACHINO, DALLE ORIGINI ALLE TRADIZIONI.
martedì 12 ottobre 2010
MARUZZEDDA ( Testo originale della canzone del poeta pachinese Salvatore Di Pietro )
ATTAGGHIU N'ARTAREDDU PPI LA VIA
C'E' NU BARCUNI CHIUSU E ABBANNUNATU
SIRA PPI SIRA VERSU AVI MARIA
IU LU VA TRUOVU E MI CI METTU A LATU
LU SANTU DI L'ICONA MI TALIA
PPI QUANTU VOTI CA L'HAI PRIATU
MA NUN S'AFFACCIACCHIU' L'AMANTI MIA
CA 'N PARARISU SI STURNAU DI STATU
CI STAVA MARUZZEDDA
'NTA SSU BARCUNI CHIUSU
CI STAVA LA ME BEDDA
RI QUANNU ERA CARUSU
C'ERANU ROSI E GIGGHI
AMENTA E GIRSUMINI
ORA CI SUNU SPINI
LI SPINI E NENTI CCHIU'
MI LA ZINGAI QUANN'ERA NICA NICA
QUANNU SO MATRI CI SCIUGGHIU LA NACA
CI RAVA LU ME CORI PPI MUDDICA
LI GGIOI DI L'ARMA MIA CA NUN S'ABBACA
AVEVA FATTU COMU LA FURMICA
ALL'URTIMATA L'ESSIRI SI SBRACA.
A CHINNICI ANNI LA MORTI MINNICA
ZITTA LA VURRUCAU SUTTA NA CIACA.
CI STAVA MARUZZEDDA
'NTA SSU BARCUNI CHIUSU
CI STAVA LA ME BEDDA
RI QUANNU ERA CARUSU
C'ERANU ROSI E GIGGHI
AMENTA E GIRSUMINI
ORA CI SUNU SPINI
LI SPINI E NENTI CCHIU'!
lunedì 11 ottobre 2010
I RINGRAZIAMENTI DELLA FAMIGLIA DI PIETRO DOPO LA SERATA SUL POETA SALVATORE DI PIETRO
Condividiamo in quanto riteniamo che, se è vero che “la memoria di fatti e persone” costruisce la “Storia di una comunità”, questa iniziativa da loro patrocinata come tale, promuove Pachino ad eccellenza civica, da paese a città, che sicuramente li ricorderà ed onorerà.
Un sentito ringraziamento all “Associazione Pachinesi nel Mondo”, alle sezioni pachinesi della FIDAPA, UNITRE, Società “Dante Alighieri”, ENDAS segreteria provinciale.
Un affettuoso e particolare saluto a Pippo Bufardeci per le acclarate capacità intellettive ed organizzative che riversa di continuo alla società civile di Pachino e non solo.
Non ultimo, un fraterno abbraccio a nostro cugino Corrado Di Pietro, riconoscendo la “qualità” del suo sentire la poesia ed ancor più per quanto amore ed onore dona alla memoria del nostro papà, uomo e poeta.
Famiglia Di Pietro
UN PONTILE ALLA BALATA DI MARZAMEMI COME MONUMENTO ALLO SCEMPIO
Mi riferisco alla concessione di una autorizzazione concessa dalla locale sezione della capitaneria di porto, ed avallata dall'Assessorato regionale al territorio, di un'attività di rimessaggio e di sosta di imbarcazioni con la messa in posa di un pontile in pieno porticciolo di Marzamemi proprio di fronte alla Balata.
Un vero e proprio scempio del paesaggio ed in barba ad ogni previsione di sviluppo e di salvaguardia di un bene paesaggistico e culturale che appartiene a tutta la collettività e per il quale si è sviluppato un promettente embrione turistico.
E' vero che quel tratto di litorale è di competenza della Capitaneria di porto, ma è altrettanto vero che nessuno vive su Marte.
Perchè non si è cercato di coinvolgere il comune per capire i propri intendimenti di sviluppo e si è preferito agire secondo l'ortodossia interpretativa delle competenze?
E' comunque una decisione di stupro del territorio che non possiamo accettare.
Bene sta facendo il Comune ad opporsi all'inizio dei lavori, ma deve farne un caso eclatante coinvolgendo tutti i soggetti politici ed istituzionali interessati.
Gli interessi di un privato, pur legittimi, non possono annientare quelli della collettività, ma devono trovare giuste risposte in tempi, modi e luoghi adeguati.
Speriamo che la Capitaneria di porto, nel caso sia nelle sue prerogative, possa chiedere la sospensione dell'inizio lavori e una ridiscussione del progetto tenendo come priorità l'interesse primario della collettività facendolo capire anche ai dirigenti dell'assessorato regionale.
domenica 10 ottobre 2010
MEMORABILE SERATA IN ONORE DEL POETA PACHINESE SALVATORE DI PIETRO
Il pubblico è stato quello delle grandi occasioni sia per la massiccia presenza che ha coperto tutti i posti disponibili con molti rimasti all'impiedi e sia per la qualità e la rappresentanza culturale del paese di Pachino.
L'evento, patrocinato dall'assessorato cultura del comune ed organizzato dall'Associazione Pachinesi nel mondo con la collaborazione della FIDAPA, dell'UNITRE, della società Dante Alighieri e dell'ENDAS provinciale, è stato di quelli che sono destinati a lasciare un segno nel panorama delle manifestazioni culturali che si sono svolte nell'ambito del 250° anniversario della fondazione del comune di Pachino.
I lavori della serata sono stati condotti dal presidente dell'associazione Pachinesi nel mondo Pippo Bufardeci e sono iniziati con il saluto dell'assessore alla cultura Piero Scala e dei rappresentanti delle varie associazioni presenti.
Subito dopo vi è stata la relazione introduttiva da parte del poeta corrado Di Pietro che ha svolto un'analisi critica ed analitica della poetica dello zio Salvatore DiPietro cui sono seguite alcune poesie lette dalle bravissime Salvina Lao e Francesca Gennuso.
Il saluto commosso da parte delal famiglia assieme al ringraziamento per l'organizzazione di questa " memorabile " serata è stato portato dal figlio del poeta Roberto presente assieme alle sorelle e ad altri familiari.
Dopo la consegna di alcuni libri ricordo sulla storia di Pachino e l'omaggio floreale alle figlie di Salvatore Di Pietro da parte dell'assessore Scala, la serata è stata conclusa dal coro pachinese " CANTO IN CORO " diretto da Raffaella Salerno.
il Coro, molto applaudito con richieste di bis, ha cantato tre canzoni fra quelle scritte da Salvatore di Pietro fra cui la famosa " MARUZZELLA ".
lunedì 4 ottobre 2010
Pallamano, 1a giornata A2 Ortigia, vittoria timida con Mascalucia |
venerdì 1 ottobre 2010
IL CORVO SI FA DI NUOVO SENTIRE A PACHINO
Questa volta lo stronzo o la stronza che si crogiola in questa beatitudine di melma ha avuto il tempo di scrivere ben quattro pagine di rozza volgarità e di masturbazioni psico - sessuali che, per la lora lordura, fanno rimpiangere le vecchie lettere anonime di una volta che almeno, nella loro abberrazione, affrontavano problemi della collettività e mettevano alla berlina fatti presunti o realmente successi.
Mi è capitata fra le mani perchè l'ho vista ad un soggetto citato nella missima, ma non l'ho letta tutta perchè lo stesso fatto di leggerla mi avrebbe accostato ad un soggetto scrittore che, bene che gli vadano le cose, ha seri disturbi psico - sessuali irrimediabilmente compromessi.
Figuratevi che, fra le tante persone volgarmente passate in rassegna, dedica un rigo anche a me dicendo che sarei interessato alla metanizzazione ed alle relative plebende.
Non merita risposta.
Trattasi comunque di persona molto istruita, sicuramente con la laurea, che ha avuto rapporti con la macchina comuanle dalla quale si evince che se ne sia uscita o sia stata mandata via in maniera piuttosto brusca visto il rancore che emerge dallo scritto.
Oltre a parlare di personaggi politici o di amministratori, parla male di parecchi avvocati.
Forse colleghi con i quali ha qualcosa da regolare o semplicemente personaggi che hanno avuto rapporti con il corso nell'ambito della struttura comunale?
Sicuramente lo schema e l'impostazione tradiscono un personaggio che ha a che fare con la redazione di relazioni attinenti la pubblica amministrazione od i tribunali.
Potrebbe anche essere un politico, ma a Pachino non c'è nessuno che sa scrivere da laureato, per cui la tesi più accreditabile, secondo me, potrebbe essere quella di un personaggio che magari vive in simbiosi con i politici, ma non lo è egli stesso.
Penso adesso di avergli già dedicato troppo spazio, ma ho ritenuto oportuno informare chi legge il mio Blog.