E' come un grande ballo degli anni pre guerra dove ad ogni giro si scambiavano le dame e si ricominciava d'accapo quello che si verifica, purtroppo da parecchi anni, in seno al consiglio comunale di Pachino.
Non vi è giorno che passa senza sussurri di cambio di casacca di qualche consigliere comunale che, nel giro di pochi giorni, si concretizza con la ufficializzazione.
Anche in questi giorni sono previsti ulteriori cambi di casacca.
Non siamo in grado di contare quanti sono stati i consiglieri che singolarmente hanno cambiato casaccca anche perchè sono in molti ad averla cambiata già più volte nel corso di questi primi due anni e mezzo.
Possiamo dire però che, indipendentemente dai soggetti interessati e dalle motivazioni più o meno nobili che hanno portato a scelte diverse, non si tratta di un modo di intendere la vita politica che possa portare lustro all'attività amministrativa in quanto sempre costretta ad inseguire le novità e cercare di soddisfare le esigenze che vengono espresse dai singoli piuttosto che concentrarsi sui veri problemi dei cittadini.
Questi comportamenti sono alquanto disdicevoli se, come spesso succede, vengono messi in atto al solo scopo di ottenere qualcosa dal sindaco o dall'amministrazione comunale o dal patriarca politico nella cui scuderia si impegnano ad entrare dopo il soddisfacimento o la semplice richiesta di qualche esigenza personale o per gli amici del gruppo.
Tutto questo impoverisce la qualità della politica e determina le condizioni della fragilità amministrativa e della scarsa incidenza dell'azione della giunta comunale rispetto ai veri problemi assieme al depauperamento della qualità dei personaggi che sono chiamati a gestire la cosa pubblica.
Non vi è giorno che passa senza sussurri di cambio di casacca di qualche consigliere comunale che, nel giro di pochi giorni, si concretizza con la ufficializzazione.
Anche in questi giorni sono previsti ulteriori cambi di casacca.
Non siamo in grado di contare quanti sono stati i consiglieri che singolarmente hanno cambiato casaccca anche perchè sono in molti ad averla cambiata già più volte nel corso di questi primi due anni e mezzo.
Possiamo dire però che, indipendentemente dai soggetti interessati e dalle motivazioni più o meno nobili che hanno portato a scelte diverse, non si tratta di un modo di intendere la vita politica che possa portare lustro all'attività amministrativa in quanto sempre costretta ad inseguire le novità e cercare di soddisfare le esigenze che vengono espresse dai singoli piuttosto che concentrarsi sui veri problemi dei cittadini.
Questi comportamenti sono alquanto disdicevoli se, come spesso succede, vengono messi in atto al solo scopo di ottenere qualcosa dal sindaco o dall'amministrazione comunale o dal patriarca politico nella cui scuderia si impegnano ad entrare dopo il soddisfacimento o la semplice richiesta di qualche esigenza personale o per gli amici del gruppo.
Tutto questo impoverisce la qualità della politica e determina le condizioni della fragilità amministrativa e della scarsa incidenza dell'azione della giunta comunale rispetto ai veri problemi assieme al depauperamento della qualità dei personaggi che sono chiamati a gestire la cosa pubblica.
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