Dopo lo scompiglio politico nelle amministrazioni pubbliche con cambi di maggioranze e di componenti delle rispettive giunte ed il relativo assestamento, anche se solo formale che ha caratterizzato gli ultimi mesi dell’anno appena trascorso e l’approdo in Giunta anche di assessori senza alcuna esperienza e conoscenza della macchina amministrativa, adesso è la volta dei gruppi politici che movimenteranno i giorni a venire di questo nuovo duemila e undici.
E le novità non sono di secondaria importanza anche perché i movimenti non riguardano la sola composizione e scomposizione degli schieramenti partitici, ma investono i singoli componenti con entrate ed uscite degne di un’affollata stazione metropolitana.
Il contraccolpo maggiore per la perdita di esponenti che hanno un ruolo importante nelle istituzioni le ha subite l’MPA del Presidente Lombardo con l’abbandono del senatore Sebastiano Burgaretta e del sindaco di Melilli, nonché ex assessore regionale, Pippo Sorbello.
All’ultimo minuto vi è stata la frenata del deputato regionale Pippo Gennuso di cui informazioni di stampa ben accreditate e dichiarazioni dello stesso davano certo l’abbandono dell’MPA per transitare, presumibilmente, nell’UDC.
Questo non si è verificato, ma l’UDC provinciale si è costituito ugualmente anche se molti personaggi appartengono alla categoria dei girovaghi della politica.
Il senatore Burgaretta, subito espulso dagli autonomisti, ha votato la fiducia a Silvio Berlusconi e virato la rotta politica verso il PDL provinciale cercando naturalmente spazio politico e riconferme sia per se che per i suoi amici nei vari comuni.
Anche qui, come è naturale che sia, nei vari comuni vi saranno delle piccole scosse telluriche locali dovute alla compatibilità ed agli equilibri da trovare fra interessi ed aspettative di chi entra e di chi già si trova dentro un determinato schieramento.
E’ notorio che chi esce da uno schieramento politico, soprattutto in periodo di guerra aperta e di sconvolgimento degli equilibri, per transitare in un altro è , nella maggior parte dei casi, portatore di richieste da essere soddisfate.
I gruppi che hanno fatto per primi la scelta di mettersi per conto proprio scegliendo i cuffariani Pippo Gianni ed i miccicheniani Titti Bufardeci sono impegnati a cercare adepti nei vari comuni perché diventa importante formare subito un esercito capace di affrontare le probabili battaglie delle elezioni nazionali o regionali.
Fino a questo momento il compito più facile sembra l’abbia avuto Pippo Gianni perché partiva già dalla mentalità del politico che fa tutto da se, da una propria struttura e da un gruppo di fedelissimi disposti a seguirlo ovunque. Si sta molto organizzando sul territorio puntando soprattutto sui giovani anche se deve naturalmente ricordarsi che i giovani hanno bisogno di sapere di potere scendere in campo e giocare perché se giocano sempre i soliti titolari si finisce con il rendere inutili i vivai soprattutto se alcuni sono sempre utili per tutte le stagioni ed altri si danno all’hobby di collezionare incarichi.
Gli altri gruppi che si stanno rinforzando, sia in termini numerici che di strutture nei vari comuni, sono quelli del FLI di Fabio Granata e di Forza del Sud del duo Bufardeci - Centaro.
Questi due gruppi usciti dalla casa madre del PDL, anche se su posizioni opposte, possono avere una loro duratura consistenza elettorale se sapranno radicarsi sul territorio individuando le giuste persone che li possano rappresentare e non puntando solo sulla ricerca delle adesioni numeriche senza una giusta cernita che privilegi anche la qualità delle persone chiamate a rappresentare il nuovo soggetto politico.
Il rischio che corrono tutti i gruppi politici nuovi, non solo FLI e FDS, è quello di imbarcare gruppi e personaggi che hanno una visione della politica tipo mordi e fuggi per cui girano nei vari partiti per potere essere più o meno determinanti ed avere in cambio prebende e posti vari. E di personaggi di questo tipo è piena la politica siracusana
In questa logica di nervosismo politico e di distinguo, un posto a parte merita la posizione della ministra Stefania Prestigiacomo che è stata in procinto di lasciare la casa madre berlusconiana del PDL, ma che ha avuto un ripensamento all’ultimo momento anche se la sua posizione politica sembra di attesa e potrebbe rimettersi in discussione alla prima occasione.
E’ sicuramente una seria cartina di tornasole della fibrillazione che ha investito la politica locale e nazionale perché se certi atteggiamenti li assume anche un personaggio politico del calibro di Stefania Prestigiacomo vuol dire che il momento che viviamo è veramente confuso..
Infine, per fermarci nello schieramento politico del centro destra, vi è da attenzionare quello che succede nella casa madre del PDL ove i locali incominciano ad essere stretti per l’arrivo o la permanenza di generali che necessitano di posti di comando che solo un esercito in aumento potrà assicurare.
Poiché riteniamo che, per fatti obiettivi dovuti a molti gruppi che preleveranno nello stesso serbatoio, la capienza elettorale della PDL diminuirà numericamente nella nostra provincia. Non è difficile prevedere che ci potrà essere un distinguo interno se non una vera e propria conflittualità fra i numerosi aspiranti ai comodi posti istituzionali.
Ciò potrebbe verificarsi con maggiore veemenza soprattutto nella fase delle elezioni regionali dove, a causa delle preferenze, non si potranno sistemare a tavolino gli equilibri a fronte di molti aspiranti se non vi sarà una forte ripresa dell’azione e della riscoperta della politica vera quale unico antidoto alle conflittualità personali.
Naturalmente ci auguriamo che gli equilibri politici si possano raggiungere nel più breve tempo possibile perché altrimenti gli unici a pagare sarebbero le istituzioni locali e di conseguenza le comunità della provincia che non potrebbero sperare nelle promesse positive che di solito si fanno con l’arrivo del nuovo anno.
Pippo Bufardeci
( QUESTO ARTICOLO E' PUBBLICATO SUL SETTIMANALE " TIMEUT " IN EDICOLA A SIRACUSA )
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