sabato 25 giugno 2011

SI AL TERZO POLO, MA SENZA INUTILI SPOT E PRIMI DELLA CLASSE

Le ultime elezioni amministrative hanno dimostrato che vi è spazio per la costituzione di un terzo polo politico che sappia intercettare le esigenze dei cittadini e capace di costituire un'alternativa credibile all'attuale asfittico bipolarismo costituito dal centro destra e dal centro sinistra.
Su proposta ed iniziativa dell'UDC è sorto, a livello regionale, un coordinamento fra i vari partiti che si vogliono cimentare nella proposta politica del terzo polo e cioè, oltre all'UDC, il FLI, l'Api dei rutelliani, l'MPA di Lombardo ed il gruppo dei deputati ex gruppo misto che hanno dato vita ad Alleti per la Sicilia dove milita il siracusano Cappadona.
E' chiaro che il terzo polo non è la costituzione di un partito unico, ma di un raggruppamento di partiti che intendono proporre un programma unico nella fase elettorale e di gestione della politica nazionale e locale.
Per questa ragione si è auspicata la possibilità che, in tutte le province ed in tutti i comuni ove ciò sia possibile, si dia vita a coordinamenti fra queste forze politiche.
Naturalmente queste azioni politiche necessitano della necessaria azione di coagulo e di confronto fra esperienze che, soprattutto a livello locale, sono differenti ed a volte anche contrastanti.
Non solo, ma bisogna anche cercare di amalgamare, oltre alle esperienze, anche i personaggi che compongono e rapresentano i vari schieramenti che dovranno proporre una comune piattaforma politica da terzo polo.
Quindi bisogna lavorare nella direzione del coordinamento, ma con i tempi ed i confronti giusti e necessari.
In questa logica appare inutile ed inconcludente la presa di posizione favorevole alla nascita dei coordinamenti che viene proposta solo sulla stampa senza alcuna concreta azione di coinvolgimento dei partiti interessati.
Sembra solo uno spot pubblicitario per avere un piccolo spazio sul giornale che il tentativo serio di arrivare a raggiungere l'obiettivo politico della costituzione del coordinamento del terzo polo.
Ecco perchè, anche come UDC, auspichiamo che si passi dagli spot ai fatti concreti e si mettano in essere tutti quei passaggi politici necessari per raggiungere l'importante obiettivo del coordinamento politico del terzo polo individuando le linee guida della proposta politica ed amministrativa che vogliamo proporre agli elettori soprattutto in quei comuni che saranno interessati alle elezioni del prossimo anno.
Ciò senza fughe in avanti nè atteggiamenti da primi della classe da parte di chicchessia perchè dobbiamo spendere tutto solamente sulla credibilità della proposta politica, degli uomini che verranno proposti e sulla capacità di sapere intercettare le esigenze dei cittadini.

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