Il “ Quotidiano di Sicilia”, nei giorni scorsi ha posto l’accento sulla difficoltà finanziaria in cui versano i comuni e sulla loro incapacità di provvedere ad incrementare le entrate comunali.
I giornalisti che hanno redatto i servizi si sono preoccupati sopratutto di evidenziare come le entrate dell’ICI siano quelle che vengono meno attenzionate da parte degli Enti Locali, sopratutto siciliani, che non si dotano degli strumenti necessari per aumentare il gettito fiscale proveniente da questa fonte.
La risposta che però davano ed il suggerimento ai comuni non era all’altezza dell’analisi dal momento che, suggerendo con apposite interviste, di stipulare convenzioni con l’Agenzia delle Entrate e del Territorio, si suggeriva uno spaccato limitato e non esaustivo rispetto alla soluzione del problema.
Dette convenzioni, difatti, affrontano il dato della rispondenza finanziaria del dato catastale ed immobiliare secondo una visione che può agevolare la burocrazia comunale del settore, ma non affrontano il problema in modo strutturale e definitivo attraverso una riorganizzazione del sistema di lavoro degli uffici e della stabilità supporti tecnici.
Intendiamo dire che se il comune, nella formulazione della sua politica fiscale si pone l’obiettivo dell’incremento delle entrate, non può limitarsi ad aggiustare ad esempio i dati catastali degli immobili secondo ciò che risulta all’Agenzia del Territorio senza un’opera di pulizia del dato stesso che possa rispondere alla reale situazione di fatto dell’immobile che spessissimo è diversa da quanto riportato al catasto.
Ciò si verifica sia per quanto attiene la categoria di accatastamento, sia sulla veridicità della consistenza che sul valore immobiliare.
A questa inesattezza del dato catastale si aggiunge l’impossibilità di verificare gli immobili che sfuggono totalmente al controllo del Catasto dal momento che non sono censiti completamente o dichiarati in modo parziale.
La regolarità del dato su cui impiantare la politica finanziaria del pagamento delle tasse dei cittadini risulta estremamente importante per togliere le sperequazioni che esistono fra cittadini onesti e cittadini che sfuggono al loro dovere in merito alla tassazione comunale. Ciò riguarda sia l’IC, anche per il recupero ancora possibile degli anni arretrati per la prima casa, sia per il pagamento della Tassa sulla spazzatura che continua a pesare sempre più su coloro che fanno il loro dovere di cittadini e viene elusa da molti altri.
Ecco perchè molti comuni si stanno dotando di un’anagrafe immobiliare che non si limita semplicemente a raffrontare i dati catastali, ma effettuano un controllo di rispondenza reale fra l’imposta pagata e la consistenza immobiliare.
Ciò può solo assicurarla una sinergia di diverse banche dati ( Anagrafe comunale, catasto, piano regolatore, aereofotogrammetria, piano regolatore licenze edilizie ed altro ) che vengono elaborate attraverso sistemi informatici capaci di dare alle strutture comunali un dato reale degli immobili del territorio e dei terreni sottoposti a tassazione senza la paura delle cartelle pazze che hanno.
Difatti le veridicità e la rispondenza del dato su cui il comune esercita il diritto di tassazione elimina anche il contenzioso tributario perchè la contestabilità da parte dell’utente risulta essere quasi zero dal momento che esso risponde all’effettiva consistenza patrimoniale del cittadino.
Dal punto di vista politico gli amministratori, oltre a recuperare ingenti somme per il bilancio comunale, effettuano una politica di equità fiscale fra i cittadini non tartassando sempre gli stessi.
In provincia di Siracusa il comune che ha messo in atto, da alcuni anni, questo circolo virtuoso è quello di Noto ottenendo risultati eccellenti per la finanza comunale e per la organizzazione dei servizi interni e di quelli resi direttamente ai cittadini attraverso anche l’accesso on-line ai vari servizi.
Adesso molti comuni che non si vogliono accontentare di un mero restailing del metodo di imposizione fiscale, ma vogliono porre mano ad una moderna ristrutturazione dei dati e dei servizi effettuando una sinergia fra le diverse strutture comunali ed i cittadini si stanno adeguando al “metodo Noto “ e stanno mettendo in atto gli opportuni strumenti per adattare ai tempi moderni della informatizzazione globale le proprie strutture che sono ancora ferme ad anacronistiche visioni settoriali senza alcuna azione di organizzazione totale della struttura comunale.
( Questo articolo è stato pubblicato sul settimanale : I FATTI " di domenica 1 novembre 2009 )
I giornalisti che hanno redatto i servizi si sono preoccupati sopratutto di evidenziare come le entrate dell’ICI siano quelle che vengono meno attenzionate da parte degli Enti Locali, sopratutto siciliani, che non si dotano degli strumenti necessari per aumentare il gettito fiscale proveniente da questa fonte.
La risposta che però davano ed il suggerimento ai comuni non era all’altezza dell’analisi dal momento che, suggerendo con apposite interviste, di stipulare convenzioni con l’Agenzia delle Entrate e del Territorio, si suggeriva uno spaccato limitato e non esaustivo rispetto alla soluzione del problema.
Dette convenzioni, difatti, affrontano il dato della rispondenza finanziaria del dato catastale ed immobiliare secondo una visione che può agevolare la burocrazia comunale del settore, ma non affrontano il problema in modo strutturale e definitivo attraverso una riorganizzazione del sistema di lavoro degli uffici e della stabilità supporti tecnici.
Intendiamo dire che se il comune, nella formulazione della sua politica fiscale si pone l’obiettivo dell’incremento delle entrate, non può limitarsi ad aggiustare ad esempio i dati catastali degli immobili secondo ciò che risulta all’Agenzia del Territorio senza un’opera di pulizia del dato stesso che possa rispondere alla reale situazione di fatto dell’immobile che spessissimo è diversa da quanto riportato al catasto.
Ciò si verifica sia per quanto attiene la categoria di accatastamento, sia sulla veridicità della consistenza che sul valore immobiliare.
A questa inesattezza del dato catastale si aggiunge l’impossibilità di verificare gli immobili che sfuggono totalmente al controllo del Catasto dal momento che non sono censiti completamente o dichiarati in modo parziale.
La regolarità del dato su cui impiantare la politica finanziaria del pagamento delle tasse dei cittadini risulta estremamente importante per togliere le sperequazioni che esistono fra cittadini onesti e cittadini che sfuggono al loro dovere in merito alla tassazione comunale. Ciò riguarda sia l’IC, anche per il recupero ancora possibile degli anni arretrati per la prima casa, sia per il pagamento della Tassa sulla spazzatura che continua a pesare sempre più su coloro che fanno il loro dovere di cittadini e viene elusa da molti altri.
Ecco perchè molti comuni si stanno dotando di un’anagrafe immobiliare che non si limita semplicemente a raffrontare i dati catastali, ma effettuano un controllo di rispondenza reale fra l’imposta pagata e la consistenza immobiliare.
Ciò può solo assicurarla una sinergia di diverse banche dati ( Anagrafe comunale, catasto, piano regolatore, aereofotogrammetria, piano regolatore licenze edilizie ed altro ) che vengono elaborate attraverso sistemi informatici capaci di dare alle strutture comunali un dato reale degli immobili del territorio e dei terreni sottoposti a tassazione senza la paura delle cartelle pazze che hanno.
Difatti le veridicità e la rispondenza del dato su cui il comune esercita il diritto di tassazione elimina anche il contenzioso tributario perchè la contestabilità da parte dell’utente risulta essere quasi zero dal momento che esso risponde all’effettiva consistenza patrimoniale del cittadino.
Dal punto di vista politico gli amministratori, oltre a recuperare ingenti somme per il bilancio comunale, effettuano una politica di equità fiscale fra i cittadini non tartassando sempre gli stessi.
In provincia di Siracusa il comune che ha messo in atto, da alcuni anni, questo circolo virtuoso è quello di Noto ottenendo risultati eccellenti per la finanza comunale e per la organizzazione dei servizi interni e di quelli resi direttamente ai cittadini attraverso anche l’accesso on-line ai vari servizi.
Adesso molti comuni che non si vogliono accontentare di un mero restailing del metodo di imposizione fiscale, ma vogliono porre mano ad una moderna ristrutturazione dei dati e dei servizi effettuando una sinergia fra le diverse strutture comunali ed i cittadini si stanno adeguando al “metodo Noto “ e stanno mettendo in atto gli opportuni strumenti per adattare ai tempi moderni della informatizzazione globale le proprie strutture che sono ancora ferme ad anacronistiche visioni settoriali senza alcuna azione di organizzazione totale della struttura comunale.
( Questo articolo è stato pubblicato sul settimanale : I FATTI " di domenica 1 novembre 2009 )
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