E' un continuo andirivieni al capezzale del ciliegino di Pachino dopo che il conduttore televisivo Di Pietro ha dato l'ultimo colpo di grazia al già boccheggiante settore produttivo pachinese.
Però, per la legge del contrappasso, la televisione che ha offeso il pomodorino di Pachino lo ha posto nuovamente all'attenzione della pubblica opinione e delle istituzioni per cui l'invito a non comprare è stato trasformato in invito a comprare.
Tutto questo è normale nel campo della comunicazione che però spesso si rivela del tipo usa e getta se non è duratura e calibrata alle esigenze di ciò che si vuole comunicare soprattutto in un lasso di tempo determinato.
Vogliamo dire che senza un obiettivo preciso da raggiungere tutte queste attenzioni e tutte queste presenze istituzionali, che hanno scoperto Pachino ed i suoi produttori di pomodorino, possono rivelarsi una inutile passerella.
Dalle cronache giornalistiche degli eventi non si deduce che siano emerse proposte serie e percorribili per impegnare le autorità regionali e nazionali alla loro concretizzazione nella direzione delle problematiche che gravemente pesano sullo sviluppo economico e commerciale di un grosso comparto agricolo.
Anzi è emersa la scarsa partecipazione dei produttori alla prima giornata di incontri con il presidente della Regione e con l' assessore all' Agricoltura e sicuramente non sarà diverso con il ministro dell'agricoltura Galan e con quello dell'ambiente Prestigiacomo.
In tutti e due gli incontri emerge chiaramente, dalle lamentele delle parti non invitate, che si tratta di iniziative di parte sia di singoli soggetti parlamentari che di partiti politici.
Al primo incontro voluto dal deputato Pippo Gennuso, perchè dello stesso partito del presidente Lombardo, si contrappone quello del ministro Prestigiacomo con il ministro dell'agricoltura che è del suo stesso partito.
Entrambi danno più l'impressione di mettere il cappello sul polverone sollevato che di dare un valido contributo alla soluzione del problema.
Si è perduta una valida occasione per affrontare concretamente tutti i problemi del comparto agricolo in quanto, tutte queste persone, non ritorneranno certamente in tempi brevi perchè ognuno è venuto sia per volontà che per necessità a recitare una parte in commedia senza nememno un canovaccio scritto.
Ci riferiamo alla mancanza di proposte serie e meditate per essere capaci di apportare dei benefici utili e visibili sia da parte del consorzio igp che delle varie associazioni dei coltivatori.
l'impressione che si è avuta è stata quella delle solite richieste che sono più il frutto dell'umore che della razionalità e che sono destinate a non essere attuate nè ad incidere.
Anche l'ulteriore incontro previsto ed organizzato dalla coltivatori diretti appare in ritardo perchè se questo organismo deve elaborare delle proposte le deve fare in tempo utile per sottoporle alle istituzioni competenti.
Invece prima arrivano coloro che dovrebebro ricevere le proposte e poi si riuniscono per formularle
Sicuramente in questo grande circo che si è creato e dove ognuno vuole essere presente vi saranno altre iniziative di altri partiti e di altre associazioni che non vorranno essere tagliati fuori dallo spettacolo mentre il malato, pomodorino di Pachino, continua a vegetare nel suo lettino di futura morte.
Sarebbe perciò opportuno che chi veramente conosce le problematiche che rendono grave la situazione agricola nel territorio di Pachino si mettessero a riflettere e studiare soluzioni serie e praticabili per ricominciare a vivere e si sottoponessero all'attenzione delle istituzioni impegnando tutti alla loro concretizzazione nei modi e nei tempi ritenuti i più idonei
Altrimenti si sarà persa un'ulteriore occasione per dare linfa e prospettiva a tante persone che di agricoltura vivono e spesso anche muoiono.
Però, per la legge del contrappasso, la televisione che ha offeso il pomodorino di Pachino lo ha posto nuovamente all'attenzione della pubblica opinione e delle istituzioni per cui l'invito a non comprare è stato trasformato in invito a comprare.
Tutto questo è normale nel campo della comunicazione che però spesso si rivela del tipo usa e getta se non è duratura e calibrata alle esigenze di ciò che si vuole comunicare soprattutto in un lasso di tempo determinato.
Vogliamo dire che senza un obiettivo preciso da raggiungere tutte queste attenzioni e tutte queste presenze istituzionali, che hanno scoperto Pachino ed i suoi produttori di pomodorino, possono rivelarsi una inutile passerella.
Dalle cronache giornalistiche degli eventi non si deduce che siano emerse proposte serie e percorribili per impegnare le autorità regionali e nazionali alla loro concretizzazione nella direzione delle problematiche che gravemente pesano sullo sviluppo economico e commerciale di un grosso comparto agricolo.
Anzi è emersa la scarsa partecipazione dei produttori alla prima giornata di incontri con il presidente della Regione e con l' assessore all' Agricoltura e sicuramente non sarà diverso con il ministro dell'agricoltura Galan e con quello dell'ambiente Prestigiacomo.
In tutti e due gli incontri emerge chiaramente, dalle lamentele delle parti non invitate, che si tratta di iniziative di parte sia di singoli soggetti parlamentari che di partiti politici.
Al primo incontro voluto dal deputato Pippo Gennuso, perchè dello stesso partito del presidente Lombardo, si contrappone quello del ministro Prestigiacomo con il ministro dell'agricoltura che è del suo stesso partito.
Entrambi danno più l'impressione di mettere il cappello sul polverone sollevato che di dare un valido contributo alla soluzione del problema.
Si è perduta una valida occasione per affrontare concretamente tutti i problemi del comparto agricolo in quanto, tutte queste persone, non ritorneranno certamente in tempi brevi perchè ognuno è venuto sia per volontà che per necessità a recitare una parte in commedia senza nememno un canovaccio scritto.
Ci riferiamo alla mancanza di proposte serie e meditate per essere capaci di apportare dei benefici utili e visibili sia da parte del consorzio igp che delle varie associazioni dei coltivatori.
l'impressione che si è avuta è stata quella delle solite richieste che sono più il frutto dell'umore che della razionalità e che sono destinate a non essere attuate nè ad incidere.
Anche l'ulteriore incontro previsto ed organizzato dalla coltivatori diretti appare in ritardo perchè se questo organismo deve elaborare delle proposte le deve fare in tempo utile per sottoporle alle istituzioni competenti.
Invece prima arrivano coloro che dovrebebro ricevere le proposte e poi si riuniscono per formularle
Sicuramente in questo grande circo che si è creato e dove ognuno vuole essere presente vi saranno altre iniziative di altri partiti e di altre associazioni che non vorranno essere tagliati fuori dallo spettacolo mentre il malato, pomodorino di Pachino, continua a vegetare nel suo lettino di futura morte.
Sarebbe perciò opportuno che chi veramente conosce le problematiche che rendono grave la situazione agricola nel territorio di Pachino si mettessero a riflettere e studiare soluzioni serie e praticabili per ricominciare a vivere e si sottoponessero all'attenzione delle istituzioni impegnando tutti alla loro concretizzazione nei modi e nei tempi ritenuti i più idonei
Altrimenti si sarà persa un'ulteriore occasione per dare linfa e prospettiva a tante persone che di agricoltura vivono e spesso anche muoiono.
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