E' stato finalmente pulito e liberato dalla sporcizia che lo aveva invaso il vecchio macello comunale di Pachino che corre però sempre il rischio di diventare un rudere inutilizzabile.
Ciò se ancora si continua a tenerlo nello stato pietoso in cui si trovava ed ancora si trova, prima che l'assessorato all'ecologia intervenisse per un primo lavoro di pulizia e di smaltimento dell'amianto che in esso si trovava e che era motivo di apprensione soprattutto per i bambini che si trovano nella zona.
Questo intervento, sollecitato dalla presidente del consiglio scolastico che si affaccia proprio sul macello, potrebbe rappresentare una goccia nel deserto se l'amministrazione comunale non decide subito cosa voglia fare sollecitando nel frattempo il finanziamento per la sua messa in sicurezza e recupero che l'assessorato ai lavori pubblici ha già inserito nel piano triennale delle opere pubbliche recentemente approvato dal consiglio comunale.
Il finanziamento iscritto nel documento è di circa trecento mila euro, ma questa iscrizione non vuol dire che ci sono i soldi disponibili.
Anzi, secondo la previsione del bilancio comunale che sarà presto approvato dal consiglio, non esiste nemmeno un euro disponibile.
Si tratta comunque di un atto formale di previsione di intervento necessario per potere poi chiedere i contributi per l’attuazione del progetto.
Anche qui non esiste nemmeno il progetto che dovrebbe essere redatto dall’ufficio tecnico comunale il quale, a sua volta, deve ricevere l’input da parte dell’amministrazione per sapere che tipo di progetto elaborare sulla base dell’utilizzo che si vuole fare.
A questo punto è necessario avere le idee chiare ed evitare che si facciano tutte le elucubrazioni possibili e tutte le fantasie si mettano in moto con il risultato finale di non fare niente.
Ne sono esempio l’ex cinema Diana che partì con idee faraoniche e si ritrova ancora, dopo alcuni decenni, in uno stato di abbandono così come tutti i fantastici voli sulla ristrutturazione della piazza principale con il risultato che è solamente sconnessa, strutturalmente vecchia e non degna di essere il salotto di un paese di oltre venti mila abitanti.
Noi siamo convinti, così come molti esperti del settore culturale, che questo rudere di importanza storica per Pachino possa essere utilizzato per la creazione di un museo e per attività culturali.
Potrebbe rappresentare un ulteriore importante contenitore culturale per il comune di Pachino ed un volano di occupazione e di introiti finanziari non di poco conto.
Nella situazione difficile in cui ci troviamo dal punto di vista economico e soprattutto dal punto di vista occupazionale bisogna creare le condizioni per realizzare un flusso turistico capace, sia pure in modo indotto, di creare possibilità di lavoro.
Oltre alle spiagge ed al sole che sono tesori naturali per la zona, ma con un utilizzo limitato a pochi mesi nel corso dell’anno, bisogna avere dei supporti capaci di attirare presenze anche in periodi diversi aumentando così i mesi di attività lavorativa.
Il ristrutturato Palmento Di Rudinì, che è gia di per se un’importante presenza architettonico – culturale degna di essere visitata e conosciuta e l’utilizzo del vecchio macello come area museale, potrebbero rappresentare due importanti punti di riferimento per il turismo culturale.
Esiste un progetto che è già stato preparato da un noto esponente della cultura locale che, con un modesto investimento, potrebbe ristrutturare quest’ area malsana ed abbandonata in un museo.
Esiste anche la disponibilità di privati a mettere a disposizione importante materiale storico per l’attività del nuovo museo.
Bisogna perciò che ci si metta a discutere ed elaborare progetti ed atti operativi che abbiano una strategia di sviluppo e non siano solo fine a se stessi.
Pippo Bufardeci ( questo articolo è pubblicato sul numero in edicola gratuito del quindicinale: IL GAZZETTINO DEL SUD - EST )
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