martedì 29 dicembre 2009

IL NUOVO GOVERNO REGIONALE: SVOLTA POLITICA O ULTERIORE CASINO?


E' nato il terzo Governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo e non si può dire che goda di ottima salute dal momento che si nutrono seri dubbi sulla sua durata e su coloro che politicamente lo assistono per farlo diventare grande.
Non vi è dubbio che, sul piano politico, esso rappresenta uno sconvolgimento importante perchè taglia fuori gran parte della maggioranza che aveva vinto le elezioni e spacca verticalmente il partito più rappresentativo che è la PDL ed immette nell'orbita del potere regionale la forza di opposizione rappresentata dal PD.
Sarebbe un bene per la Sicilia se esso nascesse effettivamente per fare le riforme di cui si ha bisogno per lo sviluppo del territorio regionale, ma queste riforme sono ancora troppo vaghe nella loro impostazione legislativa per permetterci di affermare che saranno approvate da tutti i partecipanti alla nuova avventura.
Quello che possiamo dire si rintana nella vecchia espressione che avvolge da sempre noi siciliani che sta nella parola " vedremo" che accende speranze da sempre, ma non le concretizza mai.
Personalmente ritengo che l'avventura della parte del PDL che ha scelto di stare con Lombardo sia giusta nelle motivazioni iniziali della scelta che era diretta contro gruppi politici e di potere di zavorra per un serio lavoro di riforme, ma sul piano strategico del lungo respiro politico, nutro forti dubbi che possa avere risultati utili e duraturi.
La stessa PDL nazionale, e per essa Berlusconi in persona, non sa cosa fare e rinvia ogni decisione che possa chiarire la vera strategia e la vera possibilità di riuscita di questa operazione che non è di ricerca di nuovi scenari di alleanze, ma della capacità di tenere assieme interessi e strategie diverse fra soggetti che militano nello stesso partito.
Prima o poi Berlusconi dovrà decidere e non deciderà a favore degli uni o degli altri perchè non potrà creare situazioni di disgregazione del suo gruppo politico o di precedenti da imitare per cui cercherà una linea di condotta sulla quale richiamerà tutti a raccolta pena l'estromissione dal partito e dalle varie candidature regionali e nazioanli.
A questo punto tutto ricomincerà su nuove basi che non potranno non essere stabilite che da una nuova tornata elettorale ove l'esito finale chiarirà maggioranze e strategie all'interno sopratutto del nuovo partito della PDL che ne verrà fuori.
Lombardo sarà quindi chiamato ad una nuova scelta strategica fra destra e sinistra che non lo vedrà più protagonista, ma alleato di uno schieramento che tenta di diventare maggioranza senza avventure milazziane.
Nel centro destra penso che, nell'ambito di una riconciliazione per via elettorale, avranno il sopravvento gli attuali dissidenti perchè potranno far fruttare le leve del potere del Governo regionale e la eventuale amicizia di Lombardo, sia come alleato che come nuovo patner interno del partito di Berlusconi, pur di emarginare il gruppo del duo nemico Firrarello-Castiglione.
Ma il Partito Democratico cosa ci guadagna?
Innanzitutto la possibilità di rompere la compattezza del centro destra ed avere un avversario meno forte elettoralmente e poi il rinvio di una competizione elettorale che, se si svolgesse adesso, potrebbe vederlo sconfitto in mezzo al guado.
Il PD ha bisogno di riorganizzarsi e di trovare nuove parole d'ordine sulle quali coagulare il consenso elettorale che adesso è ai minimi storici proprio perchè non ha una strategia ed obiettivi condivisibili con gli elettori.
In secondo luogo, nella disperata ricerca di alleati non riconducibili all'estremismo di Di Pietro ed Orlando, spera in un accordo con Lombardo nel caso fosse scaricato dal centro destra e quindi importante, ma non determinante nè in posizione di leader.
Chi sarà destinato ad uscire con le ossa rotte e fuori da qualsiasi alleanza sarà l'UDC regionale che è il partito che maggiormente porta il peso dell'etichetta di affossatore delle riforme e di nume tutelare di interessi non riconducibili a quelli generali.
Poichè quest'accusa viene fatta propria sia dal centro destra di Governo che dalle forze di tutto il centro sinistra se ne deduce che le possibilità di alleanze e di vittoria finale si riducono al lumicino per il partito di Cuffaro.
Siamo quindi nella fase della costruzione delle fortificazioni in attesa della chiamata alla guerra, da parte di Berlusconi, che potrebbe creare anche un beneficio indiretto alla Sicilia se questa chiamata si prorogherà ancora nel tempo e se il gruppo di Governo regionale saprà mettere in cantiere qualcosa di positivo per la Sicilia anche al solo scopo di dimostrare, in campagna elettorale, di essere migliori degli esclusi per cui tutto questo casino aveva un senso farlo altrimenti rimarrebbe solo un ultriore casino di cui non se ne avvertiva il bisogno.


venerdì 25 dicembre 2009

BUON NATALE A TUTTI VOI




sabato 19 dicembre 2009

" DIMEZZIAMO L'INDENNITA' "I costi della politica non sono determinanti nella situazione debitoria dei comuni, ne intaccano però l'aspetto morale

Ancora una volta la scure dei tagli effettuati nel nome del risparmio e della lotta agli sprechi si abbatte sulla istituzione comunale già di per sè fortemente provata dall'insufficiente capacità finanziaria che non permette risposte adeguate ai problemi dei cittadini.
Non perchè non esistono gli sprechi a livello di enti locali, anzi sono ancora molti dovuti sopratutto alla discrezionalità di spesa delle varie amministrazioni, ma perchè si punta maggiormente su aspetti ideologici e di facile impatto emotivo.
Mi riferisco all'ulteriore demagogia relativa ai tagli sul numero dei consiglieri comunali e degli assessori che vengono additati come la panacea giusta per i risparmi e per la lotta agli sprechi, ma non si mette in evidenza la vera ragione per cui esistono i consiglieri comunali che non è solo di natura economica, ma concretizzano un aspetto importante della democrazia.
Naturalmente alla vista di certi consiglieri che calcano gli scanni comunali ai nostri giorni o fanno politica non non saremmo portati ad avere grossi stimoli verso la democrazia, ma per fortuna ci dobbiamo incamminare lungo la strada della funzione che si va ad esercitare piuttosto che su coloro che temporaneamente sono chiamati ad impersonare quella funzione.
Quindi, nel nostro sistema democratico, la funzione degli eletti è importantissima ai fini di assicurare la rappresentanza istituzionale e le istanze sociali da parte di quella parte della società che li ha eletti affidando anche la gestione di quel potere che è lo strumento per una crescita sociale che si raccordi il più possibile con le istanze indicate dagli elettori.
E' per questo che la diminuizione di detta rappresentanza non fa altro che comprimere la rappresentazione istituzionale delle varie articolazioni del tessuto sociale che si espreme ai livelli primari di partecipazione qual è quello che si determina attraverso la elezione dei consiglieri comunali.
Se ne deduce che il tutto non può perciò ricondursi ad una semplice diminuizione del loro numero come se si trattasse di un consiglio di amministrazione di una società che ha univoco l'oggetto sociale e tende al raggiungimento di quel solo obiettivo condiviso ritenuto necessario e vitale per il perdurare e la crescita della società stessa.
In un sistema mono culturale e univoco nel raggiungimento degli obiettivi, il numero delle persone chiamate a raggiungerlo può variare solo in funzione dell'efficienza perchè la visione strategica è univoca.
In una società politica e di rappresentanza invece la diminuizione o l'aumento del numero di coloro che sono chiamati a contribuire al bene comune è anche indice di apertura democratica alle varie istanze o di visione totalitaria della società.
Sul piano pratico, con le tante incombenze che adesso sono nelle competenze degli enti locali, si corre il rischio di accentuare l'inefficienza dell'azione pubblica dal momento che poche persone dovrebbero occuparsi di competenze e deleghe molto complesse senza nemeno la possibilità fisica, oltre che culturale, di avere padronanza delle varie branche amministrative o di seguirne con sufficienza, anche di tempo,le incombenze.
La conseguenza di tutto ciò sarebbe un ulteriore burocratizzazione degli enti locali che verrebbero ulteriormente affidati ai dirigenti ed al personale dipendente anche nelle scelte strategiche senza alcun controllo di natura democratica e politica.
Allora, poichè esiste un problema di costi della pubblica amministrazione, si dovrebbe prioritariamente puntare alla drastica riduzione degli stessi attraverso il dimezzamento o l'annullamento dei compensi ai vari rappresentanti nella pubblica amministrazione perchè sono i " costi della politica" che, pur non contribuendo in modo determinante alla situazione debitoria dei comuni,ne intaccano però l'aspetto morale.
Ciò assieme ad una rivisitazione dei costi, diventati insostenibilmente esosi, della dirigenza ai vari livelli che incide nei bilanci degli enti e non assicura una adeguata rispondenza qualitativa alla gestione dell'ente stesso ed alle risposte ai cittadini in termini di servizi.
Una diminuzione del numero dei dirigenti ed alla pletora di vice e sostituti porterebbe, non solo ad una minore spesa, ma anche ad una maggiore efficienza per il venire meno della conflittualità che si determina all'interno dei dipendenti comunali per essere scelti dal potere politico-istituzionale per lo svolgimento di dette funzioni e per i relativi appannaggi e fra gli stessi e l'istituzione nello svolgimento del compito assegnatogli.
Sarebbe quindi necessaria una diminuzione del loro numero così come un limite temporale al loro mandato per cui non dovrebbero essere rinnovabili, dopo un certo numero di anni, nell'esercizio del mandato dirigenziale ed anche la possibilità, per quelli apicali,di una loro cessazione di funzione che li porti fuori dall'ente di appartenenza, al venir meno della funzione elettiva che li ha scelti.
Siamo consapevoli che queste proposte, sia pure limitate e numericamente esigue, necessitano di una forte volontà e capacità politica per essere attuate e, pur non avendo eccessiva fiducia nei soggeti presposti alla loro eventuale applicazione, riteniamo utile parlarne per dare un contributo verso l'esistenza di un problema che potrebbe avere soluzioni meno complesse di quanto si possa pensare.

Pippo Bufardeci

( Articolo pubblicato dal settimanale I FATTI DELLA DOMENICA attualmente in edicola n.° 43 del 2009 )

venerdì 18 dicembre 2009

IL COMUNE DI PACHINO COMPRERA' I LOCALI DELL'EX STANDA?. SPERIAMO CHE DOCET L'EX DIANA

Secondo notizie di stampa il comune di Pachino si appresta a comperare gli ex locali di via Unità che erano adibiti a Supermercati Standa a cavallo fra gli anni settanta ed ottanta e che, successivamente, hanno ospitato alcuni servizi ed aule dell'istituto industriale Bartolo.
Non conosciamo in che condizioni strutturali e funzionali si trovano questi locali in quanto non utilizzati da alcuni anni per cui non sappiamo se essi necessitano di un'ulteriore sostanziale spesa di ristrutturazione oltre ai circa ottocento mila euro che dovrebbero servire per l'acquisto.
Riteniamo che detti locali potrebbero servire solo se funzionali a permettere una sostanziale diminuzione degli affitti che paga il comune trasferendo molti uffici decentrati.
Però c'è da dire che si creerà un ulteriore ingorgo in Piazza Vittorio Emanuele e nelle strade limitrofe perchè sarà un problema gestire l'aumento del flusso veicolare che necessariamente si creerà con la messa in funzione di uffici comunali in quella zona.
Personalmente resto sempre dell'avviso che il comune di Pachino dovrebbe fare ogni sforzo affinchè si ristrutturi il vecchio edificio scolastico di via Mallia, sopratutto l'ala attualmente non utilizzata per problemi di sicurezza e di pericolo di crolli e trasferie lì molti uffici comunali.
Si potrebbe chiedere un contributo straordinario alla protezione civile regionale in considerazione del fatto che potrebbe rappresentare un pericolo per gli alunni ed il personale che opera nello stesso istituto.
Infine, se il comune procederà all'acquisto dell'immobile, speriamo che non faccia la fine del cinema Diana visto che ha in comune l'origine dell'utilizzo del suolo perchè quel sito è lo stesso dove sorgeva, negli anni cinquanta, la famosa Arena Tafuri.

mercoledì 16 dicembre 2009

INSERTO SPECIALE DEL GIORNALE DI SICILIA SULL'H.C. ORTIGIA DI PALLAMANO




DOMANI IL GIORNALE DI SICILIA DEDICHERA' ALL'HANDBALL CLUB ORTIGIA DI PALLAMANO UN INSERTO SPECIALE CON FOTO ED ARTICOLI. VI INVITO A COMPRARE IL GIORANLE COME DIMOSTRAZIONE D'AFFETTO NEI CONFRONTI DELLA SQUADRA.

sabato 12 dicembre 2009

SI A SIRACUSA GLI ASCARI PROLIFERANO

Interessante il discorso che riguarda l'autonomia politica della Sicilia. Ma fino ad oggi siamo agli enunciati,manca una strategia, un progetto, un'ipotesi

Nei giorni scorsi il Sole 24 ore ha pubblicato un sondaggio sulla volontà di voto degli italiani che dà un aumento di quattro punti alla PDL, di tre punti al PD ed una sostanziale tenuta degli altri schieramenti.Ma la cosa che maggiormente è stata evidenziata è l'alta presenza della PDL nel meridione.
Difatti, secondo il sondaggio, oltre il 50% dei voti berlusconiani sono di elettori meridionali per cui si potrebbe affermare che questo schieramento sia quello più accreditato per rappresentare gli interessi di questo territorio.
Allora la domanda che dobbiamo porci da meridionali è quella della verifica se effettivamente ciò avviene nella scelte di natura politica che vengono prese dal Governo del Paese in funzione della tutela degli interessi meridionali, della sua crescita economica, sociale e di sviluppo complessivo che possa colmare il gap negativo che lo distanzia da altre parti del suolo italico.
Se diamo uno sguardo all'azione di Governo ci accorgiamo che ciò non avviene almeno in modo sufficiente e capace di farci affermare che ci troviamo di fronte ad una inversione di tendenza rispetto alle politiche precedenti e di un' attenzione maggiore rispetto a quella riservata alle problematiche che investono la struttura sociale ed economica del nord.
Certamente non la valutiamo in modo conflittuale fra Nord e Sud, ma solamente in senso equitario di sviluppo e di condizioni paritarie delle opportunità che vengono riservati ai cittadini che vivono nell'area meridionale del Paese.
Sul piano politico è evidente l'influenza che la Lega Nord esercita sulle scelte strategiche del Governo con l'approvazione di provvedimenti che rispondono alle esigenze primarie degli elettori leghisti ed anche a gruppi dirigenti della PDL del Nord che fanno sentire forte la loro presenza nei Ministreri ed all'interno del partito di Berlusconi.
Naturalmente esercitano bene il loro mestiere di rappresentanti dei cittadini che li eleggono.
Dobbiamo, noi meridionali, verificare se anche i nostri rappresentanti esercitano bene il loro mestiere di perorare le soluzioni ai problemi che assillano questa parte d'Italia.
Molti dubbi ci vengono quando assistiamo a provvedimenti che aumentano giustamente le risorse per la cassa integrazione, per le piccole e medie imprese, per l'expo di Milano o l'ampliamento di autostrade o per la rottamazione delle auto di Torino.
Di contro non vi sono soldi a favore dei disoccupati, della creazione di nuovi posti di lavoro, per le autostrade, l'alta velocità, i servizi sanitari che sono alla base delle negatività sociali del Sud.
Manca cioè una strategia capace di dare risposte strutturali ai problemi del Mezzogiorno e di creare pari opportunità di sviluppo al territorio e possibilità di un lavoro che abbia radici locali quale presupposto di una vita dignitosa per i cittadini meridionali.
Il problema ritorna ad essere quello della rappresentanza politica che non può affidarsi a coloro che intendono sfruttare l'occasione per arricchire il loro patrimonio personale, come spesso è successo in passato e come purtroppo alcuni ancora intendono il presente,ma selezionare coloro che sono portatori di un progetto serio di impegno per lo sviluppo anche se l'assenza della preferenza rende problematica detta selezione.
Naturalmente questo vale anche per la minoranza politica che, in un sistema di alternanza, non dà garanzie superiori rispetto alla qualità politica ed alla capacità governativa.
In questa logica se la rivendicazione dell'autonomia politica che viene fatta a livello di regione Sicilia in questi giorni non risponde a visioni strumentali, di potere personale, di lotte fra gruppi interni ai partiti o di inciucio istituzionale, ma vuole essere una presa di coscienza forte ed un segnale politico importante a chi è deputato alle scelte strategiche di Governo, allora può essere visto con positività.
Però aspettiamo ancora di conoscere le strategie, i tempi di azione, gli obiettivi da raggiungere e sopratutto il coinvolgimento dei cittadini meridionali interessati al loro avvenire.
Tutto il resto, senza un'anima politica pulsante, rischia di chiudersi nella logica degli interessi di gruppi o singoli personaggi che,nel gioco delle parti, alimentano soltanto il perdurare dell'ascarismo storico.


( Questo articolo è stato pubblicato sul n°41/2009 di domenica 13 dicembre 2009; il titolo ed il sottotitolo sono del direttore del giornale )

giovedì 10 dicembre 2009

AUTOSTRADA SIRACUSA - CATANIA PRENDIAMO ATTO MA NON GIOIAMO


Finalmente stamattina è stata aperta al traffico la nuova ed ultima parte dell'autostrada Siracusa-Catania che ancora era nella disponibilità del cantiere e non dei cittadini.
Dovremmo tutti gioire, ma forse sarebbe bene riflettere sul fatto che ciò che ci è stato dato non è altro che una piccola fetta del pane che ci spetta.
Non abbiamo certamente risolto il problema relativo alla viabilità con la città di Catania e la Sicilia orientale dal momento che si tratta di una fetta di quella che autostrada non lo è ancora.
Mi riferisco al tratto restante fra Villasmundo e Siracusa che noi abbiamo sempre chiamato autostrada secondo il parametro di autostrada che intendiamo nel nostro territorio,ma che fa ridere tutti quelli che conoscono le autostrade del Nord o dell'Europa.
E' una fetta di asfalto meglio riuscita rispetto a quella che va con il nome roboante di autostrada Siracusa - Gela, ma è sempre qualcosa che non può soddisfarci.
Naturalmente noi apprezziamo coloro che a livello istituzionale si sono prodigati per questa realizzazione, ma vogliamo conoscere modalità e tempi che ci possano permettere di colmare il divario di civiltà che divide le nostre strade da quelle di altre regioni d'Italia.
Allo stesso modo apprezziamo poco coloro che arrivano all'ultimo momento per gridare la loro rabbia per fare anticipare di qualche giorno l'apertura di una strada e non dicono nulla dei decenni impiegati o dell'impegno che metteranno per fare realizzare, prodromo dell'aprire, il manto viario che necessita alle nostre esigenze di sviluppo.
Ecco perchè prendiamo solo atto dell'avvenimento, ma non gioiamo.
Ecco perchè aspettiamo fatti concreti che non siano frutto di elemosina elargita, ma riconoscimento di quello che ci spetta quali cittadini di uno stesso Stato che deve trattare in modo uguale tutti i suoi abitanti indipendentemente dalla regione o dal territorio in cui si trovano.

martedì 8 dicembre 2009

BONOMO LASCIA IL PD E VA CON RUTELLI CERCANDO COMPAGNIA

E' notizia riportata stamattina dalla stampa che, anche nella provincia di Siracusa, nasce ufficialmente il gruppo politico che si firà a Rutelli e cioè " Alleanza per l'Italia" che vede come apripista il deputato regionale del PD, Mario Bonomo.
La cosa non ci stupisce perchè Bonomo, eletto si dice quale pupillo di Gino Foti e soci, non è stato mai organico al PD ed ha interpetrato in modo personale la sua azione politica.
Adesso, aprendosi lo spazio Rutelli, dopo voci di avvicinamento anche all'UDC, ha fatto la sua scelta e ci fa anche capire che potrebbe essere seguita da altri deputati provenienti sia dall'UDC che dal PD, che permetterebbero la nascita del gruppo ufficiale di "Alleanza per l'Italia"in seno all'assemblea regionale siciliana.
Vi è anche un gruppo di ex deputati che potrebbero supportare questa nuova formazione politica compresi, si dice, Fausto Spagna e Antonio Borrometi.
Tutta questa manovra politica si dovrebbe inquadrare nel contesto dello sforzo che sta operando il presidente della Regione Lombardo per avere una maggioranza utile al suo governo e continuare a gestire le sorti della Sicilia.
I promotori di questo nuovo schieramento non fanno mistero sulla loro intenzione di essere funzionali al progetto lombardiano.
Mentre non ci scandalizziamo se si porta acqua al mulino della nuova maggioranza che si vuole formare a livello di regione siciliana, non possiamo non porci l'interrogativo che sfocia nella domanda: ma come faranno a rimangiarsi tutto quello che di negativo hanno detto, anche nei giorni scorsi, contro Lombardo ed il suo Governo?.
In particolare, Spagna e Borrometi, che cercano casa stabile politica da un po' di tempo, come faranno a giustificare le impropelie contro Lombardo e la sua azione di Governo dispensate anche attraverso la Home Page di facebbok oltre che in molti convegni e dichiarazioni stampa sotto l'egida dei Popolari per la Sicilia.
Staremo a vedere e, forse, anche a sentire.

sabato 5 dicembre 2009

LA FUGA DALL'UDC E' SOLO ZAVORRA?


L'impressione è che ci sia una fuga emorragica preoccupante dall'UDC provinciale di Siracusa dopo gli ultimi abbandoni di consiglieri comunali e di quartiere che hanno caratterizzato gli ultimi giorni.
Se a queste aggiungiamo quelle verificatesi nel corso dell'anno che sta per concludersi, senza andare a vedere più in là, se ne deduce che questo partito, nella nostra provincia, dovrebbe essere dimezzato nella sua classe dirigente.
Ciò non vuol dire che lo sarà necessariamente sul piano elettorale, ma il giro di consensi che ruota attorno ai fuorusciti non può lasciare indifferenti.
Ed è quello che deve evitare il laider provinciale Pippo Gianni nella sua valutazione di ricerca delle conseguenze elettorali e delle motivazioni per cui, periodicamente, questo partito subisce abbandoni che non sono sempre dovuti alla mancanza di soddisfacimento delle ambizioni dei singoli.
Nel tempo, ciascuno che abbandona, mette in evidenza la scarsa democrazia interna, il nepotismo, la mancanza di ricambio del gruppo dirigente e l'impossibilità di esprimere all'interno posizioni diverse da chi detiene le leve del partito.
Pippo Gianni è politico navigato furbo ed intelligente per non capire che chi se ne va non sempre può essere additato come zavorra da liberarsene per cui ci auguriamo che faccia una seria riflessione che lo possa portare ad eventuali cambiamenti di rotta per assicurare una forte presenza dell'UDC nella nostra provincia perchè è un dato obiettivo che può solo fare bene alla politica.

LE ASTENSIONI CONSILIARI NON SONO CRISI A PACHINO MA E' BENE CERCARE SOLUZIONI CONDIVISE


La stampa riporta stamattina, con una certa enfasi, la caduta della maggioranza consiliare a Pachino a causa di un certo numero di astensioni sull'approvazione di un debito fuori bilancio contratto dal comune.
Innanzituto dobbiamo capire di cosa stiamo parlando.
Trattasi di un debito fuori bilancio quando questo non è prevedibile all'atto dell'approvazione del bilancio di previsione e non è quindi inserito fra le voci del bilancio stesso.
Esso si produce a causa di una sentenza dell'autorità giudiziaria che ne intima il pagamento o per eventi calamitosi e non prevedibili o per essere stato prodotto da funzionari od amministratori comunali nell'esercizio delle loro funzioni sia per dolo o per necessità.
Esso è regolato da apposita normativa che restringe i campi di applicazione ed indica i passaggi amministrativi per il proprio riconoscimento e quindi per il pagamento.
Fuori da questi canoni non può essere riconosciuto e pagato.
Al Consiglio comunale è demandato l'ultimo atto del processo di riconoscimento dopo che i vari uffici hanno adempiuto al loro compito.
L'istruzione della pratica prevede, la verifica del soggetto che ha provocato il debito perchè potrebbe essere responsabile anche personale del pagamento, l'accertarsi che esistono i presupposti giuridici del riconoscimento, in quanto debito fuori bilancio e proporlo agli organismi elettivi.
Addirittura vi è un filone interpetrativo che assegna ai funzionari, come spesso avviene, il riconoscimento ed il pagamento del debito prima ancora della pronuncia del Consiglio comunale perchè quest'ultimo esercita solo una funzione di ratifica.
Ciò perchè non ha la competenza giuridica e di istruttoria che lo possa portare ad una decisone di riconoscimento che possa prescindere dalla decisione dirigenziale.
E' chiaro che, per questo motivo, nessuna amministrazione può chiedere al semlpice consigliere comunale, anche se di maggioranza, di votare a favore di un adempimento che lo rende responsabile di un atto che non conosce o di cui ha dubbi dovendone poi rispondere eventualmente all'autorità giudiziaria od alla Corte dei conti.
Quindi personalmente ritengo che il consigliere comunale che non agisce dolosamente nel tentativo di recare danno al soggetto interessato al debito fuori bilancio, ma in autotutela rispetto alla carenza documentale e di supporto al riconoscimento, ha tutto il diritto dovere di non votare, o di astenersi.
Ciò senza essere tacciato di venire meno al vincolo politico di maggioranza.
Detto questo è anche vero che diventa difficile gestire un gruppo di manggioranza molto articolato e disomogeneo come quello che ha alle spalle l'attuale amministrazione comunale.
Bene ha fatto quindi il Sindaco a dire che provvederà a limare le eventuali discrasie in seno alla maggioranza.
Ma lo deve fare tenendo conto della natura del fatto che può essere d'ordine tecnico giuridico o semplicemente politico.
Sul primo bisogna rimuovere le eventuali discrasie di natura amministrativa perchè non vi può essere altro metodo che possa richiamare i consiglieri comunali ad un utopistico dovere di maggioranza.
Sull'aspetto politico bisogna trovare soluzioni condivise, chiare e partecipative senza arroganza nè convinzione che l'intelligenza e la capacità politica sia appannaggio di pochi soggetti perchè questo modo di intendere i rapporti politici non porta da nessuna parte che non sia la fine affrettata dell'esperienza amministrativa.
Poichè ciò, al pari della ingovernabilità, sarebbe una ulteriore sciagura per il comune di Pachino, è necessario che tutti i soggetti, sia politici che istituzionali, si rendano conto che la vecchia politica dell'imposizione o dello " sfruculiamiento", non risponde positivamente alla stabilità dei rapporti politici ed al perdurare della gestione della cosa pubblica nell'interesse dei cittadini

sabato 28 novembre 2009

LA POLITICA REGIONALE FRA LOTTE PERSONALI ED ACCAPARRAMENTO DI POTERE

Non mi sembra che ciò che va in scena nel teatro della politica regionale sia materia da passare alla storia se non come fase di decadimento e di insensibilità verso i problemi reali della gente di Sicilia.
Non vogliamo schieraci per capire da che parte sta il torto o la ragione o peggio esercitare il diritto di tifoseria per l'uno o l'altro contendente.
Sappaimo che, assieme, contribuiscono al degrado della politica e delle istituzioni regionali che certamente non hanno bisogno di ulteriore conferma di questa loro vecchia peculiarità.
Se agli aspetti politici aggiungiamo le schizofrenie e le antipatie personalidi alcuni attori della politica regionale iniziando dal Presidente della Regione per passare al coordinatore regionale del PDL Castiglione ed allo stesso Miccichè, se ne deduce che mancano gli elementi base del vivere politico che sono la mediazione, la ricerca della convergenza e gli obiettivi strategici dell'interesse collettivo.
Un lusso che la maggioranza di centro destra non si può permettere è quello di riproporre le elezioni anticipate o di vivachaire con le formule più disparate compresi gli ammiccamenti al PD che sono eticamente e politicamnete improponobili. Ciò anche se Lombardo continua ad enfatizzare l'esperiena del milazzismo in Sicilia considerandosi un nuovo Milazzo anche se la nobiltà di quel gesto politico non mi sembra sia stato acclarato dalla storia.
Bisogna che si costringano questi focosi leader politici a trovare soluzioni di vicinanza tali da permettere l'inizio di un lavoro, anche se rattoppato, che possa dare qualche frutto per la nostra regione.
Non mi sembra che esista un problema UDC perchè questo partito si è quasi messo fuori da solo con gli attacchi a testa bassa verso il governo regionale ed i suoi uomini. Poi per avere dato netta la sensazione di ostacolare qualsiasi rinnovamento che possa intaccare i propri centri di potere e perchè la chiamata di aggregazione maggioritaria che gli fanno i cosidetti lealisti della PDL sarà destinata a morire con il concretizzarsi degli interessi di quest'ultimi.
Sullo sfondo della battaglia regionale esistono anche corollari difficili che investono partiti ed istituzioni.
Il partito che maggiormente è attraversato da profonde lacerazioni è il PDL con una grave spaccatura che ha portato alla costituzione del PDL Sicilia promosso dai fedeli di Miccichè e dai finiani regionali.
Non mi sembra che queste due anime del partito possano andare molto lontane da sole per cui stanno battagliando in attesa di disposizioni romane che tardano ad arrivare anche perchè le fibrillazioni fanno capolino anche ai piani alti dove, oltre alle problematiche di governo, esistono quelle interne di aprtito che sfoceranno, quasi inevitabilmante, nella presa d'atto che un grande partito non può non essere articolato anche se deve avere più rigidi criteri che ne garantiscano il distinguo senza sfociare nelle tribù persoanli.
Ma per la situazione siciliana che ha palesato per prima la necessità dell'articolazione il tempo può essere foriero di lacrazioni più profonde che potrebbero impedire le future convergenze per cui i vertici romani non devono perdere molto tempo.I ritardi eliminerebbero anche i margini di coagulo affidati anche all'azione dipolomatica di alcuni deputati, fra cui Titti Bufardeci, che alimentano le speranze di ricucita dello strappo.
Sul piano delle conseguenze istituzionali è logico prevedere che anche negli Enti locali le fibrilalzioni regionali troveranno, come sta avvenendo, terreno fertile per il posizionamento e gli interessi dei singoli a danno di quelli della collettività.
Ciò perchè assistiamo già ad una scarsa funzionalità di questi Enti dovuta anche all'insufficiente azione e preparazione politica di molti componenti le varie giunte che generano malcontento fra i cittadini sopratutto quando, in momenti difficili come quelli che attraversiamo, non vedono alcuna strategia e nessuna prospettiva, ma infinite riunioni per spartizione di sottogoverni vari e migrazioni di uomini in cerca di incarichi e di apapgamento delel aspettative personali.
Bisogna quindi mettere in campo tutti gli sforzi possibili affinchè vengano attutite le azioni gi guerriglia politica e si instauri un minimo di coesione che possa permettere la soluzione di alcuni inderogabili bisogni dei cittadini di Sicilia.


( Questo articolo è stato pubblicato sul settimanale " I FATTI DI SIRACUSA "del 28.11.2009 con il titolo - Bufardeci: assessori scarsi)

lunedì 23 novembre 2009

ORTIGIA: BENE ANCHE LA SECONDA, MA CHE SOFFERENZA



Vittoria casalinga per gli ortigiani al debutto davanti al proprio pubblico ( 200 spettatori circa ) che ha dovuto incitare più del dovuto i nostri ragazzi. Infatti, partita decisamente brutta nel primo tempo ( 6 - 9 ) dove i ragazzi del tecnico Di Vincenzo si fanno sorprendere dalla maggior aggressività mostrata dai catanesi che, con una discreta difesa profonda, mettono in seria difficoltà l'attacco ortigiano capace di segnare solo sei reti nel primo tempo, complice anche una lunga serie di errori al tiro degli ortigiani ( 7 i pali colpiti nel primo tempo ) .
La storia cambia nel secondo tempo, Di Vincenzo decide per una difesa diversa, passando dalla 6/0 alla 5/1. Il nuovo assetto difensivo mette al tappeto gli avversari che, totalmente disorientati, subiscono i contropiedi di Attardo e Minarda ed il risultato passa dal pesante 6 - 11 al fantastico 14 - 11 alla metà del secondo tempo. Il resto della gara è un mero controllare il risultato per i biancoverdi che mostrano con Giovanni Giannone ed Andrea Attardo giocate sublimi che fanno scoppiare di gioia i tifosi sulle gradinate del tensostatico.
" Credo che abbiamo un po' tutti sottovalutato l'impegno ed abbiamo subito così la maggiore voglia di vincere degli avversari, che ci serva d'insegnamento per il futuro " queste le parole del tecnico biancoverde subito dopo il fischio finale.

BRAVI RAGAZZI !!!

lo score : Magni, Abela, Minarda 7, Dell'Albani, Attardo M. 1, Giannone 8, Lorefice 3, Interlandi, Castagnino, Attardo A. 6, Zanir, Antonuccio.

venerdì 20 novembre 2009

ALLA GALLERIA ROMA INTERESSANTE INCONTRO DEDICATO AL POETA PACHINESE SALVATORE DI PIETRO


Presso la Galleria Roma di Siracusa si è svolto un interessante incontro dedicato al poeta pachinese Salvatore di Pietro difronte ad una platea numerosa e competente. Ad illustrare la vita e le opere del poeta nonchè a leggere alcune significative poesie del suo percorso poetico è stato il nipote Corrado di Pietro anch'egli poeta, scrittore ed esperto di tradizioni e cultura popolare.
E' stata una scoperta significativa di un personaggio importante del novecento per la ricchezza delle sue opere, la profondità dei suoi versi, l'impegno culturale e sociale che ha trasmesso nella poesia e nel vivere il suo tempo.
E' stata purtroppo anche la constatazione della poca riconoscenza che abbiamo spesso nei confronti dei filgi della nostra terra che con molta superficialità dimentichiamo e non apprezziamo il loro ingegno.
In particolare si è fatta una riflessione relativa alla indifferenza, che sfiora la dimenticanza, da parte dei cittadini e delle istituzioni del suo paese d'origine e cioè Pachino.
Nessuna iniziativa che ne riscopra e valorizzi un figlio che ha dato lustro al suo paese e che può rappresentare, assieme all'altro figlio dimenticato, Vitaliano Brancati, il fulcro per impostare una politica culturale per le nuove generazioni con influssi positivi anche per il turismo locale.
Come associazione dei Pachinesi nel mondo abbiamo deciso di farci carico di sensibilizzare l'Amministrazione comuanle di Pachino affinchè possa provvedere alla ristampa dei suoi libri di poesia e ad individuare iniziative utili per la valorizzazione culturale che merita.

lunedì 16 novembre 2009

ORTIGIA VINCE LA PRIMA

Comincia nel migliore dei modi il cammino dell'Ortigia nel campionato di serie B maschile. Infatti, dando prova di grande maturità, gli ortigiani non si sono fatti sorprendere dall'aggressività dei nisseni ed hanno conquistato tre punti pesanti. Partita sempre tirata che ha visto i ragazzi di Di Vincenzo bravi a respingere qualsiasi tentativo di reazione degli avversari che hanno cercato in tutti i modi ( a volte con molta irruenza ) di mettere in difficoltà Beto e compagni. L'inizio dell'incontro non è stato dei migliori lo dimostra il fatto che il punteggio si è sbloccato solo dopo 12', complice la tensione della prima e , soprattutto, le ridotte dimensioni del terreno di gioco che facilitavano il gioco difensivo.

Ora gli ortigiani prova decisamente maiuscola del capitano Marco Magni migliore in campo e capace di respingere innumerevoli tentativi dei nisseni ( praticamente un muro davanti agli avversari ) e di mantenere così costante il vantaggio di reti per la propria squadra.

In attacco buona la prova di Giannone ( miglior realizzatore con 9 reti ) che dalla distanza ha trafitto più volte la porta avversaria diventando il bersaglio delle "attenzioni" dei difensori. Buona anche la prova del neo-acquisto Lorefice che, in particolare nella seconda frazione di gioco, ha concretizzato i vari contropiedi imbastiti da Magni.

I complimenti vanno comunque a tutti i bianco-verdi che hanno saputo amministrare la gara, soprattutto dal punto di vista nervoso, concedendo alla fine ben poco agli avversari non mettendo mai in discussione il risultato finale.

Lo score Ortigia : Magni, Abela, Attardo M. 1, Giannone 9, Troia 3, Triolo 1, Castagnino 1, Calafiore 1, Lorefice 6, Minarda 2, Zanir, Antonuccio.

domenica 15 novembre 2009

IL MANIFESTO DEI DS DI PACHINO HA PIU' IDEOLOGIA CHE PROPOSTE


La polemica innescata dal gruppo dei Democratici di sinistra di Pachino nei confronti dei presunti sprechi in seno al comune di Pachino, ha trovato eco in un manifesto fatto affiggere in città.
Ritengo giusto che si evidenzino le cose che non vanno o che si ritengono non possano essere utili per la città sia che esse vengano messe in atto da chi amministra o da chi svolge il proprio ruolo di opposizione. Penso di essere fra coloro che svolgono un ruolo di evedenziazione di queste cose anche quando ad amministrare possano essere forze politiche a me più affine. Ma penso anche che bisogna focalizzare bene i problemi individuando anche le eventuali soluzioni e non limitandosi ad elaborare una serie di accuse ove entra tutto ed il contrario di tutto.
A mio avviso il manifesto dei DS risponde a questa logica dello scontento a tutto campo che non individua alcuna linea di proposta sulla quale aprire un confronto serio e conducente.
Accanto a problemi recenti e reali, su cui è giusto chiedere conto all'attuale Amministrazione, ne sono stati aggiunti altri che hanno una valenza strutturale e non sono addebitabili ai pochi mesi di governo di questa Amministrazione comunale.
Allora sarebbe opportuno che si abbandonasse la visione ideologica e retrò della politica e si inaugurasse una stagione" della critica e della proposta" che individui e focalizzi problemi e soluzioni che siano nell'esclusivo interesse del paese di Pachino.
In questa logica avevo interpetrato la proposta dellacostituzione di una Fondazione per gestire i locali del'ex Palmento Rudinì formulata dal commissario dei DS Bruno. Penso che questa sia la soluzione giusta e la strada da seguire da chi ha a cuore le sorti di Pachino che, nell'avversare ed evidenziare le storture che si potrebbero commettere nella gestione della cosa pubblica, si impegna a cercale le soluzioni giuste ai problemi della collettività.
Tutte le altre cose sono solo propaganda a volte inutile e dannosa.

venerdì 13 novembre 2009

ORTIGIA PALLAMANO DI SERIE "B" SI RIPARTE


Domenica pomeriggio si comincia.
Dopo vari cambiamenti, per i motivi che già si conoscono, l'H.C. Ortigia si appresta ad aprire la stagione ufficiale con la prima partita del campionato nazionale di serie B. I ragazzi del presidente Bufardeci saranno di scena al palasport di Caltanissetta dove, con inizio alle ore 17.00, affronteranno la temibile Nuova Audax, squadra esperta che cercherà di battere i biancoverdi per inviare immediatamente un forte segnale alle altre avversarie del girone.
Il tecnico Di Vincenzo dovrà fare i conti con qualche assenza pesante, Garofalo resterà a casa per problemi muscolari e Manuele sarà fuori per quasi tutta la stagione per impegni lavorativi.
Mancheranno delle pedine importanti - le parole del tecnico biancoverde - ma per fortuna ho a disposizione una rosa importante dove non mancano i buoni giocatori. I vari Attardo, Giannone e Triolo sono in gran forma ed i nostri avversari dovranno sudare parecchio per batterci.
Dunque, dopo un ottimo precampionato, si fa sul serio per gli ortigiani che partono come una delle compagini favorite per l'approdo in serie A/2 . Infatti, è opinione di molti addetti ai lavori che l'H.C. Ortigia sia già attrezzata per il campionato di categoria superiore e che possa quindi essere considerata la squadra da battere.

Non ci resta che augurare BUON CAMPIONATO ai nostri ragazzi !!!

giovedì 12 novembre 2009

LA POLITICA A PACHINO FRA SERIE VALUTAZIONI ED IGNORANZA CONSOLIDATA

Dopo le mie riflessioni sulla situazione politica nel comune di Pachino si sono impennate le visite di coloro che consultano il mio sito. Indubbiamente mi fa molto piacere perchè, considerate anche le lettere pervenute attraverso la posta di Facebook e le telefonate ricevute si può dedurre che ancora, a Pachino, vi sono persone che ritengono giusto che si facciano libere valutazioni di natura politica e sociale con l'obiettività di chi non è abituato a portare il cervello all'ammasso.
Ciò fuori dagli schemi di appartenenza perchè pensare secondo gli schemi della cordata o degli interessi di piccolo cabotaggio non rendono nè libertà nè obiettività, ma solo servilismo ed accattonaggio politico.
La politica è cosa diversa perchè deve portare ad un confronto serio, disinteressato e teso solamente al raggiungimento del bene comune.
Certamente è il pensare e l'agire con obiettività tenendo conto degli interessi della gente che può fare crescere una comunità come Pachino che necessita, oltre che di azione seria e concreta, anche di una cultura politica della cosa pubblica che, in questi hanni, sia la maggioranza di turno che l'opposizione, ha smarrito il senso vero e profondo del suo significato.
Anche per questo ho deciso di pubblicare un commento che mi è pervenuto in forma anonima per ribadire ancora una volta che ciò di cui non ha bisogno il paese di Pachino è, assieme alla mala politica, la deficienza di molti anonimi che non hanno il coraggio del confronto perchè non hanno idee da sostituire al loro volgare interesse personale ed alla loro consolidata ignoranza.

FORUM A PALERMO DELLE ASSOCIAZIONI CATTOLICHE


Stamattina ho partecipato a Palermo al forum delle persone e delle Associazioni di ispirazione Cattolica nel mondo del lavoro. Il tema del forum è stato: LA PERSONA AL CENTRO DELLO SVILUPPO: Lavoro, sussidarietà, famiglia.
Il tutto inquadrato nell'ottica della dottrina sociale della chiesa ed in particolare dell'Enciclica di Benedetto VI°, CARITAS IN VERITATE.
La relazione principale del forum è stata svolta da padre Bartolomeo Sorge che ha approfondito gli aspetti del lavoro, della politica, della carità, della sussidarietà e dei valori alla luce della nuova Enciclica papale e nell'ambito della dottrian Sociale della Chiesa.Ne è seguito un approfondito contributo da parte dei rappresentanti delle Associazioni facenti aprted el Forum ( CISL Sicilia, Confcooperative, ACLI, Movimento Cristiano Lavoratori, Confartigianato, CDO di CL ). I lavori sono stati conclusi dal'intervento del segretario nazioanle della CISL Raffaele Bonanni.

domenica 8 novembre 2009

IL CORVO ANONIMO SI RIAFFACCIA A PACHINO

Il " corvo" di Pachino torna nuovamente a colpire con l'immancabile lettera anonima contro i politici locali.
Da anni Pachino è famosa per la quantità di lettere anonime che hanno invaso la politica locale con le nefandezze più fantasiose contro tutti e contro tutto. E' un malcostume che ha avuto parecchi scrittori di lettere anonime, anche se il vociare del sottobosco dichiarava di conoscere nomi e cognomi, che hanno avvelenito il clima sociale del paese ed hanno contribuito a schiacciare il paese nel sottosviluppo politico, culturale e sociale in cui si trova ancora.
Forse in questa situazione hanno trovato attuazione gli interessi economici e personali dei corvi di turno che dal fango con cui hanno imbrattato gli altri, hanno tratto lauti guadagni. Noi non sappiamo se il Corvo di quest'ultima lettera anonima sia collegato a quelli del passato o sia esso stesso un membro di quella cricca, ma riteniamo di considerarlo un verme così come abbiamo sempre considerato quelli che nel passato hanno svolto questo ruolo.
Sono semplice fogna della società e vermi striscianti perchè, se hanno qualcosa da dire ai vari consiglieri comunali od a qualsiasi cittadino, si rivolgano palesamente alla magistratura e non si nascondano dietro uno scritto anonimo vegognoso e da rifiuto della società.

C'E' CONFUSIONE AL COMUNE DI PACHINO


La mia impressione è che al comune di Pachino regni una marcata confusione politica ed amministrativa.
Sul piano politico abbiamo assistito ad un valzer di passaggi dallo schieramento di opposizione a quello di maggioranza da rimanere allibiti sopratutto per la rapidità e la quantità di soggetti eletti che hanno abiurato alla loro battaglia elettorale per sposare la causa dell'avversario che avevano veemente ostacolato fino ad alcuni giorni prima.
Anche alcune nomine di soggetti politici alla guida di schieramenti locali lasciano scie di perplessità che non chiariscono il quadro entro cui si vuole costruire una identità politica al comune di Pachino.
Sul piano più strettamente amministrativo si ha la sensazione che non vi sia un progetto che possa definire le linee guida e le priorità di un'azione tendente a fare uscire il comune dalle secche in cui si trova anche per colpa di una politica economica forsennata che ha caratterizzato almeno gli ultimi sei- sette anni di amministrazione.
Oggi il problema prioritario è quello di intervenire drasticamente per mettere ordine nel bilancio comunale e di porre un freno all'indebitamento pubblico.
Ciò può avvenire attraverso una drastica diminuizione delle spese inutili ed una seria ed immediata azione che riduca drasticamente l'evasione e l'elusione fiscale e faccia pagare i tributi a tutti i cittadini e non ai soliti iscritti nei ruoli comunali che già pagano onerosamente.
Non mi risulta che le spese inutili siano state debellate dal momento che assistiamo ad erogazioni di somme di denaro a soggetti, più o meno esperti, che non lasciano capire l'utilità che possono apportare all'amministrazione comunale ed in quale quadro strategico si collocano.
Non abbiamo ancora capito quali direttive stia seguendo la politica fiscale del comune di Pachino dal momento che nessuno ha ancora indicato gli obiettivi e gli strumenti per raggiungerli.
A questa confusione se ne aggiunge un'altra di natura strutturale e riguarda i trasferimenti su larga scala che si stanno operando fra il personale comunale da un ufficio all'altro che, se giusto per determinate situazioni, per l'ampiezza del provvedimento stesso e nel coinvolgimento contemporaneo di un numero elevato di soggetti, può portare al caos .
Possiamo portare ancora pazienza ed aspettare di verificare se le nostre perplessità siano dovute al fatto che ignoriamo i provvedimenti che il comune ha messo in atto o che i tempi delle amministrazioni comunali sono lunghi per vedere i primi frutti, ma dopo quasi sei mesi possiamo dire che quello che abbiamo capito dalle prime luci del mattino ci lascia perplessi per il prosiego della giornata.

mercoledì 4 novembre 2009

IL CICLONE CANOSSIANI A PACHINO




Cinquant’anni fa i Padri Canossiani arrivarono come un ciclone ed, in breve tempo, avvolsero tutta Pachino.
Avevo da poco superato i sette anni, era il 1954, quando assistetti al tripudio di folla che lungo la via Nunzio Costa accolse i primi sacerdoti, “ quelli del continente” che erano arrivati per prendere possesso della parrocchia di San Corrado alla periferia del paese,nei pressi dell’abbeveratoio, lungo la strada per Spaccaforno.
Fu un’insieme di festa, di curiosità e di fede.
Nessuno avrebbe mai pensato che assistevamo all’inizio di una grande ripresa spirituale e di un forte rapporto di stima e partecipazione fra pochi sacerdoti ed un intero paese.
I nomi di Padre Modesto Giacon, il primo allampanato parroco dalla travolgente oratoria, dalla forte cultura e dall’irresistibile carisma.
Padre Filippo Martissa, taciturno e grande organizzatore sempre disponibile ed affezionato a noi ragazzi.
Padre Lucinao, buono e sempre disponibile.
Il tuttofare Padre Tarcisio dall’aspetto burbero, ma dal cuore d’oro, che ci insegnò i giusti comportamenti per essere dei bravi chierichetti e ci faceva provare il piacere di suonare le campane anche se ci arrossivano le mani nel tirare le lunghe funi.
In un Paese provato dalla miseria , dal faticoso lavoro dei campi, dall’analfabetismo e da una accentuata visione egoistica della vita, i padri Canossiani non aspettarono il proprio gregge, ma lo andarono a cercare.
Portarono la chiesa fra la gente anche più riottosa e ribelle che, alla fine, dovette cedere.
La mattina, quando ancora non si vedeva la luce dell’alba e la sera tardi quando i contadini partivano o ritornavano dai campi, si fermavano a parlare con loro della famiglia, del raccolto, della salute, instaurando un personale rapporto comunicativo che li portò ad essere considerati degni di rispetto.
Era anche un periodo di forte contrapposizione politica e, soprattutto la parte del paese di competenza della parrocchia di San Corrado pullulava, di militanti comunisti e di atei.
Questi sacerdoti, senza mai fare politica, seppero andare di casa in casa per capire i bisogni della gente, per offrire i servizi parrocchiali a tutti, per cercare di allontanare i bambini dalla strada e condurli dentro l’oratorio.
Al loro carisma si arrese anche la povera, proletaria, rissosa e comunistissima strada del Basalato.
I ragazzi frequentavamo a flotte l’oratorio parrocchiale ove apprendevamo i giuochi di società, le partite al bigliardino,le ottime letture dei giornalini, “Il Corriere dei Piccoli” ed “Il Vittorioso”, in particolare ed iniziavamo il nostro cammino di fede ed il primo impegno sociale.
Siamo passati dalla legge della sopraffazione della strada al confronto ed alla emulazione dell’oratorio.
I nostri premi erano un bicchiere di latta pieno di ghiaccio tritato con l’aggiunta di sciroppo di menta o di ciliegia oppure, nelle occasioni più significative, la partecipazione al pranzo con i sacerdoti della parrocchia davanti ad un bel piatto di pasta asciutta o la mangiata serale delle castagne.
L’aspetto ricreativo, propedeutico al percorso di fede, era molto importante nell’offerta formativa dei canossiani.
Con loro si diede vita ad un campo di calcio ed a tornei fra ragazzi con i preti che facevano gli arbitri, ma spesso anche i giocatori.
Si incominciarono le prime gite parrocchiali che, sopratutto per le famiglie, si concludevano spesso a Noto, presso l’eremo di “San Corrado di fuori “o nella chiesa della Madonna Scala che venivano immortalate dalle prime macchine fotografiche munite di autoscatto..
Lasciati i vecchi pulman lungo la strada provinciale ci recavamo a piedi nella vallata ove bivaccavamo fra la rigogliosa vegetazione solcata da un fiumiciattolo.
Visitavamo anche le grotte dove, secondo la tradizione, l’eremita Corrado aveva ricevuto i banditi che l’avevano costretto ad allargare la grotta con la forza delle spalle, o le piccole grotte nella parte alta del costone dove egli abitava, così come ci inginocchiavamo ai piedi della grata che, all’interno del Santuario, delimitava lo spazio ove erano visibili le impronte delle ginocchia del Santo lasciate sul terreno dopo le lunghe preghiere.
Con le gite dei Canossiani, guidati da padre Giorgio, i ragazzi allora lupetti o esploratori, scoprimmo il nostro territorio.
Conoscemmo e visitammo la grotta preistorica di Calafarina con le sue stalattiti ed i suoi cunicoli abitati dai pipistrelli, la grotta dei “Quarrugghi” e le piccole grotte della necropoli del “ Cavittuni “.
Ricordo ancora l’odore che emanava la terra di quelle zone colpita da una fitta pioggerella durante una nostra visita in bici bruscamente interrotta dalle cattive condizioni atmosferiche.
Allo stesso modo una passeggiata di pochi chilometri in bicicletta si trasformò in un viaggio fino al Convento dei frati cappuccini di Ispica situato sul poco accessibile costone roccioso che domina il panorama fino al mare della Marza e di Pachino.
Per la prima volta apprezzai, senza mai più dimenticarlo, il sapore di una tazza di pasta con broccoletti che i frati cappuccini ci offrirono per alleviare la nostra fame e la nostra stanchezza.
Ma la gioia di vivere queste esperienze con i canossiani superava ogni nostra spossatezza.
A Pachino i contadini facevano a gara nel regalare alla parrocchia i frutti della loro terra così come gli artigiani si offrivano per prestare gratuitamente i loro servigi per organizzare l’oratorio, sistemare a campo sportivo l’attiguo terreno o a realizzare i giuochi per i ragazzi.
Fu tutto un fiorire di chierichetti, di lupetti, di esploratori, di coccinelle e di guide e molti fedeli giunsero anche dalle altre parrocchie.
Il vecchio scantinato non bastò più per la celebrazione delle messe e si pensò alla nuova attigua chiesa.
Nel periodo di maggiore intensità liturgica, quale il Natale e la Pasqua, molte volte padre Modesto fu chiamato, anche a furor di popolo, a predicare, per tutte le parrocchie, presso la Chiesa Madre.
Arrivarono anche le suore canossiane che ci aiutavano nel catechismo e ci vigilavano nel corso della messa domenicale dedicata solo ai ragazzi o nei lunghi incontri pomeridiani del catechismo che padre Modesto trasformava in una rappresentazione teatrale raccontando la vita dei Santi, degli apostoli e le parabole di Gesù con una tale passione che ci coinvolgeva interamente.
Grande fu il dolore quando, per le regole dell’Ordine, i primi sacerdoti furono destinati ad altri luoghi e dovettero lasciare la parrocchia così come nel tempo toccò a tutti gli altri, ma anche grande la gioia nel sapere che, dopo alcuni anni, il nostro parroco era diventato il padre Generale della congregazione canossiana.
Gli altri sacerdoti hanno continuato e continuano ad operare nello spirito di Santa Maria Maddalena di Canossa ed i giovani continuano a frequentare l’oratorio e la parrocchia di San Corrado.
Spero che possano trarre, a distanza di cinquant’anni, gli stessi frutti che la nostra generazione ha avuto dal momento pionieristico della presenza canossiana a Pachino e, assieme all’intero paese, possano come noi ringraziarli per sempre per quello che ci hanno dato e ci hanno insegnato.

( Questo articolo è stato pubblicato sul numero di ottobre della rivista ARCHE' )


lunedì 2 novembre 2009

LE TASSE ( IN ) GIUSTE: Spesso il dato catastale sugli immobili non risponde al vero. Il "metodo" Noto

Il “ Quotidiano di Sicilia”, nei giorni scorsi ha posto l’accento sulla difficoltà finanziaria in cui versano i comuni e sulla loro incapacità di provvedere ad incrementare le entrate comunali.
I giornalisti che hanno redatto i servizi si sono preoccupati sopratutto di evidenziare come le entrate dell’ICI siano quelle che vengono meno attenzionate da parte degli Enti Locali, sopratutto siciliani, che non si dotano degli strumenti necessari per aumentare il gettito fiscale proveniente da questa fonte.
La risposta che però davano ed il suggerimento ai comuni non era all’altezza dell’analisi dal momento che, suggerendo con apposite interviste, di stipulare convenzioni con l’Agenzia delle Entrate e del Territorio, si suggeriva uno spaccato limitato e non esaustivo rispetto alla soluzione del problema.
Dette convenzioni, difatti, affrontano il dato della rispondenza finanziaria del dato catastale ed immobiliare secondo una visione che può agevolare la burocrazia comunale del settore, ma non affrontano il problema in modo strutturale e definitivo attraverso una riorganizzazione del sistema di lavoro degli uffici e della stabilità supporti tecnici.
Intendiamo dire che se il comune, nella formulazione della sua politica fiscale si pone l’obiettivo dell’incremento delle entrate, non può limitarsi ad aggiustare ad esempio i dati catastali degli immobili secondo ciò che risulta all’Agenzia del Territorio senza un’opera di pulizia del dato stesso che possa rispondere alla reale situazione di fatto dell’immobile che spessissimo è diversa da quanto riportato al catasto.
Ciò si verifica sia per quanto attiene la categoria di accatastamento, sia sulla veridicità della consistenza che sul valore immobiliare.
A questa inesattezza del dato catastale si aggiunge l’impossibilità di verificare gli immobili che sfuggono totalmente al controllo del Catasto dal momento che non sono censiti completamente o dichiarati in modo parziale.
La regolarità del dato su cui impiantare la politica finanziaria del pagamento delle tasse dei cittadini risulta estremamente importante per togliere le sperequazioni che esistono fra cittadini onesti e cittadini che sfuggono al loro dovere in merito alla tassazione comunale. Ciò riguarda sia l’IC, anche per il recupero ancora possibile degli anni arretrati per la prima casa, sia per il pagamento della Tassa sulla spazzatura che continua a pesare sempre più su coloro che fanno il loro dovere di cittadini e viene elusa da molti altri.
Ecco perchè molti comuni si stanno dotando di un’anagrafe immobiliare che non si limita semplicemente a raffrontare i dati catastali, ma effettuano un controllo di rispondenza reale fra l’imposta pagata e la consistenza immobiliare.
Ciò può solo assicurarla una sinergia di diverse banche dati ( Anagrafe comunale, catasto, piano regolatore, aereofotogrammetria, piano regolatore licenze edilizie ed altro ) che vengono elaborate attraverso sistemi informatici capaci di dare alle strutture comunali un dato reale degli immobili del territorio e dei terreni sottoposti a tassazione senza la paura delle cartelle pazze che hanno.
Difatti le veridicità e la rispondenza del dato su cui il comune esercita il diritto di tassazione elimina anche il contenzioso tributario perchè la contestabilità da parte dell’utente risulta essere quasi zero dal momento che esso risponde all’effettiva consistenza patrimoniale del cittadino.
Dal punto di vista politico gli amministratori, oltre a recuperare ingenti somme per il bilancio comunale, effettuano una politica di equità fiscale fra i cittadini non tartassando sempre gli stessi.
In provincia di Siracusa il comune che ha messo in atto, da alcuni anni, questo circolo virtuoso è quello di Noto ottenendo risultati eccellenti per la finanza comunale e per la organizzazione dei servizi interni e di quelli resi direttamente ai cittadini attraverso anche l’accesso on-line ai vari servizi.
Adesso molti comuni che non si vogliono accontentare di un mero restailing del metodo di imposizione fiscale, ma vogliono porre mano ad una moderna ristrutturazione dei dati e dei servizi effettuando una sinergia fra le diverse strutture comunali ed i cittadini si stanno adeguando al “metodo Noto “ e stanno mettendo in atto gli opportuni strumenti per adattare ai tempi moderni della informatizzazione globale le proprie strutture che sono ancora ferme ad anacronistiche visioni settoriali senza alcuna azione di organizzazione totale della struttura comunale.

( Questo articolo è stato pubblicato sul settimanale : I FATTI " di domenica 1 novembre 2009 )

lunedì 26 ottobre 2009

PIU' POTERE AI COMPETENTI

Durante la presentazione di un libro su Luigi Sturzo un giovane rampante della politica siracusana, si è scagliato contro i partiti del centro destra .Ha lamentato il tempo che i responsabili di questi partiti perdono ogni venerdì per parlare degli accordi del sottogoverno invece che risolvere i problemi della gente.
Naturalmente dimenticando che la presidenza che egli ricopre è essa stessa il frutto di accordi sulla spartizione del governo e del sottogoverno provinciale.
Però, al di là delle speculazioni partitiche o personali dei vari politici, il problema della ripresa di una progettualità politica che si basi sui gravi problemi che interessano la nostra provincia esiste ed è anche preoccupante.
La polemica personale fra alcuni esponenti politici provinciali ha avuto più spazio e maggiore amplificazione da parte dei protagonisti rispetto all'impegno per espletare il necessario compito istituzionale per il quale sono stati eletti.
Così come la logorante trattativa per la spartizione degli incarichi di sottogoverno ha stancato i cittadini elettori.
Ciò non perchè non si riconosce la validità di molti organismi da nominare nello scacchiere degli enti che potrebbero contribuire a determinare le condizioni di sviluppo del territorio, ma perchè il rituale degli avvoltoi attorno alla carne ed alcuni nomi che circolano non graditi ai cittadini, determinano un obiettivo senso di nausea.
Per questo siamo dell'avviso che si chiuda questo capitolo al più presto possibile, che si scelgano uomini che non siano solamente i migliori raccomandati o servizievoli possibili, ma abbiano almeno un minimo di senso civico e di visione degli interessi dell'ente che andranno a gestire e dell'intera provincia.
Ciò sopratutto negli enti elettivi, in particolare il comune di Siracusa e la Provincia regionale, ove la scarsa qualità di molti componenti le varie giunte rende più urgente una riqualificazione delle stesse ed una più incisiva azione amministrativa.

( Quest'articolo è stato pubblicato a pag.7 del n° 235/2009 del settimanale " I FATTI DELLA DOMENICA"

ORTIGIA PALLAMANO VINCE IL TORNEO DI RAGUSA " TIFO X TE "


L'ORTIGIA SI AGGIUDICA IL TORNEO DI PALLAMANO DI RAGUSA SVOLTOSI DOMENICA 25 OTTOBRE.
PER ULTERIROI NOTIZIE VISITA IL SITO: http://www.handballortigia.it/

sabato 24 ottobre 2009

BALZELLI DEL COMUNE DI SIRACUSA SU CULTURA E SPORT DILETTANTISTICO

In un periodo di grave difficoltà economica tutti i comuni cercano di racimolare quanti più soldi possibile per fare quadrare i bilanci.
In una situazione di normalità e di correttezza amministrativa niente di male anche se' per evitare che i cittadini paghino la cattiva amministrazione, è sempre meglio che i bilanci abbiano più linfa dalla diminuzione degli sprechi e dalle spese inutili che possono essere eliminate senza recare danno ad alcuno.
Il comune di Siracusa fra le varie iniziative che ci auguriamo abbia messo in campo per fare quadrare i conti, ha optato per tartassare due settori che finanziaramente non si reggono in piedi e che non hanno mai trovato aperti i cordoni della borsa comunale nemmeno in tempo di vacche grasse.
Ci riferiamo allo sport dilettantistico ed alla cultura.
Il comune ha deciso di fare pagare l'utilizzo delle sale comunali per manifestazioni culturali ed in particolare il salone Borsellino di palazzo Vermexio ove si svolgono attività culturali senza alcun riscontro economico quale può essere la presentazione di un libro.
Si pagano 250 euro per l'utilizzo, per qualche ora, della sala.
Mi risulta che, nei giorni scorsi, un eminente sacerdote siracusano ha, in piena presentazione di un libro, bacchettato il Comune di Siracusa per questo balzello su un settore già di per se povero.
Pare addirittura che sia una ditta privata ad occuparsi del pagamento del balzello con la conseguenza che, alla fine, il comune di Siracusa incasserà qualche spicciolo solamente.
Allo stesso modo le piccole società sportive che a mala pena riescono ad iscriversi ai campionati e non esercitano alcuna attività di riscontro economico, devono pagare anticipatamente delle quote per potere accedere agli impianti sportivi a fronte di nessun servizio in quanto tutto rimane a carico delle stesse società.
Potremmo, visto la situazione economica delle piccole società, che sul bagnato ci piove o, come il detto siciliano, " u cani tira o stazzatu ".
Speriamo che almeno non ci siano particolarità fra soggetti sportivi a fronte della insensibilità comunale verso la cultura e lo sport.

mercoledì 21 ottobre 2009

UNIVERSITA' FA RIMA CON ILARITA'?

Continua la querelle sui corsi di laurea universitari a Siracusa dopo la decisione dell'Università di Catania di eliminare quelli sui beni culturali per privilegiare quello di architettura.
Si consumano fiumi di inchiostro e si sprecano milioni di parole al vento da parte di tutti coloro che pensano di avere a che fare con il problema università, ma non si cava il classico ragno dal buco.
Anzi un fatto così importante e determinante per la crescita culturale e sociale di una città come Siracusa si banalizza con un rimpallo di responsabilità amministrative o meglio, di vile denaro, e non si ha nessuna traccia del valore culturale che l'università rappresenta.
Si acuisce quasi l'ilarità delle situazioni rispetto alla serietà del problema.
E' serio che una città come Siracusa perda i corsi di laurea sui Beni culturali a vantaggio di quelli, pur rispettabili,ma secondari, di Architettura?
E' serio che si sostiene l'insostenibilità economica dei corsi che vengono soppressi e se ne introduce un'altro che può interessare solo a pochi?
E' serio che l'Università di Catania tuteli solo i propri interessi di casta e di città a scapito di Siracusa?
E' serio che gli amministratori siracusani diano l'impressione di svolgere un ruolo di vassallaggio rispetto ai catanesi e non cercano soluzioni alternative più serie?
Ditemi se tutto questo sia serio o invece faccia, purtroppo, rima con ilarità?

A PACHINO TUTTI PAZZI PER LA "PDL"

Parafrasando il titolo della trasmissione di Antonella Clerici, potremmo dire a "Pachino tutti pazzi per la PDL.
Naturalmente non ci auguriamo che possa politicamente succedere quello che è successo alla Clerici e cioè la chiusura della trasmissione dopo solo due puntate per mancanza di ascolti.
Certamente siamo in presenza di un fatto politico importante, ma strano che può forse succedere solo nel contorto mondo politico pachinese.
Importante perchè attorno al sindaco si forma una maggioranza molto forte che, teoricamente, dovrebbe permettergli di lavorare con serenità.
Strano perchè quasi tutti quelli che sono passati dalla parte della maggioranza sono coloro che, in campagna elettorale, hanno fortemente osteggiato la elezione dell'attuale sindaco permettendogli di essere eletto solo con un esiguo vantaggio di circa duecento settanta voti rispetto all'avversario.
Non possiamo escludere che questi consiglieri forse vista la bontà della proposta amministrativa dell'attuale sindaco si siano pentiti per non averlo votato o dissociati da un raggruppamento di minoranza non ritenuto idoneo a formulare proposte utili per il paese di Pachino.
Ma ai comportamenti politici non si può " spaccare il capello" e prendiamo per buona la versione più adulcolata che la vuole ammantata del bene dell'interesse generale.
Adesso però, nella confusione che si potrebbe creare fra chi ha combattuto e vinto la battaglia per l'elezione del sindaco fin dalla prima ora e coloro che sono saliti dopo sul carro del vincitore, speriamo possa essere il buon senso ad avere il sopravvento.
Ed il buon senso ci suggerisce che non si può stravolgere tutto e far finta che la vita politica pachinese stia iniziando adesso come se si fosse scherzato in fase di campagna elettorale.
Il buon senso ci suggerisce altresì che il comune di Pachino non ha bisogno di alchimie politiche fra gruppi, gruppetti e singoli politicanti, ma di una strategia seria che possa fare uscire questo paese dalle secche politiche ed amministrative in cui si trova da tanto tempo.
Abbiamo già perso troppo tempo prezioso e non ci possiamo permettere il lusso di perderne altro.

domenica 18 ottobre 2009

A PACHINO I VIGILI RICOMINCIANO A FARSI SENTIRE PER LA LEGALITA'

A Pachino i Vigili Urbani hanno, finalmente, ripreso con vigore la lotta ai gradassoni delle due ruote ed agli incoscienti che circolano senza casco.
Si tratta di un segnale forte verso i cittadini disamorati da un certo lassismo che si è impadronito a Pachino verso tutto ciò che riguarda l'ordine pubblico e la quiete .
Il paese del vento di brancatiana memoria o dell'ultimo saggio di Corrado Di Pietro sembra, sempre più, trasformarsi nel paese del gridare e del vociare che, come diceva sempre Brancati, anche quando era minima la vicinanza fra gli interlocutori sembrava si parlassero come se si trovassero a grande distanza, tale era il gridare.
Però i tempi sono cambiati ed i cittadini, per non dire i turisti, non sopportano più il Far West dei comportamenti di molti pachinesi che agiscono infischiandosene delle esigenze degli altri.
Così i motorini la fanno da padroni con il loro smarmittare ed impennare, i venditori ambulanti bandezzano a qualsiasi ora imitati dagli stereo a tutto volume dentro le macchine che sfrecciano come in una pista da circuito.
Anche gli agricoltori pretendono che tutti si devono svegliare alla loro stessa ora e partecipare ai loro rumorosi preparativi sia dei mezzi che delle conversazioni da stadio che intavolano con familiari ed amici alle tre del mattino.
E che dire delle soste selvagge delle auto lasciate solo in funzione delle esigenze degli automobilisti che devono prendere il caffè al bar o parlare con gli amici o comprare le sigarette mentre gli altri cittadini sono costretti ad aspettare i loro comodi o effettuare gingane fra i vari ostacoli.
O d'estate con lo stero od il caraoche a tutto volume nelle ore del riposo o essere costreti ad ascoltare, alle Granelli, tutti i preparativi che la domenica, ad altoparlanti a tutto volume, vengono messi in atto fin dalle prime luci dell'alba per poi effettuare le corse dei cavalli nell'ippodromo dei pantani.
Una situazione che, se non controllata, porta al perpetuarsi di una mentalità che reputa tutto possibile.
Da quì nasce poi la conseguenza della ribellione alle regole del vivere civile e della ricerca , con tutti i mezzi, della soddisfazione del proprio bisogno personale che spesso, per i giovani, si concretizza con forme di asocialità difficile poi da controllare.
Tutto questo non per fare filosofia, ma per evidenziare come il fare o il non fare tutti il proprio dovere, cittadini, vigli urbani, amministrazione comuanle, insegnati, politici, genitori etc, porta a forme anche di sottosviluppo culturale di un intero paese.
Allora ben venga l'iniziativa dell'amministrazione comunale che, attraverso i propri vigili, cerca di riprender la matassa della legalità sia con azioni di repressione che con l'azione educativa che si vuole intraprendere anche nelle scuole.
Personalmente mi permetto di suggerire l'avvio di un incontro-confronto fra tutte le forze di polizia che a Pachino gestiscono la sicurezza dei cittadini affinchè, atteraverso un serio coordinamento, si possa dare maggiore sicurezza ai cittadini e migliore conviveza civile che determina il grado anche di crescita culturale di una comunità

giovedì 15 ottobre 2009

NEI COMUNI NON QUADRANO I CONTI MA NON CERCANO MODERNE SOLUZIONI


Il comune di Pachino, così come altri comuni, ha scoperto che non quadrano i conti del canone idrico perchè ha verificato che, a fronte di 2 milioni e 160 mila euro da incassare, ottiene invece la ridicola cifra di 160 mila euro. Tutto questo nuoce indubbiamente alle casse comunali che impediscono di spendere denaro per le esigenze dei cittadini ed ai cittadini stessi perchè, sempre i soliti, devono pagare anche per gli altri.
Però il comune di Pachino, così come altri comuni, non può limitarsi a prendere atto dal punto di vista ragionieristico che mancano dei soldi all'appello.
Deve attrezzarsi per risolvere im modo strutturale il problema consentendo migliori servizi e maggiori entrate facendo pagare a tutti la giusta quota.
Già molti comuni stanno sfruttando la nuova tecnologia informatica per un riassetto complessivo delle utenze idriche e degli immobili per permettere di capire l'effettiva e reale situazione patrimoniale, l'ubicazione degli immobili con la loro vera consistenza, l'effettiva quota che il cittadino deve pagare di tutte le tasse comunali e la possibilità, per tutti i cittadini di controllare, per via informatica, la propria situazione di contribuente e la giustezza dei pagamenti che gli vengono richiesti.
Allo stesso tempo stanno ristrutturando l'organizzazione degli uffici comunali in funzione delle nuove esigenze dei cittadini e della giusta tecnologia per dare risposte sempre più rispondenti ad un paese moderno.
Il tutto informatizzato e con accesso diretto anche da casa e con nessun anticipo, da parte del comune, per attuare il progetto perchè si autofinanzia.
Gli amministratori devono uscire la testa oltre il loro uscio di casa e capire cosa sta succedendo nel mondo.
Molti comuni si stanno attrezzando e si stanno dotando di strumenti nuovi e capaci di assicurare servizi migliori ai cittadini.
Speriamo che se ne accorga anche il comune di Pachino.

venerdì 9 ottobre 2009

A PROPOSITO DELL'ECOMUSEO DEL MEDITERRANEO E DEL RUDINI'


L'architetto Saro Spinello, con una nota che riporto sul Blog, ripropone il passaggio storico che ha portato alla ristrutturazione dell'ex Palmento Rudini' ed esprime apprezzamenti positivi e lusinghieri sul mio operato di politico-amministratore di Pachino che si è sforzato di cercare, con pochi altri, anche su posizioni politiche diverse, di tracciare una strategia condivisa di sviluppo del territorio.
Detto questo devo confermare che l'arch. Spinello propendeva per la rivalutazione della tonnara di Marzamemi, ma ciò non fu possibile per diverse ragioni.
La scelta dei progetti da proporre fu demandata a me in qualità di assessore allo sviluppo economico, ma di concerto con il Sindaco Mauro Adamo e non vi fu, come lascia intendere Spinello, nessun intervento dell'allora assessore ai lavori pubblici Malandrino.
L'unico assessore che partecipò e mi sostituì in qualche incontro con gli altri amministratori della zona sud fu Sebastiana Borgh.
Perchè scegliemmo il palmento Rudinì ed il recupero della fascia costiera fra Pachino e Portopalo.
Perchè questi due progetti, o meglio tesi di laurea abbozzati a progetti di massima da parte dell'ufficio tecnico comunale, rispondevano alle caratteristiche del tema generale del Por che era " Ecomuseo del Mediterraneo "; Che erano inseriti nel programma di Agenda 2000 esitato dalla Provincia regionale su segnalazione dei comuni; Che erano di facile acquisibilità e contigui fra di loro in modo tale da determinare un unicum di intervento e di fruizione; erano nel piano triennale delle opere pubbliche; si potevano in tempi rapidi trasformare in cantierabili come previsto dalla normativa prima del finanziamento del Por. La tonnara aveva solo un'ipotesi di acquisizione da parte del Comune, ma senza soldi, senza la volonta dei proprietari di vendere, senza possibilità di presentare un progetto cantierabile in tempi brevi.
Dopo la scelta e l'avvio del Por sopraggiunse la prematura scomparsa del sindaco Adamo che portò anche al commissariamento ed a nuove amministrazioni comunali.
Secondo le mie informazioni questo Por non ebbe grande interesse da parte del comune di Pachino e fu approvato quasi per caduta senza spinta.
Il poco interesse viene dimostrato dal fatto che si riesce per il rotto della cuffia a salvare il finanziamento per il palmento, ma si perde quello per il recupero della fascia costiera.
Pare per la poca diligenza del comune di Pachino nel seguire tutti gli adempimenti.
Adesso siamo al punto che il Palmento Rudinì può essere definitivamente recuperato con l'ulteriore finanziamento di circa 500 mila euro per la recinzione per poi decidere, ma in tempi brevi, il suo utilizzo.
L'altro progetto relativo alla fascia costiera, dopo il ricorso del comune sul ritiro dei finanziamenti da parte della Regione, potrà andare in appalto perchè sono state riassegnate le somme.
In conclusione non possiamo non constatare che, a distanza di anni, il comune di Pachino continua ancora ad usufruire degli aspetti positivi del lavoro di impostazione dei problemi che fu svolto dall'Amministrazione Adamo in un anno e mezzo di vita.

Pachino Promontorio Marzamemi sul Palmento di Rudini di Pippo Bufardeci mio commento


Ho crititicato quella scelta, poichè, secondo me, nel contesto urbanistico e di sviluppo locale la priorità dell'oggetto architettonico da recuperare DOVEVA essere quella di indicare la TONNARA DI MARZAMEMI...Sul tema ho scritto più di un commento.Ma piangere sul latte versato e sulle scelte che secondo me,non per togliere il merito a Pippo sono state mediate con l'allora assessorea i lavori pubblici e all'urbanistica: che manco a dirlo poi si è ritrovato fra i progettisti e direttore dei Lavori della stessa opera. Detto questo che mi sembra essenziale per capire come sono andate le vicende. Se mi manca qualche dettaglio sono sempre pronto a prenderne atto e nel caso modificare la mia impostazione dei vari commenti che oggi,purtroppo , non sono leggibili perche scritti su Pachinoglobale.Si possono comunque fare delle ricerche sulle pagine cache con paole chiavi mirate che consentono di potere raggiungere alcune pagine con una ricerca ovviamente semplicemente fatta con google.Come si diceva prima, oggi è inutile piangere sul latte versato e la recente acquisizione al pubblico della chiesetta sconsacrata in parte conferisce uno spazio pubblico coperto alla comunità locale..fermo restando gli impegni convenzionali che il comune di Pachino ha definito attraverso la pratica edilizia che ha poi consentito di effettuare i lavori della sistemazione dei loggioni della tonnara e il conseguente spostamento degli scieri...confrontate e conformi al piano di Recupero di Marzamemi...

Fatta questa ulteriore precisazione a questo punto mi sembra quanto mai importante che si inneschi un processo di recupero di tutti i fabbricati adiacenti ch epoi sono i vecchi magazzini del vino,costruiti da parte di privati per la connessione facile con la ferrovia...che affiancavano la grande struttura deL Palmento di Rudini che rappresenta l'oggetto architeTtoniche deriva direttamente dalla struttura economica del feudo di Xibini e Bimmisca...del costone arenario che da una parte sovrasta l'aria umida e dall'altra è in diretta connessione con l'asse ferroviario,declassato a pista ciclabile d'importanza comunitaria...
Il recupero del Palmento di Rudini e l'organizzazione dei suoi spazi rappresentano una opportunità unica che può e deve innescare un processo di recupero complessivo di tutti i fabbricati che sono su quella area...Al percorso longitudinale, nel senso del percoso nord sud se ne costruisca un'altro che a partire dal mare,dove tra l'altro e collegata con due vinodotti( oggi in completo abbandono, tra: mare, case, paludi,strada, costone arenario,fabbricati,ferrovia,strada,pista ciclabile e marciapiede e la testata dell'Istituo alberghiero e agrario...di Pachino..
Un'area speciale aperta capace di diventare polo dinamico tra studio del territorio e istituzione del percorso storico archeologico della storia economica e ubanistica,antropologica,degli usi e costumi,connessi al Pachino Promontorio..
In un contesto di queste proporzioni l'iniziativa di Pippo io francamente la condivido in pieno.In un rapporto di collaborazione che si può creare mettendo a disposizione della città le varie conoscenze...
Conosco quello di cui parla Pippo poichè lo posso dire: le affinità inetellettuali connesse alla politica e a come si dovrebbe fare per sviluppare il futuro di Pachino mi vede molto vicino alle posizioni di Pippo su questo e sugli argomenti che riguardano Pachino...
Io credo che se ci concentriamo sulle cose che ci uniscono possiamo dare un contributo per la crescita di Pachino e avere un più alto riscontro di vincità. Se ci soffermiamo sui grandi principi o sulle battute personali e sulle varie considerazione sul fatto del giorno non essenziali rimane una perdita di tempo..
Ecco perchè accolgo con molto entusiasmo l'iniziativa e fin da subito metto adisposizione per l'impresa...

( Questo commento è dell'arch. Saro Spinello )

martedì 6 ottobre 2009

PALMENTO RUDINI' DI MARZAMEMI: ASSICURARNE LA SICUREZZA E DAR VITA AL MUSEO


Purtroppo i vandali continuano a farsi vivi nella struttura del vecchio Palmento Rudinì che si trova sulla collina prospiciente il porto di Marzamemi.
Si tratta di un vero gioiello di archeologia industriale che si sposa con la tradizione contadina di Pachino e con la sua storia sociale ed economica.
Fu per questa importanza che scelsi personalmente, da assessore allo sviluppo economico dell'amministrazione Adamo, questo progetto nell'ambito del POR Ecomuseo del Mediterraneo che, ancora oggi, rappresenta un'esempio di sana e fattiva azione nell'interesse della collettività.
Adesso però il problema riguarda la sua sicurezza perchè è di vitale importanza avere la certezza che nessuno può operare atti delinquenziali a scapito del patrimonio storico che sicuramente la strutturata sarà destinata ad ospitare.
E' un passo importante ottenere i finanziamenti regionali per completare la recinzione esterna e migliorare la fruibilità, ma bisogna anche intervenire con opportuni sistemi di sorveglianza e con una chiara decisione in merito alla sua reale utilizzazione.
Personalmente sono convinto che debba diventare un contenitore culturale capace di ospitare un'attività museale legata alle tradizioni culturali del territorio.
Personalmente, assieme ad alcuni amici, stiamo lavorando alla definizione degli aspetti giuridici ed economici che possano vedere la nascita di una casa museale della musica e degli strumenti musicali anche discografici.
Vi è già la disponibilità della materia espositiva molto importante ed unica nel suo genere che potrebbe dare, all'iniziativa pachinese, quella caratteristica ed unicità capace di attirare presenze ed interessi molto ampie creando anche possibilità lavorative per i giovani locali.
Non appena l'amministrazione comunale avrà iniziato i lavori di messa in sicurezza illustreremo il nostro progetto e siamo convinti che esistono concrete possibilità per una sua rapida realizzazione.

lunedì 5 ottobre 2009

MENO IPOCRISIA PIU’ FATTI CONCRETI


Le tragedie, come quelle del messinese con tante abitazioni sommerse dal fango, ma sopratutto con tanti cittadini inermi che hanno perso la vita, solleva sempre una grande commozione e mette in moto un profondo senso di solidarietà e di dolore.
Purtroppo, assieme a tutto ciò, mette in moto tutta una serie di corollari fatti di interviste, commenti e dibattiti che servono solo a fare spettacolo ed ove spesso intervengono personaggi che nulla hanno a che vedere con i problemi reali che dovrebbero trattare, ma sono presenti solo per fare passerella o arricchire la pletora delle frasi fatte per portare acqua al proprio mulino.
Spesso si tratta di vergognosa speculazione politica o di tutela di interessi che nulla hanno a che vedere con la tragedia di cui ci si dovrebbe occupare.
Trovo vergognosa speculazione, tranne quella dei cittadini in buona fede o scarsamente informati o facilmente suggestionabili, quella che si sta svolgendo in queste ore relativa alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina.
Io penso che si può essere daccordo o contrari alla sua realizzazione perchè rappresentano posizioni legittime se in buona fede, ma non è accettabile che si crei un dualismo fra opere che non sono alternative fra di loro.
Una cosa è la realizzazione o meno del ponte ed un’altra è la messa in sicurezza del territorio nazionale che necessita tale intervento.
Se confondiamo le due cose allora rischiamo, sopratutto noi meridionali, di cadere nel gioco di chi ha interesse a lasciarci nel sottosviluppo e dirottare i flussi finanziarii in altre parti del territorio nazionale.
Ricordiamo che storicamente quando spettava al Mezzogiorno avere le ferrovie efficienti si diceva che il futuro era sulle autostrade che si costruivano al nord; quando si dovevano fare le autostrade al Sud si diceva che l’alta velocità avrebbe risolto tutti i problemi o le autostrade del mare.
Naturalmente l’alta velocità si faceva al nord ed i corposi finanziamenti per le autostrade del mare erano appannaggio degli armatori del nord.
Vi siete chiesti perchè si parla solo del Ponte, quale opera da sacrificare,e non della dorsale del Brennero, delle autostrade a sei corsie o delle costosissime paratie per l’acqua alta di Venezia tanto per citarne alcuni.
Quindi noi siciliani e meridionali non piangiamoci addosso e chiediamo fortemente i nostri diritti e ciò che ci spetta.
Vogliamo il Ponte sullo stretto di Messina, così come le ferrovie efficienti, il sistema autostradale degno di tale nome, gli aeroporti e gli interventi idrogeologici.
Non vogliamo sacrificare niente perchè non chiediamo elemosina, ma ciò che ci spetta e non ci è stato dato da nessun colore politico.
Quindi basta con l’ipocrisia e facciamo valere le nostre vere ragioni.

giovedì 1 ottobre 2009

AUTOSTRADA SIRACUSA GELA REGNO DEGLI ALLUCINOGENI ?.

Non solo la strada attuale che viene definita autostrada Siracusa - Gela ha tutte le caratteristiche di una visione da allucinati per definirla tale, ma anche la gestione di tutto ciò che è di complemento ad essa segue la stessa direttrice.
Difatti dopo la segnaletica relativa ai vari paesi della zona attraversata che non ha alcuna logica così come le indicazioni per raggiungere i vari svincoli, anche le comunicazioni agli automobilistici sembrano essere studiate sotto l'effetto di qualche allucinogeno o con elevato tasso alcolico.
Come si può pensare che un'indicazione importantissima come la chiusura di un acarregiata venga affidata solo alla segnalazione di un cartello grande quanto un foglio A4 utile per le fotocopie.
come devono fare gli automobilisti a leggerlo se mantengono anche una bassa velocità?
Dovrebbero solo scendere dal mezzo, mettersi un bel paio di occhiali ed avvicinarsi ai cavalletti che sostengono la segnalazione.
Cose da rabbrividire.
Eppure i signori che gestiscono l'autostrada per segnalare la chiusura al traffico del tratto fra il casello di Noto e quello di Rosolini hanno usato un semplice foglio di carta per segnalarlo.
Molti automobilisti sono stati costretti o ad immediate frenate od a peripezie varie per immettersi nel nuovo percorso.
Cose da rimanere allibiti o da sottoporre ai test alcolici o a drug test i vari responsabili.